venerdì , 29 Marzo 2024

Protezione Civile polemica con il comune dopo la richiesta delle chiavi dei locali. La risposta di De Martinis

Montesilvano – Dopo l’avvenuta scadenza nei primi di ottobre, del comodato d’uso alla Protezione civile locale questa mattina il comune di Montesilvano ha avanzato una richiesta formale di restituzione delle chiavi del locale di via Calabria dove persiste la centrale del corpo volontari:
Ai responsabili nei giorni scorsi era stato prospettato il trasferimento ad altri locali di proprietà comunale in via Adige, in una palazzina sequestrata e della quale dopo vicende giudiziarie era tornato in possesso il Comune.
Ma ai volontari il cambio di sede non convince, alle loro rimostranze risponde il Vice Sindaco Ottavio De Martinis che ricorda all’associazione come la scadenza della locazione fosse loro nota e più volte nel tempo era stata ribadita dal municipio.

LA PROTEZIONE CIVILE “NON ABBIAMO RESTITUITO LE CHIAVI”

“Non hanno trovato risposta i tentativi condotti dalla nostra associazione per stabilire un dialogo con il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno–lamentano i volontari PC– , in quanto massima autorità comunale di Protezione civile, al fine di individuare la migliore soluzione che ci permettesse di lasciare l’attuale sede di via Calabria (come richiesto dal Comune intenzionato a tagliare le spese sui canoni d’affitto), per trasferirci in uno spazio idoneo agli standard operativi del nostro settore. Stamani, infatti, si sono presentati presso la nostra sede i tecnici dell’amministrazione comunale per effettuare un sopralluogo e riavere indietro le chiavi del locale, che noi non abbiamo restituito”:

«Nel bel mezzo di uno sciame sismico che genera 800 scosse a settimana – esordisce Andrea Gallerati, presidente del Corpo volontari Protezione civile di Montesilvano, non comprendiamo come il Comune di Montesilvano possa ritenere la nostra sede, e quindi la nostra associazione, un fitto passivo di cui liberarsi».

“In precedenza ci era stato prospettato il trasferimento presso una villetta di 70 metri quadri al pian terreno di via Adige, in passato sequestrata ad una famiglia rom, tornata in possesso del Comune –ricordano i responsabili della Protezione Civile– Un locale suddiviso in cinque pertinenze, soggiorno, due stanze e due bagni di cui uno abusivo, che non corrisponde minimamente ai requisiti richiesti per lo svolgimento della attività operative di Protezione civile attualmente in essere con gli enti in convenzione, ovvero la Protezione Civile della Regione Abruzzo per le attività del settore in caso di emergenze e calamità naturali, il 118 Abruzzo per il trasporto degli infermi e Autostrade per l’Italia per il servizio di assistenza agli utenti in caso di gravi incidenti stradali. Un’altra criticità notevole è dovuta all’impossibilità di parcheggiare i nostri nove automezzi (3 fuoristrada, 4 autovetture, un furgone per il trasporto disabili e un’ambulanza) in via Adige, per lasciarli incustoditi nel cortile di Palazzo Baldoni dall’altro capo della città. E se ciò non bastasse, mancano i requisiti di sicurezza legati alle minacce fatte pervenire dai precedenti occupanti dell’immobile, in caso di successive riassegnazioni”

«Per tutte queste ragioni, indicate in una lettera inviata al sindaco Maragno, al prefetto di Pescara Francesco Provolo, al sottosegretario regionale alle Protezione civile Mario Mazzocca e al capo dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio – sottolinea Gallerati – siamo impossibilitati ad accettare il trasferimento in via Adige, ma saremo ben felici di venire in contro alle esigenze del Comune purché ci metta a disposizione uno spazio idoneo in cui poter operare al meglio. Del resto, in questi giorni, procede costantemente l’attività dei volontari nell’ambito delle attività in supporto dei campi d’accoglienza del terremotati del Centro Italia:  Volontari – afferma il presidente del Corpo volontari Protezione civile di Montesilvano -, che sacrificano il tempo da dedicare a famiglia e lavoro per essere operativi, rimasti indignati all’idea di essere sfrattati dall’amministrazione comunale con cui l’associazione opera in convenzione.

Ciononostante, nella speranza di fornire un contributo utile per la risoluzione della vertenza, proponiamo una soluzione alternativa per soddisfare le esigenze di tutti: Data la necessità – propone Andrea Gallerati – di dover reperire un nuovo locale per ospitare la nuova sede del 118, per la quale il Comune ha emesso un nuovo bando con l’obiettivo di reperire un altro locale in affitto, potrebbe essere fonte di risparmio trasferire il Servizio nei locali di via Calabria che ospitavano il posto fisso estivo di Polizia (non più riattivato), mantenendo la nostra sede nel locale attiguo».

L’associazione si appella, infine, al buon senso del sindaco Maragno affinché possa venire ascoltata individuando la soluzione migliore:

«Altrimenti – conclude Gallerati – ci dispiacerebbe dover pensare che dietro la necessità di sgomberare la sede di via Calabria, ci siano altre motivazioni non meglio precisate per far sì che il Corpo volontari Protezione civile di Montesilvano, dati alla mano l’associazione più operativa della provincia di Pescara, non sia più in grado di operare».   

DE MARTINIS: “DA GALLERATI SOLO ACCUSE STRUMENTALI ED INFONDATE”

«Il contratto di comodato d’uso per i locali di via Calabria, stipulato con il Corpo Volontari Protezione Civile di Montesilvano aveva una durata di 4 anni. Ciò significa che la sua scadenza, all’11 ottobre  2016 era ben nota anche al presidente Andrea Gallerati, che di certo non lo ha appreso solo pochi giorni fa, come intende far credere, strumentalizzando una questione per fini che nulla hanno a che vedere con l’associazione».

Lo afferma l’assessore alla Protezione Civile, Ottavio De Martinis. «Il contratto di comodato d’uso, sottolineiamo gratuito, venne stipulato con la Protezione Civile, 4 anni fa, quando peraltro l’associazione svolgeva le sue attività senza una retribuzione. Oggi, invece, il Corpo Volontari Protezione Civile percepisce un contributo di 10.000 euro e si avvale di mezzi ed attrezzature, molte delle quali anch’esse in comodato d’uso gratuito. Ricordiamo che qualche tempo fa, nonostante la sede a sua disposizione, Gallerati ha persino occupato senza alcun titolo il casotto di legno sul lungomare, ex sede della Croce Rossa. E’ evidente che il presidente Gallerati non conosce il significato della parola riconoscenza, continua, nonostante svolga le sue attività anche per altri Enti, ad avanzare pretese nei confronti del Comune, che ormai non possiamo più accettare».

De Martinis continua ancora: «La nostra Amministrazione ha avviato una politica di razionalizzazione delle risorse. Ciò ha portato alla dismissione di fitti eccessivamente onerosi. Tra essi anche l’immobile di via Calabria, che è costato al Comune tra utenze e locazione ben 50.000 euro all’anno, sede della Protezione Civile, come da contratto, fino all’ 11 ottobre 2016. Abbiamo più volte ricordato tale scadenza ai volontari dell’associazione, con numerose lettere ed incontri. Abbiamo inoltre immediatamente prospettato una soluzione alternativa alla Protezione Civile, proprio per garantire la continuità di un servizio che reputiamo importante per la comunità. Nonostante le rassicurazioni circa la disponibilità del Comune a farsi carico di tutti gli interventi necessari all’adeguamento dell’immobile di via Adige, che abbiamo proposto alla Protezione Civille, ed un’iniziale risposta positiva da parte di Gallerati, abbiamo assistito ad un inspiegabile quanto plateale dietrofront, espresso esclusivamente a mezzo stampa. Un Ente non può continuare a sperperare il denaro della collettività con spese che sino ad oggi sono state eccessive. Non accettiamo –  conclude l’assessore De Martinis –  ulteriori accuse da parte di Andrea Gallerati che continua ad usare l’associazione a fini personalistici. Siamo particolarmente amareggiati dall’ostilità dimostrata da lui, a cui abbiamo sempre manifestato correttezza ed estrema apertura, mentre in cambio stiamo ottenendo solo tentativi strumentali di gettare ombre e discredito sul nostro operato, che è invece sempre stato improntato da trasparenza e disponibilità».

 

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