venerdì , 19 Aprile 2024

Massimo Oddo è il nuovo allenatore della Primavera del Pescara

“Ringrazio la società che mi ha dato questa possibilità – ha detto

Massimo Oddo – ho avuto un anno di esperienza a Genova. L’esperienza

serve sempre, quella dell’anno scorso mi è servita tantissimo. allenare

rispetto a giocare è completamente diverso.
Quello di allenatore non so

se sarà il mio lavoro, vedrò se sono capace. Il progetto è quello di avere

una squadra giovane.
Il desiderio di qualsiasi ragazzo è quello di arrivare

al calcio professionistico, abbiamo la fortuna di avere una squadra in serie

B, quindi molti ragazzi vorranno arrivare in prima squadra, può darsi che

qualcuno scenderà di categoria. Sta a noi tirare fuori le loro capacità, le

dobbiamo sviluppare al meglio e cercare di portare più ragazzi possibili in

prima squadra. Ho avuto la fortuna di avere tantissimo allenatori, da tutti

ho avuto il modo di prendere sia i loro aspetti positivi che negativi. Credo

che nel calcio moderno debba prevalere lo spirito di gruppo con una

squadra che gioca in maniera armoniosa, a me piace la squadra fatta da

11 giocatori e non da 10 più 1 e mi piace la squadra votata all’attacco.

L’allenatore deve cercare di trasmettere il loro pensiero ai giocatori, molti

allenatori hanno grande pensiero ma non riescono a passarlo ai ragazzi.

Per allenare nel settore giovanile ci vogliono anche delle qualità

psicologiche. L’essere stato giocatore può aiutare ad immedesimarsi in

tanti aspetti. Al di là del modulo quello che conta è la mentalità. Un buon

allenatore è quello che si adatta ai giovani e non viceversa. È importante

cercare di instaurare un certo rapporto tra prima squadra e Primavera,

siamo noi che ci dobbiamo mettere a disposizione. Torno nella mia città

dopo 22 anni, però è una città che ho sempre frequentato, ho qui la mia

famiglia. Ho avuto una prima esperienza da allenatore, mi è piaciuta

tantissimo, ho appreso tanto, ma per ora non mi prefiggo obiettivi, sarà il

campo a dire se sono bravo.
Ovviamente quando si lavora con i giovani si

ha un ruolo diverso. Il calcio giovanile ai giorni nostri è fondamentale

perché le risorse latitano, quindi è importante creare dei buoni giocatori,

ma si deve partire dal basso altrimenti si è costretti a prendere giocatori

da fuori pagandoli e questo non ha senso. L’anno scorso sono andato in

visita con degli amici al Bayern Monaco ed ho avuto modo di vedere che

loro prendono solo giocatori dalla Baviera.
L’Abruzzo è un buon bacino

quindi anche noi dobbiamo fare la stessa cosa. Altro aspetto

fondamentale è che una squadra che vuole investire nel settore giovanile

deve essere tutelata”.

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