Pescara – L’Organizzazione Sindacale NurSind, Segreteria Territoriale di Pescara, esprime una ferma condanna per le gravi aggressioni subite dal personale sanitario del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Pescara nei giorni 3 e 4 aprile 2025. Episodi di violenza definiti “inaccettabili”, che mettono a rischio la sicurezza dei lavoratori e compromettono la qualità dell’assistenza ai cittadini.
Il sindacato denuncia un preoccupante aumento di atti violenti contro medici, infermieri e operatori socio-sanitari (OSS), con conseguenze fisiche e psicologiche per i professionisti e ripercussioni sul servizio sanitario. “Questi episodi – si legge nel comunicato – aggravano la già critica carenza di personale, spingendo molti a lasciare le strutture ospedaliere per la libera professione o la medicina di base, con un incremento di stress lavorativo, infortuni e malattie professionali”.
Nonostante il recente decreto che inasprisce le pene per chi aggredisce il personale sanitario, NurSind sottolinea come tali misure non abbiano ancora avuto un effetto deterrente. Le aggressioni, spesso immotivate e alimentate da rabbia o frustrazione, coinvolgono cittadini in pieno stato di salute o con disturbi psichiatrici. A peggiorare il quadro, i social media amplificano il fenomeno, con video di violenze pubblicati online, accompagnati da atteggiamenti di vanto.
Alla luce di questa emergenza, NurSind Pescara avanza richieste precise alle autorità: un aumento della vigilanza con personale di sicurezza o il supporto delle Forze Armate nei Pronto Soccorsi; l’installazione di telecamere e dispositivi di protezione; corsi di formazione sulla gestione dei conflitti e autodifesa per il personale; supporto psicologico per le vittime; e la costruzione di un ospedale geriatrico nella provincia, per rispondere all’incremento della popolazione anziana.
“La sicurezza dei sanitari è indispensabile per garantire il diritto alla salute dei cittadini – conclude il sindacato –. Chiediamo interventi urgenti e continueremo a batterci contro ogni forma di violenza, tutelando i lavoratori e la qualità dell’assistenza sanitaria”.
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