venerdì , 29 Marzo 2024

Di Sante (PRC) “Il PD di Montesilvano dalla rottamazione al riciclo dei prescritti”

Montesilvano – In una nota il Segretario Provinciale PRC-PE Pescara Corrado Di Sante critica il PD montesilvanese dopo l’incontro avvenuto sabato scorso durante il quale la direzione si era riunita per discutere della Nuova Pescara e approvare un documento politico , il PRC contesta la presenza ai lavori dell’ex sindaco Cantagallo e il lavoro dei dei suoi consiglieri comunali accusandoli di essere “stampella al centrodestra di Maragno”.

«In città la raccolta differenziata e il riciclo sono ai minimi termini, eppure il riciclaggio di politicanti e prescritti ha percentuali elevatissime tanto nel centrodestra quanto nel centrosinistro.
Dobbiamo registrare –scrive Di Sante– che il Pd Montesilvanese è riuscito a passare dalla “rottamazione” renziana al riciclo dei prescritti. Non stupisce, ma ci indigna, la presenza dell’ex-sindaco Enzo Cantagallo nella foto del  “pranzo di famiglia” pubblicata domenica scorsa su Il Centro. E dov’erano i giovani renziani? In cucina?».

 

Per Di Sante il PD non ha mai tagliato i ponti con i protagonisti dell’inchiesta “ciclone”.
«Esce confermata la linea di Rifondazione comunista per l’alternativa tanto ai politicanti di centrosinistro quanto di centrodestra.– afferma il segretario PRC– Il Pd di Montesilvano non è un’anomalia: è bene ricordare che lo stesso presidente della regione Luciano D’Alfonso è un prescritto, sostenuto da un caravanserraglio che va da SEL ai transfughi di centrodestra».

Stampelle in Consiglio 


«Nel mentre i protagonisti del “Ciclone” si riorganizzano, il Pd in consiglio comunale a Montesilvano fa pure la stampella al centrodestra di Maragno –commenta DiSante– infatti il povero Lino Ruggero (ex candidato sindaco di centrosinistro) è rimasto il solo a fare opposizione, gli altri consiglieri più o meno esplicitamente non fanno mancare l’appoggio al centrodestra. La prescrizione sarà diventata un titolo di merito, nella selezione del personale politico, ma vogliamo far notare che prescrizione non significa assoluzione come i politicanti vogliono farci credere. Un politico che ha ricoperto e ricopre cariche pubbliche non solo può ma ha il dovere di rinunciare alla prescrizione per dimostrare nel corso del processo la sua innocenza.
Se non lo fa vuol dire che teme che i fatti gli diano torto.
Si tratta di un principio autorevolmente espresso negli anni passati dalla stessa commissione di garanzia nazionale del PD ma anche in questo campo il PD si è omologato al berlusconismo.»

 

Chi come Cantagallo non ha rinunciato alla prescrizione dovrebbe ritirarsi a vita privata.

 

 

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