Il rapporto – edito da Infinito Edizioni – frutto dell’attività ricerca e di analisi dell’associazione, documenta la situazione dei diritti umani in 159 paesi e territori, tra cui anche l’Italia, ed è una lettura fondamentale per chi prende decisioni politiche, per gli attivisti e per chiunque sia interessato ai diritti umani.
Dal lavoro di ricerca di Amnesty International è emerso che – durante il 2017 – i conflitti, le misure di austerità e le calamità naturali hanno creato condizioni di maggiore povertà e insicurezza.
Milioni di persone sono state costrette a scappare dalle loro case e a cercare rifugio altrove, nei loro paesi o oltre i confini nazionali.
La discriminazione è rimasta diffusa ovunque e in alcuni casi ha avuto conseguenze mortali per le vittime. I governi di tutti gli schieramenti hanno continuato a reprimere la libertà di espressione, associazione e riunione, anche minacciando e attaccando giornalisti, difensori dei diritti umani e attivisti per l’ambiente, 312 difensori dei diritti umani sono stati uccisi nel 2017.
Siamo entrati nel 2018, 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani, eppure, secondo Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International, è fuori dubbio che i diritti umani non possono essere dati per scontati da nessuno.
Riccardo Noury, oltre ad essere portavoce di Amnesty International Italia, di cui fa parte dal 1980, è autore e coautore di numerose pubblicazioni sui diritti umani, l’ultima delle quali è “Srebrenica. La giustizia negata” (Infinito Edizioni 2015). Ha tradotto e fatto conoscere in Italia le poesie dei detenuti di Guantánamo Bay, scrive regolarmente prefazioni, introduzioni e postfazioni a racconti e saggi sui diritti umani, cura l’edizione italiana del Rapporto globale sui diritti umani di Amnesty International, ha due blog sul Corriere della Sera e sul Fatto quotidiano e collabora con i portali Articolo 21 e Pressenza.