Pescara. Mercoledi 3 Dicembre 2025, nella ricorrenza del cinquecentenario della morte di Ferrante d’Avalos, Marchese di Pescara, si terrà presso il Liceo Marconi della città una conferenza del Prof. Marco Galandra di Pavia, esperto di Storia Militare, autore di un saggio sulla Battaglia di Pavia e nostra prestigiosa guida nella recente visita ai luoghi della battaglia e agli arazzi d’Avalos di Capodimonte in mostra al Castello Visconteo della città. L’incontro sarà preceduto dalla visita alle epigrafi celebrative di Ferrante d’Avalos e Vittoria Colonna che Pescara incise nel 1949 sui bastioni del Ponte Risorgimento, vestigia della fortezza di Carlo V.
L’evento si inserisce nel progetto culturale dell’associazione tutto ispirato al cinquecentenario Battaglia di Pavia della quale Ferrante fu il celebrato vincitore,
ma ferito mortalmente e deceduto alcuni mesi dopo.
Il mio intervento, dopo i saluti del Sindaco Masci e dell’Assessore Valeria Toppetti che ha sostenuto fortemente la proposta, e della Dirigente del Liceo Marconi, Giovanna Ferrante che ci ospita, precederà la relazione del prof. Galandra e traccerà il percorso sviluppato da Le Franche Villanesi in Abruzzo e a Francavilla al Mare sulla Battaglia di Pavia.
Le Franche Villanesi APS è un’associazione oggi iscritta al RUNTS e membro ufficiale dell’Itinerario Culturale Europeo Le Vie di Carlo V
Si è costituita nel 2003 per volere di donne, con lo scopo primario di riqualificare un territorio degradato di Francavilla quello nel quale eravamo per lo più residenti.
Avevamo bisogno di costruire il senso di appartenenza a una città per tutte noi adottiva dedicando il nostro lavoro ai nostri figli per renderli consapevoli del luogo nel quale stavano crescendo e offrire loro un ambiente sicuro e attrattivo
Ma noi stesse ci chiedevamo che città stava ospitando noi e i nostri figli
Francavilla al mare a un primo sguardo si presentava già come una città bellissima fra collina e mare con lo sfondo della Maiella e del Gran Sasso, una città balneare se vogliamo, molto piacevole per le bellezze naturali, il mare da maggio a ottobre. Ma non ci bastava, volevamo sapere la sua storia.
Iniziammo dalla nostra Contrada Villanesi così strana per la denominazione che partiva da un sostantivo femminile singolare e finiva con un attributo plurale. In realtà il toponimo che trovammo nelle nostre ricerche era Colline Villanesi un toponimo che si ritrovava nelle mappe pleistoceniche, negli studi preistorici, Romano Bizantini, ottocenteschi.
Raccontare la storia della nostra Contrada poteva sviluppare l’interesse nei giovani e nelle amministrazioni che chiamavamo alla riqualificazione dei tesori in degrado del nostro territorio.
La storia si sa ti porta lontano, si intreccia con l’ambiente e la cultura, costruisce il futuro.
Ci ispirammo alla filosofa Hannah Arendt e successivamente al nostro conterraneo Benedetto Croce.
Sviluppammo un progetto urbanistico che poi abbiamo portato avanti con gli eventi culturali e con degli spettacoli.
La storia di Francavilla che ci affascinò inizialmente fu quella di fine Ottocento legata indissolubilmente al Cenacolo Michettiano che raccolse importanti letterati, musicisti, pittori dell’epoca. Così subito capimmo di dover rievocare quel periodo.
Nacque la Passeggiata Ottocentesca che con il nostro progetto urbanistico di riqualificazione portiamo avanti da 22 anni.
Studiammo le opere dannunziane che ogni anno costituiscono la trama delle nostre Passeggiate Ottocentesche, spettacoli itineranti che organizziamo nel Parco Villanesi il luogo del nostro interesse ambientale menzionato in tutte le ricerche per evidenze storiche incredibili.
Grazie al nostro lavoro incessante siamo riuscite a ristrutturare l’interno della Chiesetta della Madonna delle Grazie e e riaprirla al culto e agli eventi culturali.
Abbiamo fatto identificare il parco quale Luogo Dannunziano e abbiamo promosso la nostra visione di una città sostenibile e accessibile, amica dei bambini.
Parte del nostro progetto è stato realizzato: la pedonalizzazione della piazza Sant’Alfonso, la pista ciclopedonale sul mare, l’ avvio di un percorso di indagine della domus Romano Bizantina… non siamo soddisfatte per l’incuria nella quale versa la parte più periferica del progetto….. ma ci stiamo lavorando con la costituzione di un nuovo sodalizio, braccio operativo dell’associazione, il Comitato Parco Culturale Colline Villanesi.
Nel 2014 accadde inaspettatamente qualcosa che avrebbe determinato per l’associazione una vera rivoluzione culturale.
L’incontro nella storia dei Francavilla con un personaggio femminile del tutto ignorato nella nostra città ma che risuonava nelle università italiane e negli scritti dei più illustri storici: Costanza D’Avalos principessa di Francavilla. Costanza ha aperto uno squarcio nella Storia d’Abruzzo riportandoci lo splendore del Rinascimento abruzzese dimenticato e offuscato dal pervasivo mito dannunziano.
Come sempre per noi fu galeotto un libro, quasi un romanzo, che celebrava le nobildonne nel castello di Ischia e il Cenacolo rinascimentale di Costanza, governatrice, letterata, stratega e coeva di Carlo V imperatore del Sacro Romano Impero nella prima metà del Cinquecento
Da quel momento Costanza ha occupato il nostro interesse: dovevamo riportarla alla luce e all’attenzione di Francavilla, suo feudo, che la ignorava del tutto.
Così abbiamo avviato un percorso non ancora esaurito e che ci ha portato al gemellaggio con Ischia, alla costituzione di un centro studi su Costanza, alle proposte di progetti per le scuole che hanno dato esito a due libri: un saggio vero e proprio con gli interventi dei vari professori ospitati a Francavilla per parlarci sia di Costanza sia del suo Cenacolo rinascimentale sul castello di Ischia; e un volumetto che noi consideriamo un piccolo capolavoro cioè un fumetto realizzato dai bambini della scuola primaria Costanza d’Avalos, una scuola a cui abbiamo fatto dare il suo nome insieme con una strada, trascinando nella toponomastica francavillese altre donne del Rinascimento importanti per l’Abruzzo.
Come siamo arrivati alla battaglia di Pavia?
in tutte le cronache, le biografie, le ricerche su Costanza abbiamo incontrato il riferimento a questo evento perché la vita lunghissima di questa meravigliosa donna si intreccia con quella della sua stirpe in modo indissolubile.
A Pavia abbiamo narrato l’origine dei d’Avalos in Italia e la vita di Costanza attraverso il fumetto dei bambini della primaria Costanza d’Avalos
La pubblicazione di questo volumetto, parte integrante del nostro progetto culturale dedicato alla battaglia di Pavia, sostenuto dal Comune di Francavilla al mare, dal Sindaco Luisa Russo, dall’Assessore alla Cultura di Cristina Rapino e dalla Presidente del Consiglio di Francesca Buttari, ha voluto rendere omaggio ai ragazzini della primaria che erano orgogliosissimi di parlare della loro principessa.
Gli elaborati grafici presenti in questo libro sono preceduti da miei testi che sintetizzano la vita di Costanza rendendola fruibile ai ragazzi delle primarie, delle medie forse anche dei licei e a quanti vogliono avere un primo approccio con il nostro personaggio.
Costanza ha un ruolo chiave nella dinastia dei D’Avalos d’Aquino.
Nata nel 1460 da uno dei matrimoni più importanti dell’epoca, quello fra Innigo d’Avalos, giovane valoroso arrivato in Italia al seguito del Re di Napoli Alfonso il Magnanimo, e Antonella d’Aquino ereditiera del Marchesato di Pescara e discendente di S. Tommaso d’Aquino. Inigo, gran Camerlengo del Regno di Napoli, era stato insignito dal re del titolo di Marchese del Vasto e dei relativi feudi.
Si comprende come la famiglia d’Avalos d’Aquino avesse un ruolo fortissimo nella realtà abruzzese.
Costanza fu la primogenita della coppia, donna bellissima e di grande cultura andò sposa a soli 17 anni a Federico del Balzo, figlio di uno dei più importanti feudatari dell’Italia meridionale Pirro del Balzo. Dopo soli sei anni di matrimonio restò vedova e senza figli. Si occupò della cura e dell’istruzione dei nipoti, soprattutto quando seguì il fratello Inigo II, marchese del Vasto, a Ischia.
Rimase da sola a capo della famiglia quando, morti i grandi fratelli Inigo II e Alfonso II, lei si ritrovò da sola a sostenere sia economicamente sia dal punto di vista dell’educazione e della cura tutti i nipoti rimasti orfani.
Lei, infatti, alla morte dei fratelli allevò ed educò alla cultura e alla strategia militare i nipoti Ferrante e Alfonso orfani rispettivamente a 5 anni e appena a un anno dei genitori, e i cui titoli e feudi furono amministrati dalla loro illustre e potente zia fino alla maggiore età
Vissero con lei a Ischia della quale era diventata governatrice alla morte di Inigo II e che brillò per il cenacolo sinestetico coltivato sul castello aragonese. I nomi più illustri del panorama culturale dell’epoca animarono il Cenacolo. Uno dei nomi più celebri fu quello di Vittoria Colonna che, quando rimase vedova di Ferrante, intrattenne sull’isola una relazione culturale con Michelangelo Buonarroti. Una importante ipotesi dello storico dell’arte Adolfo Venturi, suffragata da Benedetto Croce, ha suggerito che l’ispiratrice della Gioconda di Leonardo sia stata Costanza d’Avalos.
Lei si distinse per la capacità di governo e la strategia militare che le consentì di ricacciare l’assedio francese a Ischia.
Curò anche i patti matrimoniali di Ferrante e Vittoria Colonna che celebrarono il loro matrimonio sul castello di Ischia il 27 dicembre il 1509 con grande sfarzo ed eco leggendaria. Nel 1501 aveva ricevuto da Federico I re di Napoli il feudo di Francavilla, confermato da Ferdinando il Cattolico ed elevato a principato nel 1528 da Carlo V per i servigi e la grandezza della nobildonna. Mantenne i privilegi fino alla morte avvenuta a Ischia nel 1541, a bel 81 anni.
I suoi titoli e feudi furono ereditati dal nipote Alfonso III d’Avalos d’Aquino d’Aragona già Marchese di Pescara e del Vasto.
I celebri nipoti di Costanza
All’alba del 1500 Ferdinando il Cattolico, re d’Aragona e marito di Isabella di Castiglia, era subentrato al Re di Napoli Federico I con una conquista discussa ma inevitabile e aveva posto a capo del regno un Vicerè da allora subordinandolo al regno di Aragona spagnolo dal 1503 fino al 1707, con l’arrivo degli austriaci.
La dinastia d’Avalos fu sempre fedele al Regno di Napoli e poi al viceregno di Ferdinando il Cattolico e successivamente a Carlo V quando salì al trono nel 1516.
Ferrante, Marchese di Pescara, in particolare fu un condottiero fra i più valorosi del regime spagnolo.
Partecipò alla battaglia di Ravenna con Ettore Fieramosca e a tutte le principali battaglie dell’epoca sempre al fianco di Ferdinando d’Aragona prima e di Carlo V dopo.
il 24 febbraio del 1525 guidò alla Vittoria l’esercito Imperiale dopo un lungo assedio a Pavia e con una strategia militare innovativa e in solo due ore di combattimento.
Catturò il re Francesco I ma fu ferito gravemente e per quelle ferite il 3 dicembre dello stesso anno perse la vita a Milano lasciando inconsolabile la moglie Vittoria Colonna.
Moriva Il marchese di Pescara, dal matrimonio non nacquero figli e il Marchesato passò al cugino Alfonso III grandissimo personaggio della famiglia D’Avalos D’Aquino
Nato a Ischia nel 1502 divenne orfano di Innico II a solo un anno nel 1503.
Restò con la madre Laura Sanseverino a Ischia sotto la tutela della Zia Costanza.
Sposò a Ischia nel 1523 Maria d’Aragona, nipote del re di Napoli, nata nel 1503 sul castello e immersa nell’atmosfera culturale del cenacolo di Costanza.
Nel 1538 si trasferirono a Milano quando Alfonso III fu nominato governatore della città da Carlo V. Restarono a Milano fino alla morte di Alfonso III nel 1546 dopo la sconfitta della battaglia di Ceresole
Quello stesso anno Maria si ritirò con i figli a Pavia vi costituì un cenacolo artistico con il famoso letterato Luca Contile fondatore di varie accademie; quella di Pavia all’epoca di Maria d’Aragona era La Chiave d’Oro.
Maria conferì alla dinastia D’Avalos D’Aquino anche il nome della sua dinastia regale. Dal suo matrimonio con Alfonso III la stirpe dei d’Avalos d’Aquino assunse anche il nome d’Aragona mantenuto da tutti i discendenti fino ad oggi.
La discendenza mantenne anche i feudi di Pescara, Vasto e Francavilla fino alla eversione della feudalità.
L’ultimo feudatario fu Tommaso d’Avalos d’Aquino d’Aragona che dovette cedere i feudi al regime napoleonico nel 1806.
L’ultimo discendente della dinastia vivente è Andrea D’Avalos d’Aquino d’Aragona che vive a Napoli e ha mantenuto fino ad oggi i titoli di Marchese di Pescara e del Vasto e di Principe di Francavilla.
Oggi attendiamo con molte aspettative di poter consultare l’archivio privato d’Avalos custodito per volere del principe Andrea presso l’archivio di Stato di Napoli ma non ancora disponibile.
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