giovedì , 25 Aprile 2024

Contratto di Fiume. Botta e risposta tra Orsini e Di Costanzo

“L’incontro – scrive Orsini – è la dimostrazione che se qualcuno cerca inutili polemiche, infondate e prive di contenuti, il Sindaco attua le politiche di risanamento e riqualificazione attraverso le soluzioni di cui la città necessita”.
La segretaria del Pd Romina Di Costanzo, ricorda Orsini, accusò la giunta Maragno di avere perso un’occasione sui contratti di fiume, annunciando in comunicato del 28 ottobre, una delibera di Giunta Regionale che a suo dire avrebbe fissato “le linee guida programmatiche sui contratti di fiume, alle quali Maragno rispondeva con un silenzio assordante”.

“E’ incredibile – scrive Orsini – però constatare che la delibera di Giunta Regionale della quale si parlava sulla stampa, è stata licenziata il 4 novembre, ossia una settimana dopo le accuse mosse dalla Di Costanzo la quale evidentemente non ha letto i documenti che allora non erano stati ancora prodotti e quindi non potevano essere valutati. Se avesse atteso di leggere la delibera si sarebbe accorta che con l’atto n. 716 del 04/11/2014, la Giunta Regionale ha disposto di dare mandato all’Ing. Pierluigi Caputi di costituire e coordinare un Gruppo di lavoro regionale che, solo dopo aver effettuato una ricognizione sulle esperienze dei contratti di fiume, avrebbe proceduto alla definizione delle Linee Guida”.

“Non capisco – conclude il coordinatore di MF – quale sarebbe l’occasione mancata e persa del Sindaco che invece con l’incontro di ieri ha posto un concreto tassello con la sottoscrizione del “contratto di fiume”, collaborando con gli altri sindaci bipartisan privilegiando il bene della comunità al di là degli schieramenti. Consiglio alla di Costanzo di concentrarsi maggiormente sul suo ruolo di opposizione piuttosto che fare satira di cattivo gusto”.

Pronta la replica della segretaria del PD, Romina Di Costanzo, che facendo riferimento alla nota stampa dai toni un po’ diversi rispetto a quanto pervenuto in redazione e apparsa su un giornale on line scrive:

“Evito commenti sugli infelici toni usati nei miei riguardi da Orsini su un giornale on line giovedì scorso. Tuttavia al di là del ruolo politico che rivesto, per le mie competenze di studio e professionali, avrei gradito almeno l’onestà intellettuale, ma il gioco di certa destra è ormai chiaro nel cercare di passare alla berlina l’avversario mirando alla damnatio memoriae.

Ricordo che fu proprio in occasione di un incontro da lui organizzato il 28 agosto 2013 sulle criticità del Saline che il concetto di Contratto di fiume venne per la prima volta introdotto dall’allora nostro Sindaco Di Mattia, su indicazione del Partito Democratico locale, quale possibile soluzione metodologica di raccordo per avviare un confronto tra tutti i soggetti pubblici e privati interessati finalizzato alla riqualificazione del bacino fluviale Fino-Tavo-Saline.
Proprio a settembre dello stesso anno seguì un primo tavolo in Municipio convocato dall’allora primo cittadino e da me coordinato con alcune delle amministrazioni interessate. E successivamente ad aprile 2014 vi fu un proficuo workshop organizzato dalla segreteria PD proprio sul tema, con il coinvolgimento trasversale di amministratori e rappresentanti di tutti gli enti comunali del bacino (Penne, Farindola, Picciano, Collecorvino, Città S. Angelo, Moscufo, Pianella), tecnici, ecologi, ed esperti della materia oltre che del Commissario della discarica, del Comando di Polizia Provinciale, delle Guardie Ecologiche, dei comitati e delle associazioni di categoria. Al tavolo di lavoro presero parte Giovanni Damiani dell’ARTA, l’ecologa Ileana Schipani, allora pres. del CIRF e l’assessore all’ambiente della Provincia di Pescaro-Urbino, Tarcisio Porto, che riportò la sua esperienza nell’adozione del CdF per il Metauro. Fu un workshop inteso non solo come momento tecnico ma anche come co-responsabilizzazione da parte degli enti attraverso l’adesione ad un protocollo d’intesa cui dare concretezza attraverso delle delibere comunali di impegno.
Questo lavoro ha posto le basi per la consapevolezza dei nostri amministratori dell’efficacia di questo strumento di negoziazione territoriale, in tempi in cui a Montesilvano comitati come il suo e partiti si affannavano a evidenziare le criticità senza anteporre proposte concrete per dare adeguate soluzioni al territorio e le esperienze abruzzesi in materia si contavano sulle dita di una mano.

Il Contratto di fiume, ampiamente recepito sin dal suo insediamento dal governatore D’Alfonso, pur avendo deliberato per le sue linee guida a novembre, riprende il suo corso per il bacino del Fino-Tavo-Saline anche con la partecipazione dell’amministrazione di Montesilvano, e con una parte di quella destra, vacua, che verrà ricordata per aver interrotto prematuramente un percorso amministrativo democraticamente riconosciuto, riproponendo come suo know how lo stesso archivio delle idee e la stessa cassetta degli attrezzi di predecessori più lungimiranti” .

A dar man forte alla segretaria cittadina anche Nino D’Annunzio, storico esponente del PD locale che su un social network scrive:

“Conoscevo Mauro Orsini come una persona almeno educata, ma la smania di servitù, che lo sta spingendo troppo spesso ad assumere difese improbabili, mi spingerà prima o poi a rivedere il mio giudizio, perché a volte, nella enfasi tipica di chi ha poco da dire, perde anche la buona creanza. Non si dice mai ad una persona che potrebbe essere un interlocutore, se mai lo volesse, tantomeno a chi ha un ruolo ben più autorevole di una terza parte di una inesistenza, per di più a una donna, non si dice… che ha una smania di blaterare. Ma soprattutto non si dice ad una elevata professionalità nel settore ambientale che ha introdotto per la prima volta il concetto e la buona prassi del Contratto di Fiume nella ns. provincia, invitando a parlarne tra i più autorevoli rappresentanti e destando l’interesse del non ancora Presidente D’Alfonso che l’ha appunto adottato. Ben prima dei Comuni della Val Pescara, o del Piomba, che il modello l’hanno già adottato. Montesilvano stava all’avanguardia, e non prendeva le mosse, come correttamente recita l’artico del GdM, da una delibera di Collecorvino dello scorso Febbraio. Ma tutti voi, all’epoca, eravate ad ammassare sfogliatelle. Perciò, caro Orsini, se ti difetta la memoria, almeno non peccare nella buona educazione”.

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