venerdì , 19 Aprile 2024

Una domenica d’estate

Dopo un tempo piuttosto incerto, finalmente è arrivata la stagione estiva che ieri ha regalato a tutti gli amanti del mare una bella domenica sulla spiaggia.
Già dal primo mattino i più nostalgici e organizzati si sono accaparrati i posti migliori; perché se il mare c’è per tutti non è altrettanto vero per i parcheggi. Ovvio che il problema non si pone per i più sostenibili che vanno in bicicletta ma per le famiglie con anziani e bambini è preferibile partire con tempo.
Tra l’equipaggiamento da portare in spiaggia non possono mancare i teli da mare, le creme di tutte le gradazioni – dalle più protettive a quelle più abbronzanti -, i giochi per i più piccoli e, per gli amanti della tavola, che non rinunciano al fasto domenicale e non si accontentano di un pranzo al sacco, una ricca pasta al forno, un’insalata di riso o uno spaghettino allo scoglio e una fritturina gustata al ristorante.

Il mare accontenta tutti: dalle signore che passeggiano per recuperare la ginnastica mai fatta in inverno con una passeggiata concentrata sulla battigia o meglio ancora in acqua con effetto drenante, agli anziani che si godono le sabbiature calda con effetto vaso dilatante, dai bambini che alternano a ritmo stakanovista le costruzioni di sabbia sulla battigia con i tuffi in acqua, ai giovani che non sanno se distrarsi di più all’inseguimento oculare di un bel bikini o all’ultima mossa di Candy Crush Saga.
E sì perchè da oltre una decina di anni l’oggetto che ha colonizzato le nostre spiagge come ogni momento della nostra quotidianità è il telefonino, che negli anni si è evoluto soddisfando tutte le nostre impensate necessità: dalle foto, ai giochi, alle chat, alla navigazione, che ha favorito anche l’ingresso di tablet e palmari. E mentre ciascuno si immortala tra le acque ritirando la trippa invernale, o fotografando i luculliani simposi della riva per condividerli in un nanosecondo in rete, c’è chi racconta della serata appena trascorsa o da organizzare in cui il protagonista indiscusso è la rosctella (ndr arrosticino), spesso sostituito metonimicamente dal gesto ginnico del bicipide destro che l’accompagna.

In una fusione sonora del chiacchiericcio diffuso fatto di telefonate incrociate, grida di bambini, falcate e parole smorzate dei passanti sul bagnasciuga, musica in lontananza, qualche eco di pallina dei racchettoni, fischi dei venditori ambulanti di frutta fresca e granite, c’è anche qualcuno che cerca di riposare e qualcun altro che ci riesce.

Come ogni anno non possono mancare i vucumprà che sempre più integrati al contesto locale introducono le loro mercanzie con l’appellativo robbabbuona. Grandi marche taroccate dagli occhiali, alle t-shirt, passando per le borse. Alla gamma di venditori si annoverano alcuni di nicchia: indiani verticalizzati su monili in argento e pietre preziose, i senegalesi con i manufatti in legno e gli “specialisti dell’impensabile”, ovvero quelli che vendono l’oggetto con funzionalità poco indicate per l’habitat marino: macchinette portatili da cucire, ombrelli da pioggia, ai bastoni da trekking.

Ma come ogni estate che si rispetti non possono mancare le gare sulla spiaggia: dal beach volley, ai racchettoni, a briscola e tresette. Ognuno si organizza nel suo stabilimento balneare, affidandosi all’iniziativa del più volenteroso e intraprendente che richiama giocatori anche tra i frequentatori della spiaggia libera.
Ieri ho assistito a tornei di carte, ping pong e calcio balilla. E lo spirito nell’assistere a queste gare è lo stesso invariato di anno in anno: all’entusiasmo di prima ora dei bambini più piccoli, che si rafforza con quello di seconda ora dei loro papà già proiettati ad assaporare la vittoria, si mescola lo snobismo dei ragazzi più grandi, presi da altre distrazioni (oggi virtuali sui social network).
E’ un fatto di equilibrio tra diverse geometrie di intenti: da chi per età o per spirito concepisce lo svago come movimento e allegria a chi lo percepisce come zen di totale apatia. Sta solo a chi organizza riuscire a creare un evento che soddisfi gli uni e gli altri,perché come scriveva Borges “i tratti essenziali di ogni gioco sono la simmetria, le leggi arbitrarie e il tedio”.
Buona estate a tutti.

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