mercoledì , 24 Aprile 2024

Con il Masterplan la Provincia di Pescara finanzia il recupero dei Tholos

Pescara – Tra le opere annoverate all’interno del Masterplan Abruzzo e gestite direttamente dalla Provincia di Pescara, che ha firmato la convenzione con la Regione per 9 progetti sul territorio, c’è anche quello relativo alla “Recupero delle strutture tipiche della Majella adibite ad antico ricovero dei pastori”, ovvero dei Tholos, inserito nel programma specifico “Turismo e cultura”.

Le antiche capanne in pietra a secco della Majella sono anche in altre aree della regione, ma sulla sola Majella è concentrato oltre il 75% delle capanne abruzzesi, con densità maggiore nei comuni di Abbateggio, Roccamorice e Lettomanoppello. L’importanza di questa zona non è solo dovuta al numero di capanne ma alla ricchezza tipologica, all’alto grado di specializzazione dei costruttori e alle notevoli dimensioni di alcune costruzioni.

I complessi più interessanti si possono osservare vicino a Roccamorice, nel Parco della Maiella, dove ci sono le capanne di La Valletta, Colle della Civita e ad Abbateggio nella Valle Giumentina la quale presenta uno dei più grandi tholos di tutta la Maiella. L’intervento della Provincia consisterà nella ristrutturazione di queste strutture in pietra a secco utilizzando la stessa tecnica costruttiva al fine della conservazione e valorizzazione quale patrimonio storico-culturale regionale.

Le capanne a tholos sono sottoposte a tutela e valorizzazione dalla legge regionale n. 17 del 22.2.1997, insieme alle case in terra cruda, la quale all’art. 1 recita “ La Regione con la presente legge intende perseguire una puntuale tutela del patrimonio storico-culturale ed ambientale rappresentato dalle capanne a Tholos e delle case di terra cruda e promuove un recupero ed una utilizzazione dei beni stessi non contrastanti con la loro naturale destinazione, né pregiudizievoli per i lavori estetici, tecnologici tipici e paesaggistici degli stessi.     A tal fine la Regione individua le capanne a Tholos e delle case di terra cruda ed il loro intorno, compreso il tratto di terreno che concorre a formare il “quadro d’insieme”, quali beni culturali primari”.

 

La spesa necessaria per attuare l’intervento in oggetto, reperita attraverso risorse regionali messe a disposizione del MASTERPLAN, ammonta ad € 500.000,00, sufficiente al completo ripristino, restauro e recupero di tali manufatti per una valorizzazione turistica.

Il crono programma contenuto nelle schede Masterplan prevede che la fase di progettazione si concluda nel marzo 2017, mentre nei due mesi successive verranno reperite le necessarie autorizzazioni. Da giugno a novembre 2017 verranno eseguiti i lavori.

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