giovedì , 28 Marzo 2024

SCUOLE SICURE: PRC “RIPARTIAMO DALLE PRIORITÀ”

PRC parlando dell’emergenza ha illustrato come ha reso evidente quanto avevano già denunciato anche con una grande manifestazione a Pescara in occasione della visita di Renzi a novembre e con le critiche al Masterplan e alla strategia dei grandi progetti.

«Una strategia fallimentare perché ignorava che in Abruzzo – anche a causa dei tagli imposti dai governi degli ultimi anni – non si riesce ormai a garantire l’essenziale.

Tra le questioni essenziali –ha fatto presente PRC– riteniamo fondamentale quella delle scuole. Genitori, alunni, insegnanti e personale hanno diritto a scuole sicure. Bisogna evitare che passate le scosse di terremoto, le nevicate e la pioggia ci si dimentichi per l’ennesima volta della messa in sicurezza delle scuole. Decenni di privatizzazioni e di svuotamento dei servizi essenziali, dalla sanità alle poste, stanno spopolando l’Abruzzo interno. Se i presìdi scolastici, falcidiati prima dai tagli e dagli accorpamenti delle varie “riforme”, ora vengono anche dichiarati inagibili o presentano alti indici di vulnerabilità, come si può pretendere che i cittadini restino? Quale futuro può avere così la nostra regione?

 Ci sono decine di scuole che a tutt’oggi non presentano crolli o danni, per giunta fuori dal cratere sismico, ma con alti indici di vulnerabilità che giustamente creano allarme nelle famiglie: una vera e propria spada di Damocle sui sindaci!  Sindaci che devono farsi carico della situazione con amministrazioni svuotate di risorse e personale tra tagli e assurdi vincoli di bilancio, volti più a favorire privatizzazioni e dispendiose esternalizzazioni che un reale risparmio.

Solo in questi giorni, dopo la grande paura, la Regione Abruzzo ha annunciato un mutuo di 30 milioni di euro per la verifica del patrimonio edilizio scolastico della Regione e la certificazione di vulnerabilità sismica. Un’azione positiva, necessaria, che prende atto della necessità di Comuni e Province, ai quali da anni lo Stato ha dato l’obbligo della verifica degli edifici, senza però trasferire loro le risorse necessarie, continuando al contrario, anno dopo anno, a tagliare trasferimenti e imponendo continui vincoli ai bilanci degli Enti Locali, all’ombra di dettami europei non più tollerabili. MONITORARE NON BASTA, occorre agire e avere certezza delle risorse da investire.

Troviamo offensive misure estemporanee come quelle presenti nella legge di stabilità 2017 per il riassetto idrogeologico e per le scuole. Nei giorni scorsi l’Ance Pescara ha invitato gli enti locali a presentare le richieste per i finanziamenti. Nel portale #italiasicura http://italiasicura.governo.it/ si precisa che sono disponibili 700 milioni di euro di cui 300 milioni per l’edilizia scolastica, una cifra davvero irrisoria vista la drammatica situazione che coinvolge il nostro paese da nord a sud. I fondi disponibili sono tutti al di fuori dei vincoli di bilancio. Ma è davvero così semplice potervi accedere? Quanti comuni hanno già un progetto esecutivo già approvato? Siamo sicuri che siano davvero ricomprese le reali priorità sul territorio? È davvero la pigrizia degli enti locali a bloccare gli interventi o forse c’è altro? Rischiamo che vengano penalizzati proprio quelli che più hanno bisogno.

È fondamentale, invece, avere subito un elenco delle PRIORITA sulle quali intervenire con urgenza e in maniera risolutiva, e procedere alla PIANIFICAZIONE di TUTTI GLI INTERVENTI. Per il finanziamento della messa in sicurezza e ristrutturazione non ci si può affidare alla lotteria dei bandi o del sempiterno criterio della vicinanza di partito: occorre procedere attraverso una scala di priorità e dare la possibilità a Comuni e Province di provvedere immediatamente alla progettazione e messa in cantiere dei lavori necessari, utilizzando risorse proprie oggi bloccate oppure autorizzando l’attivazione di mutui in deroga agli equilibri di bilancio.

Non sono tollerabili vincoli di bilancio sulla messa in sicurezza delle scuole!

E’ assurdo che ci siano risorse bloccate per dei vincoli che stanno solo aggravando la crisi.

Vincoli introdotti insieme da PD e centrodestra persino in Costituzione. A loro tocca toglierli.

In questo quadro non si giustificano progettazioni e spese per opere non prioritarie: è urgente la REVISIONE DEL MASTERPLAN! Occorre garantire prima gli interventi e le opere pubbliche indispensabili alla vita dei cittadini sui territori: le scuole, gli ospedali e le strade colabrodo sono una priorità essenziale.

Occorre un’azione di supporto amministrativo, di risorse umane e economiche, non è possibile abbandonare i comuni a loro stessi.

Rifondazione Comunista da anni propone a livello nazionale un grande piano per la messa in sicurezza del territorio, degli edifici pubblici, delle abitazioni che avrebbe un impatto assai positivo sull’economia e l’occupazione assai più delle mega-opere che si spartiscono da anni il cartello delle grandi imprese. In attesa che cambi la politica dei governi nazionali, è bene che la Regione faccia la sua parte«.

 

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