giovedì , 28 Marzo 2024

Roma, assemblea nazionale di “avviso pubblico”. Focus sul fenomeno degli amministratori sotto tiro

Roma – Il Vice Ministro dell’Interno Bubbico, la Senatrice e Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli amministratori locali minacciati Doris Lo Moro, il Vicepresidente Nazionale Anci Umberto Di Primio, il Vicesindaco della Città Metropolitana di Roma Mauro Alessandri, il Presidente dell’Osservatorio Legalità e Sicurezza della Regione Lazio Giampiero Cioffredi, il Presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà a confronto.

Apprezzato e condivido gli interventi del Viceministro Filippo Bubbico e della Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle minacce agli amministratori locali, Doris Lo Moro, che hanno preso parte alla presentazione dei dati di ‘Avviso pubblico’ sulle intimidazioni agli amministratori locali. Penso che sarebbe molto utile prevedere un’adeguata rappresentanza degli Enti Locali nell’Osservatorio istituito dal Viminale. Proprio in attesa che venga ampliata la delegazione dei Sindaci all’interno dell’Osservatorio, ANCI si farà carico di inserire nella propria delegazione il sindaco di Grugliasco Roberto Monta’, che è anche presidente di Avviso Pubblico, andando così incontro agli auspici espressi dallo stesso Bubbico”. Lo ha dichiarato il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio in qualità di Vicepresidente Nazionale ANCI all’Assemblea Nazionale di “Avviso Pubblico” che si è occupata del fenomeno degli amministratori sotto tiro.

 

«Innanzitutto sarebbe auspicabile l’istituzione di una copertura assicurativa per gli amministratori locali che subiscono danni materiali e immateriali a seguito di atti di intimidazione – ha commentato il SindacoInoltre, come ANCI abbiamo proposto di prevedere un inasprimento della fattispecie penale inerente la violenza e la minaccia nei confronti degli amministratori. Come sindaci – ha evidenziato il Sindaco – chiediamo soltanto di poter svolgere normalmente il nostro ruolo, legittimati dal voto dei cittadini ai quali, più che ad altri livelli di governo, siamo chiamati a rendere conto della nostra azione. Il nostro è un servizio reso alla comunità e non può trasformarsi in una colpa: per questo servono norme certe, stabili ed adeguate alle funzioni che siamo chiamati a svolgere. I fenomeni di carattere corruttivo e le intimidazioni nascono principalmente dalla mancata certezza della pena, o meglio dal fatto che essa non verrà scontata o cadrà addirittura in prescrizione».

 

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