venerdì , 29 Marzo 2024

Verso Pescara – Frosinone, parla Zeman VIDEO

Queste sono le sue parole: “Il Frosinone è una delle favorite perché ci sono quasi tutti gli stessi elementi dell’anno scorso che sono arrivati a pari punti con il Verona che è andato in A. Hanno cambiato poco, quindi gli spetta il ruolo di favorita oggi, poi il campionato è sempre da giocare. A Perugia nel primo tempo per me abbiamo fatto bene anche se abbiamo preso due brutti gol su palle ferme che sono stati regali nostri, il primo era palla nostra su Zampano, il secondo Zampano ha tenuto in gioco tre giocatori. La fase difensiva è più difficile, bisogna abituarsi a giocare insieme, questi sono difensori che non hanno giocato insieme, come accaduto l’anno scorso, quindi mancano gli automatismi e quello si fa solo con il lavoro e spero che arrivino di partita in partita”.
Su Coulibaly: “Tecnicamente lui è un giocatore di fisico e di corsa, ci sono giocatori di fisico e giocatori tecnici, lui purtroppo sia nella prima che nella seconda partita ha sbagliato alcune palle facili tecnicamente e quindi si deve concentrare di più su quelle”.
Sulla coppa di centrali Coda-Perrotta e su Pettinari: “Anche se si è differenti bisogna essere aggressivi, reattivi. Coda, anche grazie all’età è più posato, manca forse qualcosa nelle marcature. Per me possono giocare insieme, ma è chiaro che bisogna impegnarsi per farlo e capire che cosa ci vuole in certi momenti. Pettinari è un attaccante che si muove e che ha fisico, noi fino a quando non riusciamo a giocare in maniera più pulita serve in questo momento più di Ganz, a parte che c’è pure Cappelluzzo”.
Sugli attaccanti avversari: “Hanno dei giocatori importanti, Dionisi fa gol dai tempi di Celano, uno manca, è un vantaggio nostro e speriamo di riuscirlo a sfruttare. Come punta hanno anche Ciofani, anche lui è abituato a fare gol, ha esperienza”.
Sul match di domani: “Io spero che ci sia un Pescara spregiudicato, abbiamo preso due gol su palle ferme, non è che siamo perforabili, il problema è che più lontano gioco dalla mia porta e meno pericoli corro. La squadra la vorrei molto più corta e questo dipende dai difensori se riescono o meno a seguiri a centrocampo gli attaccanti, noi forse per spavento gli ultimi si staccano dietro e si lascia spazio alla squadra avversaria. O i difensori imparano ad accorciare o il resto della squadra impara a pedalare dietro, io preferisco la prima, è una questione mentale. Ci si spaventa sempre di qualcosa, più i difensori si spaventano e più allungano”.

 

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