venerdì , 26 Aprile 2024

Rapino (Pd): ‘Non è mai troppo tardi per chiedersi cosa fare e rimboccarsi le maniche’

“Quello della compartecipazione è o non è un obbligo di introdotto dai DPCM 14 febbraio 2001 (Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie) e dal DPCM 29 novembre 2001 (Definizione dei livelli essenziali di assistenza)? E’ non è un obbligo che la Regione, in tutti questi anni, non ha recepito, pur con la consapevolezza di trovarsi di fronte ad uno degli impegni fondamentali per il Piano di rientro sanitario e per l’uscita dal commissariamento? Cosa significa dire oggi “le strutture attendono ancora di veder saldate le fatture da ottobre 2014 sanno a chi rivolgersi” quando il motivo per cui non sono state saldate è l’atteggiamento di ostruzionismo che FI sta portando avanti, sottobraccio al M5s?” continua il Segretario.

“E di che garanzia vogliamo parlare per i Comuni, richiesta di garanzia che arriva con netto ritardo sulla tabella di marcia di chi è in Regione da un bel po’ di anni nella veste chi di Presidente, chi di Assessore e ora di Consiglieri, se è già previsto che la Regione rimborserà per intero ai Comuni gli importi che saranno sostenuti per coprire la quota sociale con il Fondo per l’integrazione socio-sanitaria?

Avete avuto tempi, modi, cariche e ruoli per proporre, migliorare, trovare soluzioni. Non l’avete fatto a vostro tempo ora, almeno, evitiamo di utilizzare frasi del tipo “non espropriare le pensioni lasciando una quota per il pagamento delle spese extra ricovero; evitare di far gravare sui Sindaci l’attività di recupero di eventuali rette non pagate” quando: siete pienamente consapevoli che sono state previste tutte le misure compensative possibili per ridurre le difficoltà che graveranno sui cittadini; che alla base di questa azione ci sarà collaborazione tra Regione, Comuni e strutture sanitarie per la mappatura degli assistiti, la ricognizione della spesa e il rispetto delle procedure nei tempi stabiliti e che, con la vostra politica, rischiate di lasciare a casa centinaia di famiglie senza stipendi pur essendoci 12 milioni di euro fermi.”

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