mercoledì , 24 Aprile 2024

Baroni alla vigilia di Pescara – Catania

Gli etnei, nella parte bassa della classifica, erano partiti con bel altri

obiettivi, considerando anche che si tratta di una squadra venuta

dalla massima serie, ma la società siciliana nel mercato di gennaio si è

ampiamente rafforzata e c’è stato il cambio in panchina con l’avvento

di Marcolini che, dopo lo sfortunato esordio di Lanciano, ha iniziato ad

invertire la rotta. Inoltre, in vista del match di domani, i siculi potranno

contare sulla disponibilità di tutti gli elementi della rosa.

Alla vigilia dell’importante incontro ha parlato il tecnico del Pescara,

Marco Baroni, che ha detto: “La squadra sta bene, abbiamo lavorato, nel

calcio ci sono delle partite in cui avverti un po’ più i pressione, questo

fa parte del nostro lavoro, non deve essere un alibi.
Quando ci sono

queste partite così penso che sono tutte partite difficili sia per noi che per

gli avversari.
La cosa importante è creare lo spirito, la determinazione,

queste sono componenti che credo aiutino in tutte le situazioni”.

Così il tecnico del Delfino si è espresso sull’arrivo del Catania: “In questo

momento non voglio stare a guardare l’avversario, sappiamo che è una

partita delicata per noi ma anche per loro.
Questo non è un campionato

dove ci sono partite facili, il Catania ha calciatori di grande qualità,

giocatori di livello, la società a gennaio ha fatto di tutto per coprire quel

gap che avevano al girone di andata. Queste sono considerazioni, ma il

campo è un’altra cosa, l’atteggiamento credo che possa fare la differenza.

La squadra sa benissimo cosa voglio domani, dobbiamo centrare la partita

sotto il punto di vista temperamentale, senza gli errori che abbiamo fatto,

li abbiamo rivisti, solo in questo modo si può intervenire, in altri modi si

rischia di perdere le energie in maniera inutile”.

Baroni ha spiegato i cambi in formazione delle ultime settimane con

lo schieramento dei nuovi acquisti di gennaio: “Sono arrivati dei nuovi

giocatori, è anche un mio compito prenderli in considerazione, valutarli,

non sono stati esperimenti, credo che vada tolto questo argine che vede

il giocatore che è stato sostituito come un bocciato e chi entra come un

escluso, ci voglionon 14-15 giocatori che sono pronti in una partita ed è

questo che fa la differenza”.

Infine un pensiero sul ritorno di Maniero nella tana della sua ex squadra:

“Queste sono cose che fanno parte della nostra professione, non

vogliamo stare qui a parlarne, ormai fa parte del passato, domani verrà

qui da avversario e lo saluteremo magari a fine gara”.

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