giovedì , 18 Aprile 2024

Il punto sulla raccolta differenziata, Marchegiani: “Oggi Pescara fanalino di coda. Entro tre anni arrivare al 65 per cento previsto dalla legge”

“Dalle ultime statistiche che abbiamo elaborato tramite Attiva risulta che la differenziata si è stabilizzata al 30 per cento – dice Paola Marchegiani – è un valore che ci mette al penultimo posto fra i capoluoghi d’Abruzzo (prima è Teramo al 62 per cento, Chieti è al 55, segue Pescara e chiude l’Aquila al 26 per cento).
Potremmo migliorare e vogliamo farlo.
.Dal report emergono criticità sulla raccolta stradale e problemi sulla localizzazione dei cassonetti, molti posti in luoghi non idonei. Fra le criticità da risolvere c’è la situazione al mercato del pesce e sulla riviera, problemi che verranno affrontati nella strategia che riguarderà i prossimi mesi.
Al nostro attivo abbiamo la costituzione di un Osservatorio per l’igiene urbana, varato con una delibera di Giunta la scorsa settimana, importante perché riprende un ordine del giorno del 2004 e perché offre strumenti per agire.

La raccolta differenziata a questo livello genera soprattutto costi e comprime dei risparmi sensibili che potremmo ottenere se la portassimo già al 40 per cento. L’obiettivo è riuscire ad andare oltre, a riposizionare Pescara nella classifica dei capoluoghi e al contempo a formare categorie, cittadini e addetti perché in tre anni questo salto anche di civiltà diventi possibile”.

“Con la differenziata al 40 per cento – aggiunge Massimo Del Bianco, manager di Attiva Spa – si potrebbero risparmiare circa 750.000 euro, se andassimo al 50 si arriverebbe a 1,4 milioni di euro e con il 65% di raccolta (portando dunque solo un terzo in discarica) potremmo risparmiare 2,4 milioni di euro.
Obiettivi importanti. Sono risparmi possibili a seguito di investimenti: occorre cambiare mezzi e introdurre personale, costi che potrebbero essere ammortizzati dalla minore spesa derivante dal non conferimento in discarica.
In ogni caso l’obiettivo è quello di arrivare ai limiti di legge senza pesare sulle casse comunali, attivando delle economie e riguadagnando l’ecotassa che Pescara attualmente paga, perché penalizzata dal nostro 30 per cento: per capire, paghiamo 7 euro a tonnellata per l’indifferenziato che finisce in discarica.
Nell’arco del 2015/2016 passeremo poi dal multimateriale pesante, che contiene il vetro, alla raccolta del multimateriale leggero che consente un risparmio che non possiamo permetterci di perdere”.

“Passare in tre anni ad un livello di differenziata accettabile per una città europea, questo è il nostro obiettivo – aggiunge Sandro Di Scerni, tecnico di Attiva – Passa attraverso cinque azioni, tutte in corso o in itinere a breve. E’ partita la sensibilizzazione nelle scuole con lo spettacolo Carta d’Imbarco fatta con la Comieco sul riciclaggio degli imballaggi e che continuerà con il ciclo scolastico a tutto il 2015.
E’ attivo e verrà ampliato da gennaio il divieto di sosta programmato di notte su alcune strade della città per consentirne la pulizia (l’incidenza oggi è pari al 15 per cento sulle strade centro, 21 per cento nella zona di Castellammare, il 12 per cento a Porta Nuova il 12 e per le esterne il 15 per cento). E’ istituito l’Osservatorio dell’igiene urbana di cui faranno parte anche Attiva, il Comune e altri soggetti sensibili a tematiche ambientali, che sarà il braccio operativo sul decoro cittadino.
Verranno stabiliti criteri per la localizzazione ottimale dei cassonetti, a partire da febbraio la disciplina sarà unificata, perché mantengano una posizione oggettiva. Infine, la riorganizzazione del porta a porta con i balneatori e a seguire con i ristoratori, i primi saranno interpreti di un progetto pilota per arrivare al 65 per cento di differenziata e saranno premiati alla fine di un percorso fatto di formazione e informazione, che prevede anche un marchio comunale a certificazione della buona pratica”.

“Intendiamo partecipare attivamente alla formazione e informazione, iniziativa che ci responsabilizza – dice Cristiano Tomei, responsabile dei balneatori Fab CNA e a nome della categoria coinvolta nel progetto – Il progetto è di certo un innalzamento della qualità del servizio e una nuova cultura rivolta all’utente primario, a quello intermedio e a quanti, come noi, sono soggetti che operano nelle attività che riguardano somministrazione di cibi e bevande. Vogliamo crescere e contribuire affinché la città arrivi a nuovi traguardi di civiltà e di pulizia”.

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