mercoledì , 24 Aprile 2024

La scuola dell’infanzia a Cepagatti ricorda la piccola Neyda con un ulivo

L’ulivo è stato piantato nel giardino della scuola dell’infanzia di Villanova, negli spazi dell’Istituto Comprensivo di Cepagatti, e a metterlo a dimora è stata la mamma della piccola, Ena Pietrangelo, nel corso di una toccante cerimonia organizzata per ricordare la bimba di 5 anni, bruciata viva e uccisa dal padre il 27 aprile scorso, a Pescara.
L’uomo morì con la figlia nel rogo mentre la madre, che era con loro in auto, riportò ustioni gravissime che la ridussero in fin di vita. Dopo tre mesi di ricovero in ospedale, Ena Pietrangelo è tornata da poco a Cepagatti dove è stata circondata subito dall’affetto delle insegnanti della scuola frequentata dalla bambina.

“Abbiamo voluto piantare un ulivo, che sarà un segno perenne della presenza di Neyda tra di noi”- hanno spiegato la dirigente Annamaria Piccinni e la coordinatrice, Daniela Di Massimo. “Lei è sempre con noi, questa è la scuola di Neyda, questo è il suo giardino, qui ha vissuto felice”.

Vestita completamente di bianco, Ena Pietrangelo, che porta ancora sul viso i segni della tragedia, ha trattenuto a stento le lacrime, chiusa in un silenzio di dolore, sorretta dalla sorella e dalla figlia. Con l’aiuto dei bambini della materna e dei compagni di classe di Neyda, ha piantato il piccolo albero di ulivo assistendo poi al lancio dei palloncini bianchi e all’esposizione nella scuola di un
collage di foto della figlia realizzato dalle insegnanti.

“Era un bambina molto vivace, sempre in movimento” – ha raccontato commossa una delle maestre della bambina, Monia Pietrangelo, che insieme alla collega, Anna Laura Contessa, ha organizzato la cerimonia. “In questa scuola stiamo lavorando ad un progetto sull’ambiente e così abbiamo pensato che un ulivo avrebbe potuto ricordarci per sempre Neyda. Lo abbiamo proposto alla mamma e alla zia che hanno accolto subito la nostra iniziativa”.

Anche il sindaco, Sirena Rapattoni, ha partecipato alla cerimonia testimoniando la vicinanza della comunità di Cepagatti alla famiglia di Ena Pietrangelo. “Sei una donna forte” – ha detto rivolgendosi alla madre di Neyda “e devi continuare ad esserlo per le tue figlie”.

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