venerdì , 29 Marzo 2024

Alberature stradali, le Associazioni ambientaliste a fianco della Regione Abruzzo per salvarle dal taglio ANAS

Pescara – Le associazioni ambientaliste WWF – FIAB – ALTURA – ITALIA NOSTRA – MOUNTAIN WILDERNESS d’Abruzzo si schierano a fianco della Regione Abruzzo contro il ricorso dell’ANAS nei suoi confronti per non aver dato il permesso di tagliare gli alberi apposti ai lati delle strade. 
Il 23 marzo, presso la Camera di Consiglio del T.A.R. Abruzzo-Aquila, si è svolto l’intervento adesivo “ad opponendum” delle associazioni ambientaliste rappresentate dall’avvocato Fabrizio Foglietti, presidente regionale del CODACONS Abruzzo, già presente nell’Avvocatura dello Stato in L’Aquila.

L’ANAS secondo quanto riferito dalle associazioni ritiene di dover solo “comunicare” alla Regione Abruzzo la decisione di tagliare le alberature stradali, fino a 6 m di distanza dalla strada, senza dover chiedere il permesso a nessun Ente pubblico, equiparando il taglio delle alberature stradali a un “taglio colturale”. 

A questa volontà si è opposta la Regione Abruzzo richiamando la legge regionale forestale (LR 3/2014) e quindi il ruolo attribuitole dalla stessa, affermando che avrebbe autorizzato solo l’abbattimento di alberi la cui pericolosità fosse documentata da una relazione tecnica professionale. Anche la Sovrintendenza ai Monumenti di Chieti e Pescara, a cui la Regione Abruzzo ha chiesto un parere, ha ricordato l’articolo 10 comma 4, lett. g), del Codice dei Beni Culturali, che vincola le opere pubbliche realizzate da oltre 70 anni, come i viali alberati.

Le richieste di taglio da parte di ANAS riguardano l’eliminazione di intere alberature, costituite anche da piante di notevoli dimensioni e portamento, poste lungo le SS 584 “Lucoli”, SS 690 “Avezzano-Sora” e SS 83 “Marsicana”, nello storico Parco Nazionale d’Abruzzo, per una lunghezza complessiva di oltre 65 km e per un totale di 560 alberi, dei quali quasi 200 con diametro a petto d’uomo superiore a 40 cm.

«Una distruzione inaccettabile e senza senso –commentano le associazioni– che va contro tutte le indicazioni per un futuro sostenibile e resiliente che individua negli alberi i migliori alleati per mitigare i cambiamenti climatici in atto. Le argomentazioni addotte dall’ANAS fanno degli alberi solo delle presenze ingombranti, pericolose e inutili: un modo di vedere totalmente anacronistico. Numerosi sono i documenti scientifici prodotti, a ogni livello, che dimostrano in modo inequivocabile le importanti funzioni svolte dalle alberature stradali che vanno dalla sicurezza per il guidatore, alla manutenzione del manto stradale, ai servizi ecosistemici, ai valori paesaggistici e storico-culturali. Il danno ambientale prodotto attraverso la cancellazione del patrimonio arboreo sarebbe notevole e irrecuperabile.  Il “danno ambientale” è un aspetto dirimente nella complessa comparazione tra interessi pubblici e privati e desta preoccupazione che una Società dello Stato come l’ANAS non comprenda la necessità di effettuare la manutenzione delle strade tenendo conto in modo adeguato dell’interesse pubblico.» Concludono le associazioni ambientaliste. 

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