venerdì , 19 Aprile 2024
Nino D'Annunzio

Considan. D’Annunzio: una scorreggia mediatica lanciata in un momento disperato

Dichiarandosi sereno e convinto delle sue scelte, l’esponente del Partito Democratico cittadino, scrive:
“Sarei chiamato, da quanto apprendo dalla stampa locale, sollecitata da una nota forza politica avvezza alla dissimulazione, a rendere conto di fatti compiuti in qualità di Presidente del Considan, nel lontano 2007.
Da una prima frettolosa interpretazione, potrebbe sembrare che il sottoscritto tenda a giustificare il proprio operato estendendo a terzi presunte responsabilità, ove queste dovessero prefigurarsi: una siffatta lettura non corrisponderebbe alla realtà. Prova ne sia che alle stesse condizioni il sottoscritto sosterrebbe esattamente analoghe posizioni reiterando con identica serenità le medesime azioni ed iniziative”.

Non manca di lanciare sottili strali ai promotori dell’iniziativa dichiarando: “Pur sorpreso dal ripescaggio di fatti assai lontani estrapolati dal loro contesto storico e politico, che indurrebbe a pensare sia ad oscuri suggeritori che a reconditi secondi fini, alla regia di amministratori traballanti o di aspiranti loro sostituti, intendo fornire alcune puntualizzazioni, non perché scalfito dalla “macchina del fango” ma ad usum dell’ignaro cittadino il cui giudizio potrebbe essere influenzato dalla scorreggia mediatica lanciata in un momento disperato da una compagine politica incline alla strumentalizzazione ed al sensazionalismo”.

In una puntuale ricostruzione storica, D’Annunzio cita il suo “Progetto Industriale” di rilancio del Considan, incentrato su una visione strategica di gestione dell’impianto di medio-lungo periodo.

“Capisco – scrive – la difficoltà di comprensione di chi è abituato ad una attività politica “spot”, ma il sottoscritto nel 2006 pose la propria candidatura alla Presidenza del Considan sulla base di un Progetto Industriale di interesse pubblico successivamente fatto proprio dal CdA e dall’Assemblea. Elemento centrale di tale progetto era il rilancio del Consorzio con la sua evoluzione in una ‘multiutility’ impegnata nei settori della depurazione, della gestione e manutenzione delle reti, dello smaltimento dei rifiuti, dell’energia del facility management di aree verdi, parchi ed impianti sportivi. Era singolare che il Considan, pur essendo proprietario di un impianto di compostaggio e di un biodigestore per la produzione di biogas e di energia, ancora oggi fermi ed abbandonati, spendesse (e presumo si spenda ancora) circa un milione di euro l’anno per smaltire i propri fanghi e per il consumo di energia elettrica. E’ appena il caso suggerire che in decine e decine di realtà ‘normali’ la componente umida ed organica di RSU viene avviata alla biodigestione e successivamente al compostaggio”.

Obiettivo del Considan creare una unica società a capitale interamente pubblico, un progetto ancora oggi di attualità.

Secondo D’Annunzio, “anche mediante successive fusioni ed incorporazioni, per mettere a disposizione di tutti e tre i Comuni soci, la notevole infrastrutturazione impiantistica di cui disponeva, un progetto ancora oggi di attualità. E’ appena il caso rammentare che era parte integrante del citato progetto la realizzazione di una piattaforma per il trattamento del cosiddetto ‘multi materiale’, vetro, carta, alluminio, plastica, iniziativa condivisa con il Sindaco di CSA dell’epoca e in effetti successivamente realizzata da questo Comune in località Piano di sacco”.

“La cessione delle quote detenute in Linda spa dal Consorzio Formula Ambiente, allo stesso prezzo che erano state pagate non molto tempo primacostituiva la prima occasione di creare un sodalizio a capitale interamente pubblico, occasione colta con tempestività dal Comune di CSA con il formale esercizio del diritto di prelazione statutario. Essendo intervenute perduranti difficoltà di carattere finanziario per il perfezionamento della transazione, con il rischio di possibili conseguenti azioni di rivalsa civilistica e giudiziale, il Considan decise di sostituirsi al Comune di CSA nella acquisizione delle citate quote societarie, in nome del condiviso progetto e previa autorizzazione formale dello stesso”.

Non conoscevo né ho mai conosciuto Salvatore Buzzi

“E’ appena il caso precisare, per quanto possa costituire nel contesto elemento di rilevanza o di interesse, che il sottoscritto non conosceva né ha conosciuto Buzzi, oltre quanto appreso dalla cronaca recente, e che l’unico interlocutore di Formula Ambiente, peraltro formalmente incontrato in una unica occasione, fu un dirigente di Forlì di cui non ricordo il nome. Sarebbe inoltre superfluo aggiungere che anche il CdA di Ambiente spa, ma a “scoppio ritardato” cioè dopo le deliberazioni dei rispettivi organi delle parti, aveva comunicato la propria disponibilità a compiere l’acquisizione?”.

Il prezzo della transazione fu giudicato congruo.

“Il prezzo della transazione, bloccato nell’esercizio della prelazione, e corrispondente alla somma precedentemente sborsata per l’acquisto, fu giudicato congruo da tutti i soggetti che a vario titolo si sono occupati della questione. Linda spa era (ed oggi lo è ancora di più) un gioiellino di efficienza nel panorama provinciale e regionale, che nell’anno precedente aveva distribuito utili, per quanto ciò sia superfluo per un soggetto pubblico interessato piuttosto alla riduzione delle tariffe, con l’unico ‘neo’ all’epoca di avere l’ingombro di un socio privato, motivo per il quale per Considan e per la propria “mission” la acquisizione delle quote private rappresentava anche un asset dall’elevato valore strategico.

In conclusione scrive l’esponente PD “Non conosco, né mi interessano più di tanto, dopo il notevole tempo trascorso, gli algoritmi o le involuzioni che hanno portato ad una valutazione così ingrata ed esigua della partecipazione in Linda spa, che per il sottoscritto, non per abbandono sentimentale, ma perché conosco la realtà, oggi continuano a valere più di allora. Resta invece il rammarico per non aver potuto portare avanti un progetto ancora oggi di grande attualità, mentre gli impianti marciscono abbandonati ed i cittadini piangono l’abnorme ed insostenibile costo dello smaltimento rifiuti presso terzi”.

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