Inoltre si chiede di costituire un fondo sociale con giusta capienza di
risorse finanziarie da destinare ai Comuni per coprire le spese per gli
anziani e i disabili meno abbienti; concludere la riorganizzazione e la
riconversione della rete dell’offerta residenziale e semiresidenziale, al
fine di superare le criticità rilevate dal Comitato Lea e offrire le strutture
sanitarie adeguate ai pazienti nel rispetto dei giusti settings assistenziali;
ripristinare l’efficacia dei Decreti 91 e 92 del 13 agosto 2014 solo dopo
l’istituzione del fondo sociale a tutela dei più deboli e la conclusione del
processo di riorganizzazione e di riconversione dell’offerta residenziale
e semiresidenziale, azione fondamentale per il raggiungimento del
punteggio pieno per essere totalmente adempienti ai livelli essenziali di
assistenza e uscire dal commissariamento.
“È un provvedimento che viene fuori da uno dei primi Consigli Regionali
– ha affermato il consigliere di Forza Italia, Emiliano Vitale – è stato un
provvedimento blitz.
Con Chiodi abbiamo ritenuto giusto assicurare
l’esenzione a chi aveva bisogno di assistenza. Vogliamo fare opposizione
a questa scellerata scelta di abolire l’esenzione.
Abbiamo preparato un
ordine del giorno che è stato rivolto ai vari Comuni sperando che venga
approvato in modo da dare un segnale forte a questa amministrazione
D’Alfonso.
Se la persona disabile ha questa esenzione e non ha un
reddito, per pagare il reddito deve rivolgersi al Comune e gravare sul
Bilancio. Noi ci opponiamo sia a livello comunale che regionale. Abbiamo
chiesto l’adesione dei capigruppo di maggioranza e dei consiglieri che
hanno a che fare con l’ambito sanitario. Questo dimostra quale sia
l’azione politica dell’amministrazione di centrosinistra ed il modo di fare
politica di D’Alfonso rifilando questo tiro mancino agli invalidiâ€.
“Abbiamo appreso tramite l’assessore Silvio Paolucci in merito ai due
Decreti emessi dal Commissario ad acta, Luciano D’Alfonso – ha aggiunto
l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Chieti, Emilia De Matteo
– che prevedono la compartecipazione a carico dell’utente disabile o del
Comune di residenza alle prestazioni semiresidenziali e residenziali presso
le strutture riabilitative a far data dal 1° ottobre.
Questo almeno a parole
perché nulla, finora, è stato ufficialmente comunicato. Il problema, se
scongiurato per gli ultimi tre mesi dell’anno in corso, si ripresenterà per
il 2015. È impensabile che il rientro della spesa sanitaria abruzzese debba
ricadere su prestazioni di rilevante valore per le persone con problemi di
non autosufficienza e/o grave disabilità.
Né è pensabile che i Comuni, già
privi di idonee risorse ed alle prese con tagli agli stanziamenti da parte
del Governo che, nel caso del Comune di Chieti, dal 2009 al 2013 hanno
subìto una diminuzione di circa il 61% potranno in futuro garantire la
compartecipazione alle prestazioni sanitarie. L’amministrazione comunale
e tutti i gruppi consiliari di centrodestra (Fi, Ncd, Udc, Uniti per Chieti,
Fratelli d’Italia, Alleanza per Di Primio, Gruppo Misto) condividono
l’importanza di costruire un ‘sistema di protezione sociale’ che non lasci
alcuno senza rete istituzionale e, per tale motivo, chiediamo che i Comuni
siano coinvolti direttamente nella fase programmatoria attuata dalla
Regione per evitare di venire a conoscere dagli organi di informazione
o dal tam-tam delle associazioni il contenuto delle decisioni prese in
modo unilaterale dal Commissario ad Acta. Inoltre, apprezzando l’idea
della Regione di addivenire ad un unico piano integrato socio-sanitario,
si ribadisce che in nessun modo le prestazioni sociali dovranno essere
penalizzate per sopperire alle eccessive spese in ambito sanitarioâ€.
“Durante la campagna elettorale – ha chiosato il consigliere comunale di
Forza Italia, Fabrizio Di Stefano – Luciano D’Alfonso nei manifesti affissi
nelle nostre città parlava di una sanità vicina ai cittadini, invece si tratta di
una sanità vicina alle tasche dei cittadini con l’aumento delle tasse.
Credo
che noi non saremmo nemmeno dovuti arrivare a questo tipo di scontro.
Il ticket è una vera e propria compartecipazione che può arrivare anche
a superare gli 80 euro giornalieri e a superare i 200 euro mensili che in n
bilancio famigliare sono assolutamente influenti.
Quando Paolucci dice di
lasciare spazio ai Comuni dice un’altra sciocchezza perché i Comuni non
possono trovare all’improvviso le risorse per supportare questo costo. È
chiaro che il fatto di dire che i Comuni possono è un’altra operazione di
facciata. Se servono le risorse si devono andarle a trovare in un’altra voce
e non andare a colpire i malati che sono i soggetti più deboli, si devono
colpire i meno deboli. Io mi auguro che domani in Consiglio da parte
della maggioranza ci sia un po’ di reminescenza.
Chiedo ai consiglieri
comunali di non guardare se la loro posizione politica è affine a quella
dall’amministrazione regionale, questa non è una battaglia a color politico
ma è una battaglia a colore socialeâ€.