giovedì , 28 Marzo 2024

Inceneritore in Abruzzo, è maretta tra il sottosegretario Mazzocca e Marcozzi (M5S)

Inceneritore in Abruzzo.
Mazzocca: “Gli abruzzesi stiano tranquilli: economia circolare unico scenario”

“Elucubrazioni Marcozzi (M5S) inutili e dannose” 

L’Aquila – «Siamo abituati alle sortite sconclusionate della Marcozzi ed ai suoi metodi di bassa demagogia». Risponde così il Sottosegretario Regionale con delega all’Ambiente Mario Mazzocca sulla questione del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri sugli Inceneritori in Italia e in Abruzzo, che ricorda alla consigliera M5S Marcozzi come “la sua esternazione è l’ennesima ed evidente riprova della giustezza e della proficuità del lavoro che, nell’ambito del governo regionale, stiamo svolgendo ormai da tempo sul tema della salvaguardia ambientale in generale e sul tema specifico dell’economia circolare».

«Ella – continua Mazzocca – mente spudoratamente quando chiede che “il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti” debba prevedere solo “il ‘recupero materia’ escludendo la possibilità di incenerimento”, cercando di addebitarci responsabilità altrui sulla vicenda del ‘Decreto Inceneritori’.

Abbiamo avuto più volte modo di sottolineare come il nostro Piano Regionale Gestione Rifiuti prevede un unico scenario che è esclusivamente rivolto a principi di economia circolare ed abbandona definitivamente quello dell’incenerimento della vecchia stesura di Piano ereditato dalla passata amministrazioneE’ già così dal novembre 2014, ma la Marcozzi finge di ignorare il fatto. Così come finge di ignorare come le direttive in esso contenute, attraverso specifiche azioni, siano state attivate nel corso del primo terzo della X^ Legislatura.

Come? Lavorando alacremente, progettando ed investendo 36 mln di euro per la realizzazione (ora in corso) di 208 interventi pubblici volti a: diffusione e potenziamento della raccolta differenziata (Delibera di Giunta DGR n. 1005 del 07/12/2015, per circa 1,5 mln €); prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti (DGR n. 1008 del 07/12/2015, per circa 1,0 mln €);  “Infrastrutturazione della rete per la raccolta differenziata” (DGR n. 1009 del 07/12/2015, per circa 13,7 mln €); “Impianti di trattamento e compostaggio” (DGR n. 1010 del 07/12/2015, per circa 11,7 mln €); bonifica/messa in sicurezza di discariche pubbliche dismesse e siti inquinati” (DGR n. 1034 del 15/12/2015, per circa 1,1 mln €); interventi per la fornitura di attrezzature, realizzazione di isole ecologiche, attivazione raccolta differenziata porta a porta (DGR n. 1044 del 19/12/2015 e DGR n. 1111 del 29/12/2015, per circa 6,7 mln €); con tante altre iniziative settoriali che completano il quadro delle attività. Della serie, non vede solo chi non vuole vedere».

«Va inoltre rimarcato il fatto – conclude il Sottosegretario – che la chiara insostenibilità dell’ipotesi ‘Inceneritore’ in Abruzzo dal punto di vista ambientale (sia per configurazione geomorfologica che per condizioni microclimatiche) aumenta sensibilmente sotto il profilo economico-finanziario: infatti, la quantità di indifferenziato prodotto, che negli ultimi due anni è diminuita sensibilmente, non renderebbe positivo il rapporto costi-benefici di un’impresa siffatta nella nostra Regione. In poche parole, l’Abruzzo produce una quantità di ‘rifiuto indifferenziato’ (che si riduce costantemente giorno dopo giorno) del tutto insufficiente a supportare la produttività di un impianto di incenerimento. A meno che qualcuno non pensi di sopperire a tale mancanza con rifiuti provenienti da altre Regioni, per esempio da Roma, laddove le croniche criticità del sistema di gestione dei rifiuti sono state elevate all’ennesima potenza dall’evidente inefficienza di soli pochi mesi di governo pentastellato.

Sul tema della gestione dei rifiuti si sono affrontati quei problemi dei quali, solo fino a pochi mesi fa, era inimmaginabile qualcuno se ne facesse carico. Ciò non sta bene evidentemente al Movimento 5 Stelle che vegeta e vive sulla strumentalizzazione giorno per giorno mentre langue davanti alle reali soluzioni.

Lotta continua, nel senso che continuerà la lotta che noi abbiamo avviato, portato avanti e, a volte, anche a termine in maniera positiva a favore del nostro sviluppo sostenibile.

Stiano tranquilli gli abruzzesi. Come in altri casi, faremo la nostra parte fino in fondo per opporci e scongiurare l’ipotesi di un inceneritore nella nostra Regione. Nonostante il Decreto del Governo, nonostante le inutili e dannose elucubrazioni della consigliera Marcozzi”.

INCENERITORE IN ABRUZZO, MARCOZZI REPLICA A MAZZOCCA:
“SIA SERIO E SI DIMETTA!”

“Da un sottosegretario con delega all’ambiente mi sarei aspettata una risposta più seria e intellettualmente onesta della nenia “E’ colpa della Raggi!” – replica Sara Marcozzi, capogruppo M5S a Mario Mazzocca insistendo nella richiesta di dimissioni alla luce dell’emanazione del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, attuativo del Decreto Sblocca Italia, che conferma l’intenzione del Governo Renzi di installare un inceneritore in Abruzzo.

“Mazzocca sa che l’ultimo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti risale al 2007 in violazione dell’art. 199 c. 8 del Codice dell’Ambiente, secondo cui il piano si sarebbe dovuto adeguare entro il 12 dicembre 2013. Anche per questo motivo, pendono procedure di infrazione UE. Sa bene che nella bozza del decreto attuativo (dell’agosto 2015) gli inceneritori previsti erano 11 e che, avendo le regioni Liguria, Piemonte e Veneto adeguato i rispettivi PRGR, sono riuscite a scongiurare il pericolo inceneritore. Tanto è vero che oggi gli inceneritori previsti nel decreto ministeriale sono solo 8. Questo è quello che chiedemmo a Mazzocca in più occasioni e che Mazzocca non ha ancora fatto – continua Marcozzi – Nel vigente PRGR è previsto che, al raggiungimento della soglia del 40% di raccolta differenziata, la Regione possa decidere di far ricorso all’incenerimento in impianti dedicati. Per questa ragione, il M5S depositò il 13 ottobre 2015 la proposta di legge n. 168/2015, in attesa dell’approvazione del nuovo Piano, per modificare, eliminandola, questa possibilità (http://iter.crabruzzo.it/crabiterfo/showRicerca.do). Medesima richiesta, di modifica del piano o di approvazione del nuovo, fu da noi ribadita durante la seduta di consiglio straordinario del 29 febbraio 2016. Nulla di ciò è stato fatto né preso in considerazione.”

“Il 5 ottobre 2016, a un anno dal deposito della nostra proposta di legge, viene pubblicato il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri in cui all’allegato III in cui, relativamente alla nostra regione, si legge: “(…) Il Piano regionale di Gestione di Rifiuti vigente prevede che l’incenerimento di frazioni non altrimenti riciclabili in impianti dedicati è ammissibile al raggiungimento della media del 40% di raccolta differenziata. Atteso che, ad oggi, tale livello si attesta sulla percentuale del 46,1%, risulta giustificata la realizzazione di un nuovo impianto da 120.000 tonn/anno, tale dasoddisfare le esigenze regionali”    (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/10/05/16A07192/sg). Dal testo del decreto ministeriale, dunque si evince facilmente che la previsione di un inceneritore è causata dalla mancata modifica del Piano regionale di Gestione dei Rifiuti e che l’impianto dovrebbe servire esclusivamente a soddisfare il fabbisogno regionale”.  

 “La Raggi e Roma non c’entrano nulla! La scelta degli inceneritori è del Governo Renzi e la colpa dell’inceneritore in Abruzzo è riconducibile all’inerzia del Governo regionale. Mazzocca farebbe bene a concentrarsi sulla sua regione, piuttosto che accampare scuse che non hanno i piedi per camminare. Delle due l’una, o il sottosegretario Mazzocca non ha letto il DPCM del 5 ottobre o è disonesto intellettualmente. In entrambi i casi, deve dimettersi! Nel frattempo, la prossima settimana, mi recherò personalmente in procura per depositare un esposto su tutte le inadempienze di Regione Abruzzo in tema di rifiuti.”

Contro l’inceneritore resta ancora una speranza “Avverso il decreto Sblocca Italia pendono numerosi e fondati ricorsi avanti la Corte Costituzionale, purtroppo, però, il contenuto del decreto è stato calato all’interno della Riforma Costituzionale Renzi-Boschi-Verdini, dunque, se vogliamo scongiurare definitivamente il pericolo inceneritore, non ci resta che votare NO al referendum del prossimo 4 dicembre” conclude Marcozzi.

RANIERI (M5S): CON LA RIFORMA COSTITUZIONALE, POWERCROP, SNAM E TRIVELLE SAREBBERO GIA’ FATTE.

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi pubblicato l’altro ieri in Gazzetta Ufficiale prevede 8 nuovi inceneritori, di cui uno in Abruzzo. A nulla è valso il parere formalmente e debolmente contrario della Giunta regionale abruzzese guidata dal renziano D’Alfonso. Del tutto ignorate le osservazioni di esperti e Associazioni ambientaliste sui criteri di calcolo sballati utilizzati dal Ministro dell’Ambiente Galletti per decidere la costruzione dei nuovi inceneritori.

Ora la battaglia si sposta sui territori, sempre che non intervenga la riforma costituzionale centralista e antidemocratica di Renzi a zittire ogni possibile opposizione. Lo scenario disegnato dal combinato disposto Riforma Costituzionale – nuova Legge elettorale rende, infatti, ancora più preoccupante la notizia dell’inceneritore di rifiuti voluto in Abruzzo dal Governo Renzi.

La volontà è chiara: passare sulla testa dei cittadini per imporre opere che rispondono più agli interessi economici di pochi poteri forti che alle reali esigenze dei territori. Emblematico è il caso dell’inceneritore Powercrop nella piana agricola del Fucino: il Ministro dell’Ambiente Galletti, che ha avuto tra i finanziatori della sua campagna elettorale il Gruppo Maccaferri direttamente interessato alla costruzione dell’impianto, ha tentato di sottrarre il vaglio dell’opera agli Enti Locali attraverso un commissariamento statale.

Se l’operazione non è andata in porto è sicuramente merito della strenua opposizione del territorio e del lavoro del M5S in Regione Abruzzo per bloccare quest’opera inutile e dannosa. Tuttavia, a dare una mano c’è stata anche la Costituzione Italiana con quelle competenze attribuite alle Regioni che il PD di Renzi vorrebbe concentrare nelle mani del Governo.

Le stesse considerazioni valgono per tutte le opere devastanti e speculative che il Governo centrale ha previsto per il territorio della Regione Abruzzo: gasdotto SNAM, trivelle, elettrodotto Terna. 

Con il nuovo assetto istituzionale ideato dal trio Renzi-Boschi-Verdini, probabilmente queste opere sarebbero già in funzione.

La notizia dell’inceneritore in Abruzzo previsto dal Governo Renzi ci offre, quindi, un ulteriore motivo per sostenere il nostro NO alla proposta di riforma costituzionale sulle quale saremo chiamati a votare il prossimo 4 dicembre.

Inceneritori. Pietrucci (Pd): “Pieno sostegno a Mazzocca” 

Sulla vicenda ha preso posizione anche Pierpaolo Pietrucci Presidente Commissione Territorio, Infrastrutture e Ambiente Consiglio regionale che ha dichiarato”

“E’ ridicola e pretestuosa la richiesta di dimissioni del Sottosegretario Mario Mazzocca avanzata da Sara Marcozzi del Movimento Cinque Stelle. Stimo e apprezzo il lavoro del Sottosegretario: sta lavorando moltissimo e con efficienza, i dati lo dimostrano, sul potenziamento della raccolta differenziata, sulla riduzione della produzione dei rifiuti, sulle infrastrutture e sugli impianti di trattamento e compostaggio, nonché sulla bonifica e messa in sicurezza di discariche pubbliche dismesse e siti inquinati.

Ha ribadito il rifiuto e l’insostenibilità dell’ipotesi inceneritore semplicemente perché è al di fuori della linea che questo governo e questa maggioranza regionale stanno perseguendo.

Pieno sostegno e solidarietà a Mazzocca, quindi: le accuse mosse da Marcozzi sono palesemente strumentali e fuori luogo.

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