giovedì , 25 Aprile 2024

Testa (NCD) : La Regione raschia il fondo del barile per destinare risorse all’Aquila ma dimentica Pescara

La denuncia arriva dal capogruppo del Ncd al Comune di Pescara, Guerino Testa, che sollecita una “presa di posizione netta del Comune del capoluogo adriatico e del sindaco Alessandrini”, e chiede al primo cittadino di “rompere gli indugi ed esprimersi in maniera chiara sul da farsi, considerato che non si può ignorare il voto dei mesi scorsi in merito al referendum”.

Il 25 maggio 2014 – ricorda il rappresentante del Nuovo Centrodestra, il 71% dei pescaresi ha chiesto – votando “sì” al referendum sulla fusione – una diversa organizzazione dei tre Comuni, più efficiente e meno costosa, con uno snellimento della macchina amministrativa, un taglio delle spese della politica e una semplificazione a beneficio di famiglie e imprese.
Il risparmio di almeno 15 milioni di euro l’anno derivante dalla fusione, era stato detto chiaramente in campagna elettorale, sarebbe stato destinato agli investimenti e, quindi, allo sviluppo.
E’ inaccettabile che la volontà dei pescaresi sia stata chiusa a chiave in un cassetto della Regione nonostante gli effetti positivi che l’accorpamento produrrebbe e che, nello stesso tempo, si mettano in campo iniziative destinate a raschiare il fondo di un barile già completamente raschiato, considerata la penuria di risorse a disposizione della Regione.

“E’ ora – dice Testa – che il sindaco e l’amministrazione comunale di Pescara si schierino apertamente, uscendo dall’ipocrisia e superando le ambiguità.
Dicano con chiarezza se stanno dalla parte del 71% dei pescaresi che hanno detto “sì” alla fusione e se intendono battersi perché la volontà degli elettori venga rispettata. Certo, è possibile che il Comune stia dalla parte di chi si è sempre opposto e continua anche oggi ad opporsi alla crescita ed allo sviluppo di Pescara e vuole, di conseguenza, affossare il progetto di fusione, ma va detto ai cittadini.
Sul risultato del referendum il Partito Democratico sta dimostrando di essere “democratico” solo a parole e forse non se la sente di richiamare l’attenzione del presidente Luciano D’Alfonso, molto impegnato a favore dell’Aquila, addirittura con la promessa di una legge per garantire finanziamenti ad hoc, e assente sulla Città di Pescara.
Noi non ci stiamo anche perché i Pescaresi non hanno chiesto investimenti straordinari di fondi pubblici ma chiedono di rivedere l’esistente per beneficiare dei risparmi derivanti dalla riorganizzazione”.

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