venerdì , 29 Marzo 2024

Teate Basket Chieti, lo staff sanitario riparte da Enrico Cavallucci

Chieti. La Teate Basket Chieti è lieta di annunciare l’accordo con un altro volto noto a tutto l’ambiente teatino, il Dott. Enrico Cavallucci che sarà il nuovo medico della squadra.
Nella ricerca di uno staff tecnico e sanitario di livello, la scelta non poteva non ricadere su un uomo che sente fortemente l’appartenenza alla nostra Società e che dispone di un bagaglio d’esperienze mediche completo e di ottimo livello.
Dott. Cavallucci torna a Chieti ritrovando molti collaboratori, tra staff tecnico e dirigenziale. Come vede il suo ritorno confrontandolo con la sua precedente esperienza teatina?
“Ti dico subito una cosa: tornare a Chieti per me è come tornare a casa. La mia esperienza di medico sportivo è partita diversi anni fa, proprio con la Pallacanestro Chieti di cui ero e sono rimasto sempre un accanito tifoso. Prima di tutto un tifoso. Non ho avuto quindi nessuna incertezza ad accettare la proposta della nuova Società, anche nella consapevolezza di ricostruire un gruppo di lavoro ormai consolidato e nel quale i rapporti umani e di stima reciproca sono il collante che, nel corso degli anni, ci hanno portato ad ottenere sempre ottimi risultati”.
Per quali motivi ha accettato di tornare a Chieti con la Teate Basket?
“Torno a Chieti con grande entusiasmo soprattutto convinto della bontà e della serietà del progetto che Max Del Conte e Michele Paoletti stanno costruendo. Rispetto alla prima esperienza, mi presento ai “nastri di partenza” con un maggior carico di esperienza e consapevolezza che ho intenzione di mettere a disposizione della squadra e della Società”.
Per concludere, secondo la sua lunga esperienza nello sport, su quali aspetti influisce molto il suo ruolo di medico? E, nello specifico, sul benessere non solo fisico della squadra?
“All’interno di un gruppo di lavoro come quello di un team di basket ho sempre inteso il ruolo del medico in maniera abbastanza atipica. Nel senso ho sempre cercato di privilegiare il rapporto umano a quello meramente professionale cercando di stabilire con i giocatori sempre un rapporto di stima e confidenza totale che poi è alla base anche del successo degli interventi di tipo strettamente sanitario”.

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