sabato , 7 Dicembre 2024

Sambuceto Calcio, intervista a Eddy Farias

Sambuceto. Quindicesima giornata di andata del campionato di Eccellenza: il Sambuceto lanciato in seconda posizione in classifica, costretto a “emigrare” a Pineto per l’allagamento e la conseguente indisponibilità della Cittadella dello Sport, affronta il Chieti che fatica a trovare le posizioni di vertice. Una perla di Bordoni decide la sfida a favore dei neroverdi all’ultimo secondo del match, e da lì parte la risalita del Chieti fino alla seconda posizione attuale in campionato. Quindicesima giornata di ritorno: il Chieti saldamente al secondo posto del campionato, riceve in casa il Sambuceto, che dopo la galoppata del girone di andata si trova a dover conquistare gli ultimi punti per la matematica salvezza. La sfida viene decisa da Liberati, per lo 0-1 che porta i tre punti al Sambuceto. Corsi e ricorsi storici con esiti diametralmente opposti per una doppia sfida (quella di andata e quella di ritorno appena descritte), che mostrano come il bello del calcio è che non si possa dare nulla per scontato, e che le emozioni e le sorprese sono sempre pronte dietro l’angolo. Analizzando la sfida più recente, che ha visto i viola espugnare l’Angelini di Chieti, ecco il pensiero di mister Eddy Farias: «Nella settimana precedente alla partita, parlando coi ragazzi e preparando la partita, abbiamo pensato che riuscire a fare risultato pieno a Chieti sarebbe rimasto per sempre nella storia del Sambuceto. Ed effettivamente oggi possiamo dire che con la vittoria di domenica abbiamo messo un piccolissimo tassello nella storia dei viola, al di là del valore della partita e della relativa classifica».
Sui valori, soprattutto quelli numerici, le cifre parlano chiaro: 2 vittorie e 2 pareggi nelle ultime quattro partite disputate dal Sambuceto, ossia da quando mister Eddy Farias si è seduto sulla panchina della prima squadra. Il segno che qualcosa sia cambiato è evidente, ma se si prova a chiedere cosa ci sia nascosto nella “bacchetta magica” che ha trasformato i viola, l’allenatore con un sorriso e con grande umiltà risponde che: «Non c’è nascosto nulla. Abbiamo solamente ritrovato un po’ di serenità, e poi la qualità dei giocatori e le loro motivazioni hanno fatto il resto. Questi ultimi due aspetti, motivazioni e qualità, fanno la differenza a ogni livello, e questo caso è uno degli esempi».
La squadra sembra essersi effettivamente “sbloccata” anche a livello mentale, e riavvolgendo il nastro delle ultime settimane lo stesso allenatore prova ad analizzare nello specifico come si è evoluto il tutto: «Sicuramente l’assenza di vittorie ha giocato un ruolo importante, e lo si è visto anche nella prima partita nella quale sono andato in panchina con il Penne. La cosa ci aveva infatti bloccato, tanto che siamo passati dal 3 a 0 al 3 a 3, e quindi si è visto in maniera chiara. Poi è venuto il pareggio di Miglianico in una partita non esaltante, e a seguire la vittoria con il Capistrello ci ha sbloccato. La fantastica vittoria di domenica scorsa a Chieti ha aperto il tutto, ma sono convinto che ci voleva una vittoria sofferta per sbloccarci in maniera definitiva».
A conclusione del “trittico infernale” di fine campionato, dopo la trasferta dell’Angelini i viola affronteranno il Martinsicuro (secondo in classifica) alla Cittadella dello Sport, e poi la compagine che ha trionfato nell’Eccellenza di quest’anno, il Giulianova, al Fadini: «Affronteremo le partite restanti sempre con lo stesso spirito. Per la partita col Martinsicuro in casa ci teniamo a fare bella figura per l’ultima gara della stagione davanti al nostro pubblico, e quindi stiamo preparando la gara nel miglior modo possibile».
L’auspicio per questi ultimi 180 minuti di Eccellenza, per mister Farias è però legato non soltanto al futuro prossimo, ma anche a medio e lungo termine: «La mia speranza più grande è di far giocare il più possibile i giovani del Sambuceto, come già ho cercato di fare in queste partite, facendo esordire ragazzi del 2000 e del 2001, e possibilmente provando a dare loro un minutaggio più ampio. L’obiettivo in questo senso è quello di iniziare a preparare qualcosa di importante sia per l’anno prossimo che per gli anni a venire con i giovani».

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