venerdì , 29 Marzo 2024

Ortona, il bilancio dei quattro anni di vita dello sportello antiviolenza Donn.è – VIDEO

“Presentiamo i dati del lavoro di cinque anni che abbiamo svolto sul territorio – ha sottolineato la presidente del centro, Francesca Di Muzio – attraverso la sede del centro antiviolenza Donn.è e la sede dello sportello che è all’interno del presidio Bernabeo. È emerso un dato significativo: la violenza che le donne subiscono è una violenza nelle relazioni di intimità perpetrata dal marito, dal compagno o dal convivente. Abbiamo ricevuto nel corso di questi cinque anni 200 contatti, abbiamo gestito più di cento prese in carico che significa che la donna è stata accolta ed ha seguito un percorso di uscita dalla violenza all’interno del nostro centro. Il dato significativo è l’accesso delle donne al centro antiviolenza, soprattutto attraverso anche il lavoro dello sportello che è al Bernabeo, del lavoro sinergico con il Pronto Soccorso del presidio con il quale abbiamo realizzato un percorso virtuoso, un protocollo di accoglienza per le donne che in questi giorni a livello ministeriale è stato indicato per le azidende ospedaliere.
In questi giorni sono state presentate le linee guida dal Ministero per l’azienda ospedaliera nei casi di violenza contro le donne, Ortona ha già queste buone prassi, quindi si pone come progetto pilota che può essere una best practice da riportare anche negli altri territori attraverso la formazione e la sensibilizzazione che in questi anni abbiamo fatto con i vari reparti che sono presenti all’interno dell’Ospedale.
Un dato significativo che abbiamo potuto rilevare è che la violenza sulle donne tocca tutte le fasce di età, tutte le donne dal punto di vista culturale senza distinzioni, quindi la violenza continua ad essere un fenomeno trasversale, è un fenomeno che investe la nostra realtà della città di Ortona in maniera importante. Proprio per questo formalizzeremo nelle prossime settimane il protocollo di rete, la rete è fondamentale per la presa incarico delle donne per gestire le situazioni di violenza, infatti la nostra campagna di prevenzione e sensibilizzazione quest’anno si intitola ‘Libere tutte’ perché vogliamo dare un segnale positivo alle donne in rete contro la violenza.
Lo vogliamo fare come città che si prende la responsabilità di contrastare questo fenomeno. Un fenomeno che è antico nel tempo perché ci riporta alle questioni delle radici della violenza che è una questione culturale, questa differenza di potere che c’è tra l’uomo e la donna e che ovviamente tiene la donna in una situazione di sudditanza rispetto all’uomo. Non è un fenomeno emergenziale certamente, è un fenomeno di cui se ne parla maggiormente, quindi emerge con più facilità, le donne sono portate a denunciare maggiormente la violenza che subiscono perché anche attravrso l’attività dei centri antiviolenza sul territorio le donne riconoscono di essere vittime di violenza, riconoscono che la violenza non è normalità di una relazione e iniziano un percorso per uscire dal circuito violento”.

Nell’anno di apertura dello sportello 34 i casi presi in carico di cui 18 sono le donne uscite dalla violenza, questo e altri i dati sono stati analizzati con i punti di forza e criticità del lavoro finora svolto, necessari al fine di proseguire e migliorare l’azione d’intervento e supporto alle donne vittime di violenza di genere secondo un’ottica di rete.

Sono previste delle iniziative nel weekend: domani, sabato 25 novembre, alle ore 10, nella Sala Consiliare del Comune di Ortona, l’incontro “Verso il protocollo di rete per la nostra città”; ale ore 18 nella sede di Donn.è, in corso Vittorio Emanuele n° 3 a Ortona, “Parliamone… aperitivand!”; domenica 26 novembre all’Enomuseo di Tollo, presentazione dello sportello antiviolenza Donn.è di Tollo.

“Sono state introdotte delle indennità sanitarie per le unità ospedaliere in tema di soccorso a donne vittime di violenze – ha ricordato la coordinatrice del centro, Michela Leone – noi abbiamo cominciato come sportello all’interno dell’ospedale ed è stato un progetto pilota che ha operato in rete in simergia con il Pronto Soccorso grazie all’impegn del dottor Iacovella è stato possibile dar vita ad una convenzione per definire una modalità delle buone prassi del Pronto Soccorso per attuare un intervento di emergenza con cui la donna arriva per poi procedere con le realtà territoriali tra cui il Centro Antiviolenza, l’Arma dei Carabinieri e così via. Ad Ortona a livello pratico in cui la donna può essere separata dal resto come il Pronto Soccorso è importante avere una formazione specifica con gli operatori e le operatrici, questi sono elementi pilota che noi siamo più che contente di aver avviato e che speriamo con la formalizzazione possano andare avanti. Il lavoro di rete per la violenza sulle donne è uno degli aspetti fondamentali, da sole si può fare anche tanto ma non è sufficiente, bisogna che ci sia un coinvolgimento, una collaborazione da parte di tutte le realtà territoriali. Spero che questo lavoro possa proseguire anche migliorandolo sempre di più perché si può sempre fare di meglio”.

 

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