sabato , 20 Aprile 2024

Un coro di proteste contro l’accorpamento dei centri sociali per anziani

Il No del Partito Democratico

“Bene la proposta di riordino delle associazioni presente sul territorio, – scrivono la Segretaria cittadina del Partito Democratico, Romina Di Costanzo e i consiglieri comunali PD, Pietro Gabriele e Feliciano D’Ignazio – ma la direzione che sta prendendo questa amministrazione nell’accorpare proprio uno dei servizi che sul territorio, per il target a cui si rivolge, dovrebbe essere capillare è davvero fuori luogo.
Il criterio di spending review applicato in maniera lineare e indistinta penalizzerà fortemente gli anziani che hanno bisogno di più punti aggregativi territoriali. Il concetto di associazione, infatti, generalmente è ben diverso da quello di centro sociale per anziani e dunque troviamo inadeguata l’idea di accorpare queste realtà sociali soprattutto in virtù della difficoltà di spostamento, della sicurezza stradale e della frammentarietà del territorio cittadino”.

“I nostri anziani – spiegano gli esponenti PD – provengono storicamente da territori circostanti e si sono spostati sulla nostra costa dopo la ricostruzione creando quello che oggi è il nostro tessuto sociale. E’ arrivato il tempo di restituire loro la dignità e una qualità di vita fornendo loro attenzioni, che vanno ben oltre il festeggiamento delle 100 candeline, e servizi proprio sui quartieri nei quali hanno investito e costruito il futuro nel per loro e per i loro figli”.

“Proprio per questo il gruppo consigliare PD, raccogliendo questa istanza, avendo coinvolto le sigle sindacali di categoria, si è fatto promotore di una mozione di contrarietà a quanto sta accadendo, insieme al M5S”.

Il No del M5S

Anche Manuel Anelli, consigliere del M5S, è critico sulla volontà di procedere a questo accorpamento.

“L’Ente è costretto ad ottimizzare i servizi che offre alla città; proprio in questa prospettiva, ilM5S chiede un riordino delle Associazioni presenti sul territorio al fine di supportare solo quelle che siano realmente utili alla Città e che siano realmente di Montesilvano. Qual è la prima proposta che ci arriva in Commissione dall’Assessore di riferimento Parlione?

Fare una casa delle associazioni, come da programma elettorale del Sindaco Maragno, e nella stessa a accorpare anche tutti i Centri Sociali per Anziani, ad eccezione di quello di Montesilvano Colle. I Centri Sociali sono attualmente sono dislocati in vari punti della Città (via Napoli, via Antonelli e via Lago di Bomba), come è giusto che sia, per permettere a tutti i cittadini di poterli raggiungere con spostamenti minimi e non generando discriminazioni. Mentre nelle centri più progrediti si pensa di progettare la Città a misura di anziano, a Montesilvano andiamo controcorrente “O vieni dove ti diciamo noi oppure goditi la tua solitudine”.

“Il nostro concetto di Città ideale – aggiunge Anelli – è diverso: la nostra idea di Città è un luogo di aggregazione fatti per intrecciare rapporti trasversali che creerebbe ricchezza culturale, dove l’anziano non è una persona abile solo per giocare a carte, ma risorsa di esperienze e competenze, da trasmettere ai bambini, sempre avidi nell’ascolto dei racconti ed il loro vissuto generando così un circuito virtuoso dove il bambino dà la mano al nonno che lo conduce verso la vita. Giù le mani dai Centri Sociali per Anziani, tagliare si deve, ma dove esistono veramente gli sprechi”.

Non manca da parte del grillino la polemica all’Ass. Maria Rosaria Parlione,”Tu quoque Maria Rosaria” – scrive ironicamente Anelli, ricordando che “la proposta di spending review viene proprio dalla signora Parlione che solo nel periodo 2010-2012 ha visto 38.000€ di soldi pubblici del comune di Montesilvano per la sua associazione Università della Terza Età. La spending review non si fa sulle spalle degli anziani di Montesilvano. Dovevi, forse, cominciarla a fare per la tua associazione”.

Il No di CGIL SPI Pensionati Montesilvano, CISL Pensionati e UIL FPL

Corale anche il dissenso delle sigle sindacali dei pensionati, CGIL SPI Pensionati Montesilvano – Giovanni Ameli, CISL Pensionati – Gaetano Mambella, UIL FPL- Francesco Marcucci, che raccogliendo l’invito del Partito Democratico, ha evidenziato l’anomalia dell’accorpamento a discapito degli anziani.

“E’ evidente – scrivono Ameli, Mambella e Marcucci – che il particolare momento storico imponga agli enti locali una revisione delle spese correnti, tuttavia riteniamo che la scelta dell’Amministrazione Maragno di accorpamento dei centri sociali in un’unica struttura sia poco funzionale e soprattutto va a penalizzare una delle fasce più deboli della popolazione.
E’ indubbio che la chiusura di tre centri sociali cittadini comporterà un cambiamento radicale delle abitudini di vita dell’anziano. La difficoltà di raggiungimento dell’unico centro che resterà aperto o di quello futuro, in considerazione delle distanze, costringeranno gli anziani a perdere la propria autonomia e a dipendere dai familiari. Questo creerà inevitabilmente la rinuncia e il conseguente rischio di isolamento”.

Come sigle sindacali da sempre impegnate a difesa dei diritti e al miglioramento della qualità di vita dei pensionati riteniamo la scelta inopportuna in quanto, le difficoltà di raggiungimento e il radicamento al quartiere di appartenenza,esporranno inevitabilmente l’anziano a maggiori rischi sia per la sicurezza di raggiungimento, e in caso contrario, ad una maggiore solitudine”.

Il No del Comitato “Anziani di Montesilvano”

Per esprimere dissenso a quanto sta accadendo è sorto anche un neo comitato “Anziani di Montesilvano”.
“Sulla nostra strada – scrivono – non Vogliamo Pinocchi! Ci facciano sapere che fine faranno i Centri Sociali per Anziani di Montesilvano”.

“Il Comitato, spiegano i membri del direttivo Leda Di Battista, Giovanni Di Giacomo, Pasquale Facciolini e Spinelli Antonietta nasce per seguire da vicino ed in prima persona le vicende sulle polemiche di questi giorni circa l’accorpamento in un’unica sede dei centri Sociali per Anziani di Via Napoli, via Antonelli e via Lago di Bomba. Non e’ possibile e non vogliamo assolutamente credere che si vogliano sradicare dai propri quartieri di riferimento i centri sociali per anziani per accorparli in un unico stabile”.

“I Centri Sociali Anziani hanno da anni una funzione preziosa, sono strutture di servizio a carattere territoriale per i cittadini anziani e costituiscono un luogo di incontro sociale, culturale e ricreativo, aperto alla realtà locale, dove ritrovarsi, esprimere le proprie capacita’, avere occasioni per partecipare a varie attività In questo modo – continua il direttivo – “ci fate perdere quel minimo di autonomia e indipendenza che ci e’ rimasta”.

“ Confidiamo nella responsabilità degli amministratori affinché’ tornino sui propri passi . Non vogliamo rimanere isolati e non vogliamo dipendere da nessuno; vogliamo solo passare qualche ora di spensieratezza e tranquillità”.
Conclude il Comitato Anziani di Montesilvano E’ giunto il momento di farci sapere qual’e’ la vera intenzione dell’amministrazione e quale sara’ il futuro che ci aspetta in questa città”.

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