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Secondo appuntamento a Spoltore per il Mèco Fest: venerdì 9 settembre, dalle 20.30, il parco di Villa Acerbo a Caprara d’Abruzzo torna ad ospitare voci, musica e colori di artisti emergenti. La scaletta prevede in scena i cantautori Alis Mata, Nicola Ceroli, Azzurra e la band Via delle Indecisioni. Il festival si propone di unire musica, fotografica, pittura, grafica e teatro: per quanto riguarda il mondo dell’immagine, si potranno ammirare i lavori fotografici e grafici di Emanuele Falone, in arte Elu, e di Alessia Iacovozzi. A introdurre e animare la serata con una serie di momenti comici le attrici Daria Cardillo, Alessia Sturzi e Alessia D’Alanno. Soddisfazione per la risposta alla prima serata, sabato scorso, che ha visto avvicendarsi le voci di Brigida, diTos e Twelle: l’adesione al festival, ideato da Sturzi e Rebecca D’Anastasio, passa attraverso una sorta di casting ed è possibile candidarsi inviando materiale a mecofest@gmail.com.
Ad aprire sarà il concerto di Alis Mata, alter ego di Alice Dominici: ricercatrice universitaria a Firenze di giorno, la sera canta su sonorità pop-folk. A seguire Nicola Ceroli, che dopo l’esperienza di batterista nella band Management del dolore post-operatorio è tornato a suonare trasformando la sua cameretta in una sala di registrazione per una ricerca musicale solitaria, caratterizzata dal forte spazio dato alla parola e alla chitarra. Terzo nome in scaletta Azzurra Sorgentone: in arte Azzurra, è una cantautrice abruzzese. Si presenta così: “sono Azzurra ma ho gli occhi marroni, sono pragmatica ma credo nell’amore, sono psicologa ma canto”. Nella sua musica sperimenta diverse sonorità, dall’electrofunky all’ R&b passando per la dance. Il 6 agosto è stata selezionata per aprire il concerto di Shade dalla Ninety Music. Chiude la serata “Vie delle Indecisioni”, cinque ragazzi con oltre 200 date all’attivo dal 2015, utili “a capire che, per sfondare nel mondo della musica, non serve essere né bravi né belli: basta non essere come noi”. Uniscono musica pop il più orecchiabile possibile a testi che raccontano le fragilità della loro generazione.
