martedì , 23 Aprile 2024

Kyenge e FN, rinvio a giudizio per i volantini con cappi: Forconi “il mio processo una farsa, nessun razzismo e nessuna minaccia”

Era un momento di grandi tensioni per il Ministro in visita infatti due giorni prima quello che era il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, durante una manifestazione della Lega Nord, aveva rivolto dal palco alcuni insulti ai danni della Kyenge, definendola «un orango».

L’accoglienza nel capoluogo adriatico non fu benevola, nella notte furono affissi alcuni volantini con cappi nei pressi del palazzo provinciale, esposti prima della visita del Ministro e firmati da Forza Nuova con frasi contrarie all’immigrazione e allo ius soli.

Oggi a distanza di due anni per quei manifestini esposti nella notte è stato disposto il rinvio a giudizio per Marco Forconi, il leader abruzzese di Forza Nuova non rinnegando nulla di quell’atto definisce l’atto del tribunale «privo di fondamento».

«In relazione al rinvio a giudizio che mi è stato recapitato dal tribunale di Pescara, dichiaro che tale accusa è priva di fondamento -scrive Forconi in una breve nota- in quanto frutto di una distorsione non involontaria da parte della procura e delle forze dell’ordine. Esporre dei cappi con dei riferimenti all’immigrazione non discriminatori e palesemente a favore delle identità nazionali non può in alcun modo essere soggetto ad azione penale.
Se, poi, si aggiunge anche l’assurdo secondo capo di imputazione, quello di minaccia, allora si capisce che il discorso di rinviarmi a giudizio, dopo quasi due anni, altro non si tratta che di persecuzione politica.

Non rinnego nulla di ciò che ho fatto, -conclude il leader FN- lo rifarei, e sono pronto a dimostrare in ambito processuale la validità e bontà delle idee nazionaliste».

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