martedì , 19 Marzo 2024

La onlus Mede@ e i dati Istat sulla violenza

Pescara. In Italia, stando ai dati Istat, il 31,5% delle donne fra i 16-70 (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, per non parlare naturalmente di quelle che subiscono quotidianamente violenza psicologica e/o economica, spesso la più difficile da riconoscere persino da parte delle stesse vittime.
La onlus Mede@, da diversi anni è impegnata nel contrasto profuso alla violenza di genere e in genere con aperture di sportelli d’ascolto istituzionale, per dare assistenza gratuita, attraverso i propri professionisti (psichiatrici, psicologi, sociologi, educatori ), le vittime di Stalker e/o di vessazioni predatorie, con progetti di informare e formare le giovani generazioni al rispetto della donna.
“Tutti gli sforzi dei legislatori, forze di polizia, associazioni antiviolenza, di tutti colori si impegnano quotidianamente a contrastare questa piaga della violenza – si legge in una nota del Responsabile Nazionale Enti Locali dell’associazione, Francesco Longobardi – viene calpestata dalla televisione pubblica , offrendo una occasione di visibilità a un individuo con la partecipazione ad una manifestazione canora, in mondovisione con milioni di telespettatori delle reti pubbliche, qual è quella del Festival di San Remo, possa ospitare un cantante che ha nel suo “repertorio” testi chiaramente inneggianti allo stupro, alla violenza contro le donne, al femminicidio. Frasi orribili, chiaramente istiganti alla violenza sessuale sulle donne e al femminicidio.
Junior Cally, un rapper per ragazzini e ragazzine che ha nel suo repertorio canzoni contenenti frasi come queste: «Lei si chiama Gioia, beve poi ingoia. Balla mezza nuda, dopo te la da. Si chiama Gioia, perché fa la tr*ia, sì, per la gioia di mamma e papà». «Questa non sa cosa dice. Porca tro*a, quanto ca**o chiacchiera? L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C’ho rivestito la maschera». «state buoni, a queste donne alzo minigonne»; «me la chi*vo di brutto mentre legge Nietzche»; «ci scopi*mo Giusy Ferreri [la cantante ndr]»; «lo sai che fotti*mo Greta Menchi [una influencer, ndr]; «lo sai voglio fott*re con la Canalis [la conduttrice ndr]»; «queste put**ne con le Lelly Kelly non sanno che fott*no con Junior Cally»
Gravissimo che un’azienda pubblica qual è la RAI ritenga di dover dare spazio a chi nelle sue “canzoni” include testi ORRIBILI. Quelle parole pesano come macigni, sono lame affilate che istigano all’odio e inneggia al FEMMINICIODIO”.

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