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Il raddoppio ferroviario divide istituzioni e cittadini: Marsilio celebra l’opera, le opposizioni denunciano mancanza di dialogo
Brecciarola – È stato inaugurato oggi a Brecciarola il cantiere per il raddoppio ferroviario della linea Roma-Pescara, un progetto da oltre un miliardo di euro che segna, secondo il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, “il ritorno dello Stato negli investimenti sul territorio”. I lavori, avviati nei lotti Interporto d’Abruzzo-Manoppello e Manoppello-Scafa, prevedono un investimento di 559 milioni di euro per il raddoppio di 13 chilometri di binari. “un cantiere che guarda al futuro e che apre la strada ad una nuova stagione di sviluppo, per i cittadini e le imprese, di una regione troppo spesso mortificata dalle scelte di comodo di una classe dirigente che non ha mai voluto scegliere. Noi – ha dichiarato Marsilio – l’abbiamo fatto nel lontano 2020 poco prima che l’Italia chiudesse per il Covid sottoscrivendo un accordo vero con il ministro dei Trasporti di allora, Paola De Micheli, e con il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Da allora siamo andati avanti con convinzione nella certezza che solo un progetto, approvato e finanziato nella sua totalità, possa portare al compimento di un’opera importante”. Presenti all’evento l’amministratore delegato di RFI Aldo Isi, Vincenzo Onorato del Consorzio Eteria e il commissario straordinario Vincenzo Macello. Marsilio ha anche auspicato una rapida conclusione della conferenza dei servizi per il tratto Pescara-Chieti e l’avvio del dibattito pubblico per la tratta Roma-Mandela, fondamentale per ridurre i tempi di percorrenza.
Ma, l’inaugurazione è stata accompagnata da forti contestazioni da parte di cittadini, comitati e partiti di opposizione, che accusano la Regione di aver imposto un tracciato senza ascolto né confronto con i territori. Il Partito Democratico, con il segretario regionale Daniele Marinelli, ha espresso pieno sostegno al Comitato Comferr e ai residenti di Brecciarola, Manoppello e altri comuni coinvolti, denunciando “espropri e distruzione di case e aziende” causati dal percorso scelto. “La Regione ha ignorato alternative valide che avrebbero ridotto i disagi – ha affermato Marinelli – e oggi ha risposto con uno schieramento di forze dell’ordine e schedature dei manifestanti, dimostrando un distacco totale dai bisogni dei cittadini”. Il PD, presente con parlamentari e consiglieri regionali, ha visitato un’azienda metalmeccanica di Alanno a rischio chiusura, sottolineando il danno economico per il territorio.
Anche Sinistra Italiana-AVS si è schierata al fianco dei manifestanti. “No a una ferrovia calata dall’alto che taglia in due una comunità”, ha dichiarato il consigliere comunale di Chieti Edoardo Raimondi, evidenziando come varianti proposte, che avrebbero risparmiato 225 milioni di euro e preservato la vivibilità dei centri abitati, non siano state prese in considerazione. “Gli indennizzi non compensano l’abbattimento della qualità della vita – ha aggiunto – e i muri di recinzione saranno a due metri dalle case”. Il segretario regionale Daniele Licheri ha criticato “il restringimento dei processi democratici” sotto la giunta Marsilio.
Tensione, quando ai consiglieri regionali di centrosinistra, tra cui Sandro Mariani e Antonio Di Marco, è stato vietato l’ingresso al cantiere. “Un atto di gravità inaudita – hanno dichiarato – andremo fino in fondo per capire chi ha deciso di escluderci, mentre Marsilio e il centrodestra sfilavano indisturbati”. Di Marco, vicino al Comitato Comferr, ha definito il taglio del nastro “un oltraggio” e ha puntato il dito sull’assenza di chiarezza sul progetto, in particolare sul tratto Scafa-Pratola Peligna, e sull’impatto su attività economiche come Orsini & Blasioli e Golden Gas, visitate stamane. “La Regione è lontana dai cittadini e dall’economia del territorio – ha concluso – e non ha considerato alternative sostenibili”.
