giovedì , 25 Aprile 2024

Tre abruzzesi alla scoperta della Sicilia, in bici, per far conoscere l’AIL

Hanno visitato la Sicilia in bicicletta, percorrendo sulle due ruote circa 900 chilometri in nove giorni. E’ l’ultima impresa in ordine di tempo di tre abruzzesi, e cioè i cugini Maurizio Ciccotelli, 51 anni di Scafa, Paolo Ciccotelli, 74 anni di Pescara, e l’aquilano Angelo Marcotullio, di 55 anni, che già in passato hanno vissuto esperienze simili insieme, alla scoperta della Sardegna e per raggiungere Matera, Assisi e l’Etna, solo per dirne alcune. Tante passeggiate a contatto con la natura, che da qualche tempo sono diventate anche un’occasione per far conoscere l’Ail, l’associazione italiana contro le leucemie. Durante questi tour, infatti, i componenti del gruppo indossano le magliette dell’associazione e si fanno promotori di questa operosa realtà che hanno avuto modo di apprezzare personalmente in Abruzzo.

Anche questa volta il bilancio è più che positivo, spiega Maurizio Ciccotelli parlando a nome dei suoi compagni di viaggio, e ripercorrendo con la mente l’esperienza sulle due ruote che li ha portati, nell’ordine, da Messina a Palermo, lungo la costa settentrionale per poi dirigersi a Trapani e quindi ad Agrigento, nella zona meridionale, passando per Trapani, e poi ancora giù verso Ragusa per risalire a Siracusa e Catania, dove il giro si è concluso. 

“Per ognuno di noi sono stati nove giorni a contatto diretto con la natura e con noi stessi, con una visione straordinaria del panorama, che è diversa da quella della macchina perché in bici ammiri tutto come se stessi quasi fermo. Insomma ci è sfuggito poco, di quanto abbiamo visto, e ci sono posti che rimangono davvero impressi, come i bellissimi centri storici che stonano con le periferie trascurate, dove manca la manutenzione e abbondano i rifiuti in strada. Sarebbe bello, prosegue Ciccotelli, se sempre più persone scegliessero questo tipo di vacanza, al posto di quelle classiche, perché si tratta di pause salutari e accessibili a tutti, per quanto riguarda l’età, senza che ci sia bisogno di allenarsi costantemente. Noi non siamo fanatici delle due ruote ma riteniamo che pedalare sia salutare per il corpo e per la mente e consenta anche di conoscere tante persone con cui confrontarsi o magari fare delle belle fotografie, come è accaduto a noi. Abbiamo scoperto un popolo siciliano accogliente e cordiale, apprezzato il cibo di questa terra (in particolare cannoli e arancini) e spiegato con entusiasmo cos’è l’Ail e cosa fa, indossando delle magliette con il logo dell’associazione. Speriamo che qualcuno si aggreghi a noi, in futuro, anche per rendere più efficace la nostra opera di sensibilizzazione sulla lotta alle leucemie. Più siamo e meglio è, ovviamente”.
La prossima vacanza potrebbe essere in Albania, e il gruppo sta già pensando come muoversi anche se i dettagli dell’organizzazione sono tutti affidati a Marcotullio che in Sicilia, come nei precedenti viaggi, “ha sempre curato tutto alla perfezione, nei minimi dettagli”.⁠⁠⁠⁠

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