venerdì , 19 Aprile 2024

Il WWF risponde al delegato all’ambiente Mazzocca “La Regione Abruzzo sia coerente e chieda di cancellare gli abbattimenti”

 L’Aquila – Il Delegato WWF Abruzzo, Luciano Di Tizio, risponde al Sottosegretario con delega all’ambiente, Mario Mazzocca, che nei giorni scorsi è intervenuto per chiarire la posizione della Regione Abruzzo sul Piano Nazionale per la Conservazione e Gestione del Lupo in Italia.

 

Il WWF aveva scritto al presidente D’Alfonso, all’assessore all’agricoltura Pepe e allo stesso Mazzocca contestando una presunta posizione favorevole dei funzionari della Regione al paragrafo III.7 del Piano, che prevede la possibilità di concedere in deroga l’abbattimento di lupi e chiedendo alla Regione una chiara presa di posizione contro questa deroga. Il sottosegretario Mazzocca ha risposto (vedi nota a fine articolo n.d.r.)  chiarendo che l’Abruzzo non ha espresso alcuna opinione in sede di conferenza Governo/Regioni e condividendo in sostanza la posizione degli ambientalisti, già fatta propria del resto da molti parlamentari e dalle decine di migliaia di cittadini che hanno sottoscritto e stanno sottoscrivendo un appello lanciato dal WWF.

 

«Prendiamo atto – così Luciano Di Tizio – delle dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario Mazzocca e in particolare del fatto che non c’è stato il temuto assenso agli abbattimenti. A questo punto però chiediamo al sottosegretario e alla Regione di essere conseguenti con quanto affermato. È necessario che l’Abruzzo, che ha fatto della tutela del proprio territorio un preciso e caratteristico brand largamente sfruttato anche per la propria promozione turistica, chieda formalmente e ufficialmente lo stralcio dal Piano del paragrafo III.7 relativo all’applicazione delle deroghe. Il lupo era e resta una specie in pericolo, per un diffuso bracconaggio e per l’ibridazione con cani randagi e vaganti. Non è al contrario in alcun modo giustificato l’allarmismo che taluni tentano di diffondere sulla presunta pericolosità di questo magnifico predatore».

Il WWF ribadisce che è necessario rivedere il Piano d’azione proposto dal Ministero, individuando tutti gli strumenti che consentano alle comunità e alle Amministrazioni regionali e locali, agli ambientalisti, agli agricoltori e agli Enti Parco di collaborare attivamente insieme per la conservazione di una specie così importante, individuando le opportune forme di tutela delle attività antropiche ma escludendo ogni forma di abbattimento.

 “Ricordiamo –concludono gli ambientalisti–che il WWF ha lanciato una petizione a favore della salvaguardia dei lupi già sottoscritta da decine di migliaia di persone (quota 50.000 è stata superata la settimana scorsa). È ancora possibile firmarla sul sito http://www.wwf.it/soslupo/ e vi invitiamo a farlo”.

LA NOTA DI MAZZOCCA

“Accolgo l’appello lanciato dal Wwf, che chiede un impegno concreto a favore del “Piano Nazionale per la Conservazione e Gestione del Lupo in Italia”. Così in una nota dl 26 febbraio il Sottosegretario con delega all’Ambiente, Mario Mazzocca. “Intendo precisare, però, che la Regione Abruzzo non ha espresso ne’ inviato formalmente alcun parere in merito al Piano, che, va sottolineato, dovrà essere approvato in sede di Conferenza Stato-Regioni. E sarà in quella circostanza che l’Abruzzo darà il proprio parere per quanto di competenza”.

Continua Mazzocca: “Dunque, la discussione è ancora in corso e nessuna decisione è stata assunta. Resta l’impegno della Regione a favore della tutela della biodiversità e della conservazione di una specie così importante. Non possiamo che condividere il divieto relativo ad ogni azione o provvedimento favorevole all’abbattimento dei lupi. La tutela di questa specie animale, ancora fortemente a rischio per il diffuso bracconaggio, è regolata da norme nazionali e internazionali che non possono ne’ devono essere dimenticate.

Va ricordato, inoltre, che l’allarmismo sulla pericolosità del lupo non ha alcuna giustificazione scientifica. Molto più opportuna e cogente, a mio avviso, sarebbe da parte del Governo una discussione sulla gestione della fauna selvatica, con particolare riferimento alla presenza dei cinghiali, il cui numero di esemplari sui nostro territori è cresciuto a dismisura negli ultimi anni, in assenza di una pianificazione condivisa.

Tutto questo ha comportato conseguenze devastanti all’agricoltura e alle aree protette, con danni economici consistenti. Eppure – rileva infine l’assessore – su questo tema si sceglie spesso un silenzio colpevole, che rimanda a motivazioni di opportunismo politico”.

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