giovedì , 28 Marzo 2024

Le Franche Villanesi e le Donne di Potere del Rinascimento Meridionale, in scena Margherita d’Austria

Francavilla al Mare. Sabato 25 Febbraio alle ore 9.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Francavilla al mare si terrà l’incontro organizzato dall’associazione culturale Le Franche Villanesi APS nell’ambito del progetto “Carlo V e le donne di potere del Rinascimento Meridionale”. Il Prof. Massimo Sargiacomo dell’Università di Chieti – Pescara, eminente studioso di Margherita d’Austria terrà la conferenza : “ Margherita, l’arte del governo e la buona amministrazione nello stato farnesiano d’Abruzzo” “Abbiamo voluto parlare di Margherita d’Austria, dice Maria Rosaria Sisto, presidente dell’associazione, perché è una delle quattro donne protagoniste del progetto, con Costanza d’Avalos, Antonella d’Aquino e Vittoria Colonna, oggi ricordate a Francavilla da quattro strade che ne portano il nome grazie al nostro impegno culturale e alla sensibilità dell’amministrazione comunale. In particolare Margherita d’Austria (Oudernaaarde, 1522 – Ortona, 1586), figlia naturale di Carlo V, da lui molto amata, fu una delle donne protagoniste del Rinascimento italiano ed europeo e legò strettamente il suo nome a molte città abruzzesi che ancora oggi ricordano i fasti della sua corte. Una vita dalle tappe precocissime e dai legami illustri: andò sposa a soli 14 anni ad Alessandro de’ Medici, duca di Firenze, assassinato un anno dopo il matrimonio e si risposò a soli 16 anni con Ottavio Farnese dal quale visse separata per molti anni, stabilendo la sua residenza a Roma nel Palazzo Medici che da allora prese il nome di Palazzo Madama, attuale sede del Senato. Rinsaldato il vincolo matrimoniale con la nascita di due figli, condivise con il marito Ottavio il possesso del ducato di Parma e Piacenza dal 1547 fino alla morte. A Piacenza viene ricordata per aver fatto edificare uno degli edifici più importanti del secondo Cinquecento in Italia, Palazzo Farnese, sede attuale dei musei civici.
Qualche anno più tardi si dedicò ad amministrare i suoi feudi abruzzesi, ricevuti in dote da Carlo V, stabilendosi a l’Aquila nel palazzo da lei fatto edificare e che da lei prese il nome di Palazzo Margherita. Il territorio da lei amministrato divenne sempre più ampio fino a comprendere molti comuni delle quattro province abruzzesi. Molte città ricordano attraverso manufatti o rievocazioni storiche il passaggio della Madama Margherita d’Austria. Ma è a Ortona che lei decise di trascorrere gli ultimi anni della sua vita e dove volle la sua ultima sontuosa residenza: nel 1582 diede inizio alla costruzione del bel Palazzo Farnese, ultimato purtroppo dopo la sua morte che avvenne nel 1586.
L’enclave ortonese di Margherita d’Austria si inserisce nel territorio costiero di pertinenza dei d’Avalos e precisamente fra il principato di Francavilla, già concesso a Costanza d’Avalos d’Aquino dall’Imperatore Carlo V nel 1528, e il marchesato del Vasto retto fino al settecento dai discendenti di quella famiglia.
Saranno presenti gli studenti di alcune classi del Liceo Scientifico A.Volta di Francavilla, che hanno partecipato al progetto, con la Dirigente Mancini e la Prof. Radoccia. La prof. Michelina Zappacosta animerà la discussione.
Seguirà la presentazione da parte del Dr. Dario Agostinone della Ditta TREDIPI dell’app realizzata dall’associazione grazie alla vittoria di un bando del progetto WalkEur dell’itinerario europeo Le Vie di Carlo V. Gli studenti del liceo hanno contribuito elaborando le schede delle città spagnole che verranno successivamente inserite.
Infine verrà proiettato un video di saluti della città di Montescaglioso con la quale Le Franche Villanesi hanno proposto al Comune di Francavilla un nuovo gemellaggio nel nome di Costanza d’Avalos e per tradizioni che accomunano le due città come il Carnevale.
Ringraziamo la presidente del Consiglio Dr. Francesca Buttari per l’ospitalità nella Sala Consiliare e per la presenza all’incontro. Grazie alla Sindaca Luisa Russo per il patrocinio di Francavilla al mare a tutto il progetto e per l’ospitalità al Centro Studi Costanza d’Avalos le cui ricerche ci hanno proiettato in uno scenario culturale europeo sempre più affascinante”.

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