venerdì , 19 Aprile 2024

Coordinamento No ombrina, conclusa la Conferenza dei Servizi ‘giorno nero per l’Abruzzo e l’Adriatico’

«Da quanto abbiamo appreso commentano -i coordinatori – è stata una riunione resa difficile dalle varie norme regionali approvate in queste settimane e dalle numerose incongruenze fatte emergere dai vari rappresentanti degli enti abruzzesi presenti.

Solo un colpo di mano deciso dal dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico pare abbia sbloccato la conferenza a favore dei petrolieri, con una situazione che evidentemente diventava ogni ora sempre più insostenibile e che quindi andava risolta in fretta il prima possibile».

Il coordinamento No Ombrina si dice interessato a leggere il verbale per poter scoprire chi e con quali argomenti ha superato le innumerevoli criticità del procedimento e le norme di salvaguardia vigenti del parco marino.

«Ovviamente metteremo sotto la lente di ingrandimento il comportamento dei singoli funzionari che hanno partecipato all’iter. -avvisano- Con i ricorsi e con la continua azione dei cittadini vedremo di affondare Ombrina prima che compaia all’orizzonte del nostro mare».

Il coordinamento poi attacca il Governo centrale a loro dire “tutto votato alla causa dei petrolieri, con un’azione che stride sempre di più con gli allarmi che gli scienziati da tutto il mondo stanno lanciando sull’uso dei combustibili fossili”.

Proprio oggi ricordano gli ambientalisti l’Associazione Mondiale di Meteorologia ha lanciato un vero e proprio monito. Se non si tagliano le emissioni di gas climalteranti provenienti da carbone, petrolio e gas il nostro pianeta sarà reso, testualmente, “più pericoloso e inospitale per le future generazioni”.

«Lo stesso Obama -scrive il coordinamento No Ombrina- ha bocciato pochi giorni fa l’oleodotto Keystone perchè una volta costruito avrebbe vincolato le politiche di taglio delle emissioni per troppi anni. Invece secondo il Ministero del cosiddetto “Sviluppo Economico” l’Abruzzo dovrà ospitare Ombrina per i prossimi decenni affossando l’economia turistica della bellissima costa dei trabocchi e quella dell’agricoltura di qualità.

Evidentemente per il Governo Renzi tutto ciò deve passare in secondo piano perché gli interessi dei petrolieri sono “strategici”, al contrario di quelli della comunità».

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