martedì , 23 Aprile 2024

Di Stefano un lettera aperta ai ‘detrattori’

LETTERA APERTA

Desidero fare l’ennesimo appello al buon senso di tutti coloro che hanno criticato il ritiro delle dimissioni del sindaco ed indirettamente o direttamente il mio appoggio allo stesso.

Sono stato infatti più volte e da più persone attaccato sui mezzi di informazione e sui social network per la mia posizione “salvifica” nei confronti di questa amministrazione e, forse, i più maligni hanno voluto far passare il mio gesto d’appoggio al bilancio del sindaco come un segno di debolezza di fronte alla possibilità di ritornare al voto.

Il sottoscritto però non ha mai avuto paura di votare, anzi, le campagne elettorali in cui mi sono candidato mi hanno sempre arricchito come persona nella conoscenza degli altri e hanno potenziato la mia capacità di intervento capillare sul territorio.

Io, a differenza di altri, sono uno che i voti “li chiede” e “se li suda”: non ho sponsor o sostanze tali da potermi permettere di far fare ad altri campagna elettorale, ma devo confrontarmi con i miei elettori, con i miei cittadini e con tutti quelli che hanno domande e che meritano risposte. Non ho neppure il tempo, come i politicanti moderni, di aumentare la mia fama grazie a conversazioni che nascono e aridamente muoiono sui social network.

Io ho bisogno di incontrare la mia gente ed adoperarmi per loro e questo toglie il tempo a qualsiasi tipo di relazione “wireless”. Provate a pensare se nella mia posizione posso permettermi di fare un passo falso, una mossa sbagliata, in contrasto con quelle che sono le idee e le volizioni dei miei elettori.

Coloro i quali invece hanno bisogno di tornare a votare a tutti i costi, anche contro gli interessi stessi della nostra comunità, rientrano in due specifiche categorie di persone: i non eletti e quindi bisognosi di una poltrona oppure i non pensanti e quindi coloro che non capiscono cosa ci sia dietro un ritorno alle elezioni.

Tornare a votare significa oggi come non mai darla vinta a qualcuno, a qualcuno che crede di poter muovere le intenzioni del consiglio comunale a suo piacimento, che crede di poter creare castelli e distruggerli a seconda di come va il tempo, che crede che Montesilvano ed i suoi cittadini siano sottoposti ai giochi di potere voluti dalla politica.

A questo qualcuno rispondo che non è possibile, che Gabriele Di Stefano fa scegliere ai cittadini chi deve governare e non manda nessuno a casa per motivi futili quanto un semplice rinvio di un bilancio. Davanti a serie e gravi motivazioni infatti il mio atteggiamento sarebbe stato ben diverso, ma oggi perché avremmo dovuto mandare a casa questa amministrazione dopo qualche mese? Perché non è compatta? Perché qualcuno ha voglia di mandarla a casa? Per sottolineare ed esaltare il potere di questo qualcuno? No, il Consiglio Comunale è composto di membri dotati di eguali poteri e prerogative e nessuno può e avrebbe mai dovuto arrogarsi il diritto di mandare a casa un’amministrazione.

Se qualcuno volesse contestarmi invece che il diritto rientra tra quelli normali dei consiglieri, a questi rispondo che è anche mio diritto votare un bilancio ancor di più se è un bilancio che ritengo figlio della vecchia amministrazione in cui ero consigliere di maggioranza.

Ricordo inoltre che così come il bilancio è mio diritto votare qualsiasi atto di questa amministrazione che io ritenga utile al benessere e al funzionamento della collettività“.

Guarda anche

Verso il 25 aprile: da Anpi e Cgil, a Pescara una serie di eventi per il giorno della Liberazione

Pescara – Anche quest’anno ANPI Pescara e CGIL Pescara, in collaborazione con Radio Città Pescara, …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *