giovedì , 18 Aprile 2024

GDF: Operazione Carinzia, scoperta maxi frode fiscale per 295 milioni di euro

“Questa operazione – ha spiegato il comandante delle Fiamme Gialle

di Chieti, Vittorio Di Sciullo – riguarda una maxi evasione fiscale ed è

internazionale. Si tratta di un triangolo tra aziende estere e società

cartina che fa delle fatture fittizie.
C’è il danno allo Stato che non incassa,

il danno economico con la concorrenza sleale ed un danno alle imprese

con la perdita di posti di lavoro. Il dato è incredibile. Quello che provoca

allarme sociale è il furto, la rapina, l’estorsione, ma anche l’evasione

fiscale ha delle ricadute sulla società incredibili. L’evasione fiscale a

questo livello è un crimine. Il danno è notevole, c’è il danno allo Stato e

alla collettività con la perdita di molti posti di lavoro”.

Attraverso una fitta rete di indagini e riscontri documentali compiuti, le

Fiamme Gialle teatine hanno delineato un preciso quadro probatorio

documentale a carico dei responsabili dell’organizzazione criminale,

caratterizzanti l’illecita attività svolta nel settore del commercio di

prodotti elettronici avente i requisiti di una complessa frode alla

normativa Italiana e comunitaria in materia di Imposte Dirette e di IVA.

I Finanzieri di Chieti hanno accertato che, nel periodo dal 2006 al 2013,

il gruppo criminale ha occultato al Fisco oltre 295 milioni di euro di

elementi positivi di reddito ed oltre 59 milioni di euro di IVA sottratti a

tassazione.

Alla Procura della Repubblica di Chieti sono state denunciate 42 persone,

fra cui spiccano i sei soggetti al “vertice” del sodalizio criminale i quali

dovranno rispondere del reato associativo finalizzato alla frode fiscale

ed all’omessa dichiarazione, reso più grave dalla circostanza aggravante

della transnazionalità e cioè dell’essere stato perpetrato mediante

un’organizzazione operante in diversi Stati nazionali.

Il meccanismo della frode si è basato su operazioni intercorse tra soggetti

con sede in diversi paesi membri della Comunità Europea e volte ad

aggirare la normativa sul regime IVA degli acquisti intracomunitari.

In particolare, la merce veniva acquistata in esenzione d’imposta

da soggetti giuridici esteri la cui localizzazione all’estero (Austria,

Polonia e Slovacchia) è risultata fittizia in quanto la loro l’attività si

realizzava di fatto in Italia (Francavilla al Mare, Ripa Teatina e Pescara),

e successivamente rivenduti ad acquirenti finali nazionali, interponendo

soggetti giuridici nazionali (c.d. società cartiera o missing trader) creati ad

hoc al solo scopo di caricarsi di tutto il debito IVA che non sarebbe mai

stato pagato.

La costante evasione delle Imposte dirette e dell’Iva consentendo

l’immissione sul mercato nazionale di prodotti elettronici ed informatici

“sottocosto” ha ovviamente realizzato una situazione di concorrenza

sleale nei confronti degli operatori onesti che si sono trovati costretti a

concorrere con operatori in grado di offrire prezzi considerevolmente più

bassi.

Inoltre, è stato richiesto il sequestro di beni immobili alcuni dei quali

intestati a prestanome allo scopo di sottrarli ad eventuali azioni di

confisca.

“Abbiamo smantellato una grande evasione fiscale – ha sottolineato

il maggiore Alberto De Ventura – con società con sedi estere. Erano

società credibili, con sede, era tutto perfetto.
In Europa non c’è ancora

un’economia armonizzata, non ci sono le stesse aliquote Iva. Si faceva

finta di vendere, inoltre i prodotti non si muovevano dall’Italia, le fatture

andavano e venivano, ma era tutto finto.
Questi soggetti per sei anni

sono riusciti a farla franca. Sono stati traditi da un piccolo errore, il capo

di questa organizzazione aveva un tenore di vita molto elevato con

Porsche, ecc. dovuto ad un elevato reddito, ma dichiarava molto poco e

da lì sono arrivati i pedinamenti. Questo gruppo criminale ha organizzato

tutto in modo che si potessero evitare i controlli.
Noi abbiamo fatto il

salto di qualità controllando il territorio. Anche le società estere erano

organizzate con un organo di controllo”.

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