martedì , 16 Aprile 2024

Annullata la sospensione delle borse lavoro per i malati psichiatrici. Reazioni da associazioni, sindacati e mondo politico

L’Aquila– E’ stata accolta positivamente da associazioni, sigle sindacali e politiche la decisione assunta dall’Assessore Paolucci di disporre la proroga delle borse lavoro per i malati psichiatrici fino al 31 dicembre 2016 . «Si ristabilisce un diritto,uno strumento importante che ha consentito,in oltre 15 anni, di sperimentare percorsi innovativi e di reinserimento lavorativo per centinaia di malati psichiatrici.» Commentano Eugenio Di Caro dell’Associazione Percorsi, insieme a Claudio Ferrante di Carrozzine Determinate unitamente a Paolo Castellucci di Spi-Cgil di Pescara e Alessandra Tersigni dellaCgil di Pescara.

Insieme ribadiscono come sia necessario ora prevedere la costruzione di un percorso che, entro il 31 dicembre, anche attraverso il coinvolgimento della Consulta regionale della salute mentale,definisca tempi e modalità di finanziamento per garantire, in maniera strutturale, la prosecuzione di una esperienza che ha prodotto risultati importanti, sia nel sostegno e nell’aiuto ai malati e alle loro famiglie,sia nel processo di riorganizzazione e risparmio della spesa socio-sanitaria.

Con queste premesse le sigle sindacali e le Associazioni fanno sapere che sospendono la Manifestazione indetta per il 29 Febbraio 2016 ma sollecitano da subito l’apertura di un confronto, con le ASL e l’assessorato alla Sanità , per definire le azioni e gli atti necessari per evitare il riprodursi di ulteriori stop al servizio e per individuare,invece, nell’ambito delle risorse disponibili,un percorso di ampliamento graduale di questo importante strumento.

PRC “non capiamo raccomandazione dalla Regione”

«La notizia che saranno rifinanziate per il 2016 le borse lavoro per i disabili psichici non può che riempire di gioia sapendo quale trauma stavano vivendo molti pazienti e le loro famiglie in queste settimane» è il commento di Maurizio Acerbo e Viola Arcuri del Partito di Rifondazione Comunista.

«La protesta che abbiamo portato avanti insieme alle associazioni Carrozzine Determinate, Percorsi e alla CGIL ha conseguito il suo obiettivo immediato. Fa piacere quindi che l’assessore Paolucci abbia compreso il valore di questi percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale. –spiegano i due dirigenti Prc–Proprio per questo troviamo che sia preoccupante la raccomandazione che il dirigente del settore programmazione socio-sanitaria e il direttore regionale indirizzano alla ASL di Pescara. Infatti nella nota inviata dopo aver rappresentato “assoluta necessità”, “forte valenza sanitaria”, di un servizio definito “essenziale” e che quindi bisogna continuare ad assicurarne l’erogazione, si aggiunge “possibilmente per un numero di pazienti non superiore a quelli attualmente in carico”.

Perché questa indicazione? Perché limitare numero? Se ci sono pazienti che attendono da anni di poter usufruire della borsa lavoro perché negare accesso? La spesa deve essere determinata da considerazioni sanitarie, cioè dai bisogni dei pazienti, non da logiche ragionieristiche che in ultima istanza determinano l’aumento della spesa invece che risparmi. Quanti pazienti finiscono dentro un circolo vizioso di ricoveri o per lunghissimi periodi dentro strutture protette con costi enormi perché non hanno avuto accesso a percorsi di riabilitazione e reinserimento? Quanto spreco comporta non offrire un’occasione di reinserimento sociale dopo un lungo percorso di cura in assai costose per le ASL strutture protette?

Non si tratta solo di non scontentare i 300 che ne beneficiano ma di garantire a tutti i pazienti che ne hanno bisogno di potere usufruirne.

Se è unanime il giudizio positivo sulle borse lavoro è il caso invece di prevedere l’ampliamento del numero dei pazienti che possano beneficiarne visto che il costo è incommensurabilmente più basso dei ricoveri in strutture protette. Quando negli anni ’90 ci battevamo e poi ottenemmo introduzione borse lavoro si trattava di una sperimentazione dentro progetti obiettivo. Oggi è incontrovertibile che si tratta di un percorso che funziona e quindi è ora che la programmazione regionale ne tragga le conseguenze.

Sarebbe opportuna una riflessione complessiva sulla salute mentale per una giusta allocazione delle risorse e finalmente adeguate strategie volte all’aumento del numero delle borse lavoro, dei gruppi appartamento, delle case famiglia. Investire in percorsi che costano poco ma funzionano è doveroso anche per affrontare il risanamento della spesa sanitaria regionale evitando la logica stupida e cieca da tagli lineari che in questo campo non fa altro che aumentare la spesa».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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