venerdì , 29 Marzo 2024

Uscita dal commissariamento, per il M5S nuovi oneri per i cittadini in difficoltà e norme democratiche buttate in un angolo

Quello della compartecipazione alla spesa socio-sanitaria da parte dell’utente è sicuramente uno dei capitoli più dolenti per questo Governo regionale” affermano i consiglieri regionali del M5S “D’Alfonso, pur di intascare la moneta politica dell’uscita dal commissariamento, non si fa alcun riguardo a introdurre un nuovo ticket: quello sulle prestazioni socio-sanitarie, ben sapendo di gravare sulle fasce più deboli della popolazione, ovvero quelle in condizioni di minorazione, decidendo, ad esempio che i disabili gravi e senza sostegno familiare che abbiano un ISEE di 15000€ pagheranno per le prestazioni riabilitative da 400 a 520 euro al mese, senza contare gli adeguamenti delle tariffe che ad oggi ci sono già stati”.
“Si sarebbe potuto facilmente evitare” proseguono i consiglieri pentastellati “basterebbe eliminare lo sperpero di denaro pubblico come ad esempio certe elargizioni ai carrozzoni inutili, per recuperare i pochi milioni di euro che questa nuova tassa cerca di estorcere a persone già in difficoltà”

Naturalmente, commentano i 5 stelle, tutto questo si aggiunge ai tagli indiscriminati dei presidi ospedalieri, dei pronto soccorso e dei punti nascita, tutti provvedimenti nati dalla disperata corsa per l’uscita dal commissariamento che ha travolto nel suo percorso la sanità abruzzese.

Il M5S: questa volta però, al danno c’è da aggiungere la beffa

I grillini nella nota recriminano come dopo la dura battaglia portata avanti in V commissione che ha differito l’entrata in vigore della compartecipazione dell’utente alla spesa socio-sanitaria, l’assessore Paolucci abbia a loro dire evitato il confronto con l’opposizione, “ignorando il disposto normativo e presentando il regolamento per la compartecipazione con delibera di giunta, al solo fine di sottrarlo al vaglio della commissione competente”.

Nel più puro stile D’Alfonso” commenta il consigliere Ranieri, “e con la silenziosa benedizione del Presidente del Consiglio che dovrebbe esserne il garante, L’assessore Paolucci ha deciso di ignorare le prerogative dell’organo di indirizzo politico della regione ed il diritto dei cittadini alla rappresentanza democratica, per imporre di nascosto una nuova tassa e gettare come sempre il peso dell’uscita dal commissariamento sulle spalle di chi soffre senza doverne pagare il costo politico. Da parte nostra, riteniamo che quanto sta accadendo, oltre ad essere inaccettabile dal punto di vista dell’etica e della giustizia sociale, violi anche i principi e le regole del nostro ordinamento, ragion per cui, se non verranno presi adeguati provvedimenti correttivi, valuteremo di rivolgerci alla magistratura, sia a quella ordinaria che a quella contabile”.

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