giovedì , 18 Aprile 2024

Regione Abruzzo: Arrestato il dirigente Sorgi, commenti da associazioni e politici

Entrambi sono agli arresti domiciliari. I due sono indagati, con altre cinque persone, nell’ambito di un’inchiesta che ha fatto luce sulle turbative commesse nel corso della gara d’appalto, predisposta dal Comune di Francavilla al Mare relativa al nuovo ampliamento del cimitero comunale, per un importo a base di gara di 2.400.000 euro, bando pubblicato ad aprile dell’anno scorso.

Sorgi e’ direttore regionale della Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie Programmazione, Parchi, Territorio, Valutazione Ambientali, Energia. R
icopre inoltre l’incarico di presidente del Comitato di coordinamento regionale per la Valutazione di impatto ambientale e quello di commissario unico straordinario per l’avvio delle procedure di costituzione dell’Autorita’ per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani (Agir) la cui assemblea e’ costituita da tutti i Comuni della regione.
Nel corso delle indagini, portate avanti dal personale della squadra mobile di Pescara diretta da Pierfrancesco Muriana, e’ emerso che Sorgi di fatto e’ amministratore della societa’ “LT Progetti s.r.l.”, legalmente rappresentata dalla moglie (non indagata). La “LT Progetti s.r.l.” ha dato vita al “Consorzio Progetti & Finanza”, realta’ costituita d’intesa con la “Sincretica s.r.l.” e con la “Di Ferdinando Michele Costruzioni Generali srl”, i cui rispettivi direttori tecnici sono indagati, Giovanni Vaccarini e Antonio Di Ferdinando, e nei cui confronti il gip ha disposto la misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di esercitare determinate attivita’ professionali o imprenditoriali.
Queste persone, oltre a essere soci in affari, secondo gli investigatori avrebbero costituito, promosso e organizzato con Antonio Giordano un’associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione e, segnatamente, quelli di turbata liberta’ degli incanti e corruzione, spiegano sempre gli investigatori.

Attraverso Giordano, segretario della commissione aggiudicatrice nella procedura di gara del cimitero di Francavilla, e grazie a Roberto Olivieri, presidente della stessa commissione, dirigente del Servizio Attivita’ Produttive ed Urbanistiche del Comune, Sorgi e gli altri rappresentanti della “Consorzio Progetti & Finanza”, che ha partecipato alla gara finita nel mirino della magistratura, sarebbero riusciti a turbare il regolare svolgimento della procedura di gara, pilotandola a loro favore.
Cio’ sarebbe avvenuto, per gli investigatori, anche attraverso la falsificazione di un verbale della commissione aggiudicatrice. Per questo motivo sono indagati anche gli altri due componenti della stessa commissione, sebbene nei confronti di questi ultimi il gip non abbia adottato misure cautelari. Si attende la decisione del gip in ordine alla posizione del presidente della commissione, Olivieri, per il quale la Procura aquilana ha richiesto la sospensione dai pubblici uffici.
Nel corso delle intercettazioni telefoniche e’ emerso che uno degli indagati chiamava Sorgi “Re Sole”, tanta era la considerazione che aveva di lui e del suo potere.

Pettinari (M5S), D’Alfonso sospenda Sorgi

“Invito il Presidente Luciano D’Alfonso a sospendere immediatamente dal servizio il direttore Antonio Sorgi e di procedere a una verifica di legittimita’ di tutti gli atti emanati dal Comitato di coordinamento regionale per la Valutazione di impatto ambientale, di cui Sorgi e’ attualmente coordinatore”. Lo chiede il Consigliere regionale del M5S, Domenico Pettinari, in merito all’inchiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila, denominata “Re Sole”, che ha indagato tra gli altri, ponendolo agli arresti domiciliari, il direttore regionale Antonio Sorgi.
“Mi sorprende la tempestivita’ con la quale il Presidente della giunta regionale, gia’ ieri, aveva convocato la seduta della giunta per rimodulare la pianta organica di tutte le direzioni regionali – osserva ancora Pettinari – infatti, nelle intenzioni di D’Alfonso, c’era proprio quella di esautorare, tra gli altri, il direttore Sorgi. Non vorrei che il Presidente fosse stato premonitore dei fatti accaduti oggi.
Voglio ricordare – conclude Domenico Pettinari – che nell’inchiesta aperta sulla filovia di Pescara, gia’ un anno fa, la Squadra mobile pescarese aveva chiesto di procedere a una perquisizione domiciliare a carico di Sorgi”.

Acerbo: ‘Se mi davano retta non finiva agli arresti’

“Ho personalmente denunciato per anni il ruolo svolto da Sorgi nella Regione Abruzzo. -ha commentato l’ex consigliere regionale PRC Maurizio Acerbo-
Ho chiesto innumerevoli volte le sue dimissioni e tutte le volte veniva fuori un amplissimo fronte di estimatori e sostenitori da Sel al PD fino all’apoteosi di Forza Italia che con Chiodi ne ha fatto una sorta di plenipotenziario.

Se mi davano retta oggi probabilmente Sorgi non sarebbe oggetto di misure cautelari.

Se confermate le accuse alla base dell’arresto di Antonio Sorgi gettano un’ombra pesantissima sugli ultimi 10 anni di vita politico-amministrativa regionale.
Non si tratta di un dirigente qualunque ma di uno degli uomini più potenti d’Abruzzo che ha goduto della sponsorizzazione e della stima di centrodestra e centrosinistra che negli anni delle giunte Pace, Del Turco e Chiodi gli hanno progressivamente attribuito un ruolo abnorme. 
Per Rifondazione Comunista e gli ambientalisti più seri per anni Sorgi è stato il “nemico pubblico numero 1”.

Ricordo che Sorgi è stato già oggetto di inchieste, anche derivanti da nostri esposti, come nel caso della filovia Pescara – Montesilvano.  Finora se l’è sempre cavata come altri super-dirigenti della Regione. Non è detto che non ce lo ritroveremo candidato alle prossime elezioni”.

Il Forum Acqua abruzzese:Ora bisogna ripartire dalla legge “Acerbo”

Anche il Forum Acqua abruzzese ha commentato l’arresto del Presidente del comitato V.I.A. abruzzese, “da anni è al centro delle critiche di associazioni e movimenti, impone al Consiglio regionale un’urgente presa di posizione. Serve una legge organica sulle procedure ambientali. Le altre regioni da anni hanno specifiche norme regionali mentre in Abruzzo le attività di valutazione sono organizzate attraverso semplici delibere di giunta regionale che in questi anni sono cambiate più volte”.

Per il Forum H2o bisogna ripartire dalla legge “Acerbo” su trasparenza e partecipazione nei procedimenti ambientali “Fu prima approvata e poi rapidamente “affossata” dallo stesso consiglio regionale che l’aveva varata,-commentano gli attivisti- proprio dopo l’intervento di Sorgi.
In Abruzzo esistono addirittura procedimenti del tutto opachi, come quelli che riguardano le valutazioni di incidenza ambientale degli interventi sui siti di interesse comunitario e sulle zone di protezione speciale, che rappresentano il 35% del territorio regionale.
Ora la politica dovrebbe dare un unico segnale: riprendere quella norma, sentire comitati ed associazioni, e approvarla, subito, in Consiglio Regionale aggiungendo un articolo sull’obbligo dell’inchiesta pubblica sulle opere più controverse.
Il testo Unico sull’Ambiente la prevede ma solo come “possibilità” per l’ente pubblico di attivarla, senza ritardi nella valutazione delle opere. Risultato: in Abruzzo su centinaia di progetti che ogni anno vengono valutati dal comitato V.I.A., da cave a strade, da impianti per rifiuti a captazioni idriche, non è mai stata svolta una sola inchiesta pubblica sui progetti che i funzionari devono valutare dalle loro scrivanie. Così si decide il futuro dei territori, così muore la democrazia”.

Il WWF: «Basta con i “re sole”: servono regole chiare e trasparenza»

Sorgi è stato arrestato dopo l’inchiesta della Squadra Mobile della Questura di Pescara alla quale il WWF ha collaborato con un proprio esposto fanno sapere gli ambientalisti comunicando di aver fornito decine di documenti per centinaia di pagine agli inquirenti con nuovi spunti e dettagli interessanti per il prosieguo delle indagini.

A qualche ora da quell’arresto il delegato regionale dell’associazione ambientalista, Luciano Di Tizio, torna sulla notizia per chiarire la posizione del WWF: “Al di là del nostro esposto, relativo soprattutto ad altre vicende con analogo svolgimento ma avvenute in luogo diverso rispetto a quella che ha portato all’arresto, ci preme porre l’accento sull’assurda gestione che c’è stata negli ultimi anni del Comitato per la Valutazione di Impatto Ambientale.
Una gestione che dovrà essere profondamente riformata, a garanzia del rispetto delle leggi e dei diritti dei cittadini. Le singole responsabilità dovranno essere valutate dalla magistratura, ma quello che è emerso nell’inchiesta avrà comunque conseguenze sul piano politico.
Non basterà tuttavia cambiare le persone, scelta inevitabile e urgente, ma occorrerà anche modificare le regole, perché nessuno mai più possa essere considerato un “re sole”. I funzionari e i politici sono al servizio della collettività e non di se stessi, e perché questo semplicissimo principio abbia seguito occorrono normative chiare e tali da consentire una vera partecipazione e una vera trasparenza.
È questo quello che il WWF Abruzzo chiede con forza al nuovo governo e al nuovo consiglio regionale”.

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