venerdì , 26 Aprile 2024

Un ordine del giorno sui ticket per disabili presentato da FI

Inoltre si chiede di costituire un fondo sociale con giusta capienza di

risorse finanziarie da destinare ai Comuni per coprire le spese per gli

anziani e i disabili meno abbienti; concludere la riorganizzazione e la

riconversione della rete dell’offerta residenziale e semiresidenziale, al

fine di superare le criticità rilevate dal Comitato Lea e offrire le strutture

sanitarie adeguate ai pazienti nel rispetto dei giusti settings assistenziali;

ripristinare l’efficacia dei Decreti 91 e 92 del 13 agosto 2014 solo dopo

l’istituzione del fondo sociale a tutela dei più deboli e la conclusione del

processo di riorganizzazione e di riconversione dell’offerta residenziale

e semiresidenziale, azione fondamentale per il raggiungimento del

punteggio pieno per essere totalmente adempienti ai livelli essenziali di

assistenza e uscire dal commissariamento.

“È un provvedimento che viene fuori da uno dei primi Consigli Regionali

– ha affermato il consigliere di Forza Italia, Emiliano Vitale – è stato un

provvedimento blitz.
Con Chiodi abbiamo ritenuto giusto assicurare

l’esenzione a chi aveva bisogno di assistenza. Vogliamo fare opposizione

a questa scellerata scelta di abolire l’esenzione.
Abbiamo preparato un

ordine del giorno che è stato rivolto ai vari Comuni sperando che venga

approvato in modo da dare un segnale forte a questa amministrazione

D’Alfonso.
Se la persona disabile ha questa esenzione e non ha un

reddito, per pagare il reddito deve rivolgersi al Comune e gravare sul

Bilancio. Noi ci opponiamo sia a livello comunale che regionale. Abbiamo

chiesto l’adesione dei capigruppo di maggioranza e dei consiglieri che

hanno a che fare con l’ambito sanitario. Questo dimostra quale sia

l’azione politica dell’amministrazione di centrosinistra ed il modo di fare

politica di D’Alfonso rifilando questo tiro mancino agli invalidi”.

“Abbiamo appreso tramite l’assessore Silvio Paolucci in merito ai due

Decreti emessi dal Commissario ad acta, Luciano D’Alfonso – ha aggiunto

l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Chieti, Emilia De Matteo

– che prevedono la compartecipazione a carico dell’utente disabile o del

Comune di residenza alle prestazioni semiresidenziali e residenziali presso

le strutture riabilitative a far data dal 1° ottobre.
Questo almeno a parole

perché nulla, finora, è stato ufficialmente comunicato. Il problema, se

scongiurato per gli ultimi tre mesi dell’anno in corso, si ripresenterà per

il 2015. È impensabile che il rientro della spesa sanitaria abruzzese debba

ricadere su prestazioni di rilevante valore per le persone con problemi di

non autosufficienza e/o grave disabilità.
Né è pensabile che i Comuni, già

privi di idonee risorse ed alle prese con tagli agli stanziamenti da parte

del Governo che, nel caso del Comune di Chieti, dal 2009 al 2013 hanno

subìto una diminuzione di circa il 61% potranno in futuro garantire la

compartecipazione alle prestazioni sanitarie. L’amministrazione comunale

e tutti i gruppi consiliari di centrodestra (Fi, Ncd, Udc, Uniti per Chieti,

Fratelli d’Italia, Alleanza per Di Primio, Gruppo Misto) condividono

l’importanza di costruire un ‘sistema di protezione sociale’ che non lasci

alcuno senza rete istituzionale e, per tale motivo, chiediamo che i Comuni

siano coinvolti direttamente nella fase programmatoria attuata dalla

Regione per evitare di venire a conoscere dagli organi di informazione

o dal tam-tam delle associazioni il contenuto delle decisioni prese in

modo unilaterale dal Commissario ad Acta. Inoltre, apprezzando l’idea

della Regione di addivenire ad un unico piano integrato socio-sanitario,

si ribadisce che in nessun modo le prestazioni sociali dovranno essere

penalizzate per sopperire alle eccessive spese in ambito sanitario”.

“Durante la campagna elettorale – ha chiosato il consigliere comunale di

Forza Italia, Fabrizio Di Stefano – Luciano D’Alfonso nei manifesti affissi

nelle nostre città parlava di una sanità vicina ai cittadini, invece si tratta di

una sanità vicina alle tasche dei cittadini con l’aumento delle tasse.
Credo

che noi non saremmo nemmeno dovuti arrivare a questo tipo di scontro.

Il ticket è una vera e propria compartecipazione che può arrivare anche

a superare gli 80 euro giornalieri e a superare i 200 euro mensili che in n

bilancio famigliare sono assolutamente influenti.
Quando Paolucci dice di

lasciare spazio ai Comuni dice un’altra sciocchezza perché i Comuni non

possono trovare all’improvviso le risorse per supportare questo costo. È

chiaro che il fatto di dire che i Comuni possono è un’altra operazione di

facciata. Se servono le risorse si devono andarle a trovare in un’altra voce

e non andare a colpire i malati che sono i soggetti più deboli, si devono

colpire i meno deboli. Io mi auguro che domani in Consiglio da parte

della maggioranza ci sia un po’ di reminescenza.
Chiedo ai consiglieri

comunali di non guardare se la loro posizione politica è affine a quella

dall’amministrazione regionale, questa non è una battaglia a color politico

ma è una battaglia a colore sociale”.

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