giovedì , 28 Marzo 2024

Rosamara, storie di donne migranti domani 1 marzo ore 21 teatro Massimo

Dopo il successo di Ad Auschwitz c’era un’orchestra femminile arriva la pièce “Rosamara”, la storia di due donne vissute in epoche differenti, la prima è siciliana, Rosa, partita per l’America i primi del Novecento durante il primo grande fenomeno dell’emigrazione, l’altra è Amara, una giovane eritrea di oggi costretta a lasciare il proprio Paese in cerca di una vita migliore. Un dialogo speculare al femminile in cui le attrici si incotrano solo alla fine in uno spazio onirico e senza tempo. La salvezza di Amara è il suo strabismo, la forza e la condanna di Rosa il pensiero fisso per suo figlio.

Due storie di donne che a distanza di un secolo vivono le stesse problematiche dell’emigrazione e che alla fine dovranno fare i conti anche con la diseguaglianza che colpisce spesso l’universo femminile. Il testo è stato scritto da Roberto Melchiorre, scrittore e drammaturgo ed è interpretato da due bravissime attrici che hanno saputo cogliere gli aspetti salienti di Rosa e Amara, dopo aver letto, incontrato e ascoltato le vicende di tante donne di ieri e oggi.

L’Orchestra Femminile del Mediterraneo è la terza protagonista della storia, interprentando il mare e avrà un ruolo fondamentale creando atmosfere magiche e suoni tipici del Sud del mondo eseguendo brani di Arvo Part, Giovanni Sollima, Saba Anglana e Fabio Barovero. Le scenografie sono di Francesco Vitelli. Gli arrangiamenti di Antonella De Angelis e Walter Gaeta. La regia, anche in questo spettacolo tutta al femminile è di Anglana, De Angelis, Di Tonno e della giornalista Alessandra Portinari.

Saba Anglana alla vigilia dello spettacolo ribadisce le difficoltà dell’Eritrea, Amara il personaggio che interpreta è una donna che vive la tragedia dell’immigrazione, ma anche quella dei conflitti del suo Paese: “Questo spettacolo è importante per parlare di un popolo, che ha numerosi problemi interni – spiega l’artista – , soprattutto quello della siccità e del regime governativo. Non si può intervenire perché lo Stato è ostaggio da 22 anni di un dittarore e i media ne parlano poco. Queste sono le conseguenze di un colonialismo scellerato. E’ un posto che amo, così come l’Italia perché mio padre era italiano, Paese che difendo ma che dovrebbe guardare agli stati africani con grande comprensione. Questo è uno spettacolo che ha come motore il cuore, che si sente in tutte le persone coinvolte e nelle due donne protagoniste, pronte a raggiungere delle mete solo per amore. Il motore di ogni azione dei viaggi, della politica, dell’arte e dello sport deve essere ancora l’amore perché l’amore ci rende forti”.

Tiziana Di Tonno è l’altra protagonista, una donna siciliana partita i primi del Novecento per raggiungere suo figlio in America: “Anche in questo caso l’amore materno spinge Rosa, dal carattere forte, tipico delle donne del Sud a lasciare tutto, la sua terra e la sua casa per cercare Salvatore. E’ una donna che viaggia sospesa tra la realtà e la follia, ma che patisce il disagio della travesata sui bastimenti pieni di speranza. La determinazione la spingerà ad arrivare alla meta”.

“Come in tutti gli eventi di Musica e Società – spiega Alessandra Portinari, presidentessa della Fondazione Dean Martin – durante la serata di domani verrà effettuata una raccolta fondi per l’Associazione I Colori della Vita a sostegno del progetto “Il sorriso nel cuore”, per l’acquisto di parrucche tricologiche e reggiseno post-operatorio da donare a donne sottoposte a cure chemioterapiche, con lo scopo di provare a rendere meno traumatica l’esperienza dolorosa della malattia”.

 

loc ROSAMARA

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