giovedì , 28 Marzo 2024

Tutela del Fratino sul litorale abruzzese: dal WWF chieste misure concrete per salvaguardare la specie

“Negli ultimi anni il WWF, in collaborazione con l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano e numerosi gruppi di volontari, ha portato avanti numerose iniziative per la tutela del Fratino”, dichiara Fabiola Carusi, referente del WWF Abruzzo per il Progetto Salvafratino.
“Sono state condotte campagne di individuazione e monitoraggio dei nidi presenti sulle spiagge abruzzesi, oltre a giornate di pulizia a mano di tratti di litorale interessati dalla presenza di nidi, attività di comunicazione e programmi di educazione ambientale con le scuole.
Ogni anno segnaliamo alle Amministrazioni comunali la necessità di mettere in atto alcuni accorgimenti relativi alla pulizia della spiaggia, al controllo dei cani vaganti, alla tutela della vegetazione spontanea, ecc. al fine di non arrecare danno o disturbo alla specie. La tutela di questo uccello, oltre a rappresentare un preciso obbligo di legge, è anche un investimento promozionale per il territorio: da quest’anno, infatti, la FEE ha deciso di inserire tra i criteri di aggiudicazione della Bandiera Blu anche i parametri che riguardano la tutela del Fratino (oltre a quella della tartaruga Caretta Caretta), includendo nei criteri di aggiudicazione sia la presenza di queste specie, sia la presenza di aree dunali con vegetazione di particolare interesse naturalistico”.

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I suggerimenti del WWF alle Amministrazioni Comunali in merito alla gestione del Fratino

 

Pulizia dell’arenile
Prima di procedere alla pulizia meccanica della spiaggia è bene verificare la presenza di eventuali aree di nidificazione con i volontari che da anni operano nell’ambito del progetto Salvafratino e che hanno svolto i monitoraggi sulla specie lungo la costa abruzzese.

La pulizia delle spiagge libere, qualora ve ne sia l’assoluta necessità, deve comunque essere effettuata al massimo entro la prima metà del mese di marzo. Successivamente a tale data il Fratino inizia a nidificare per cui è bene consultare il WWF o altri gruppi di volontari che studiano la specie per conoscere le aree interessate dalla nidificazione nel territorio di competenza. Qualora si dovesse presentare la necessità di pulire le spiagge libere in periodi diversi da quelli sopra indicati, dove è segnalata la presenza del Fratino si dovrebbe procedere manualmente, assicurando possibilmente la presenza di esperti.

Si sottolinea che nei tratti di costa in cui sono presenti dune, durante la pulizia meccanica della spiaggia, ove strettamente necessaria e consentita, occorre sempre e comunque tenersi ad almeno 10 metri dal piede della duna o dalle aree delimitate con funi e paletti.  

Realizzazione di aree dedicate alla tutela
Seguendo l’esempio del Comune di Alba Adriatica (TE) dove l’Amministrazione, collaborando con il WWF e l’Area Marina Protetta “Torre di Cerrano”, ha realizzato un’area dedicata al Fratino e al Giglio di Mare, possono individuarsi aree dedicate alla tutela lungo il litorale.

Proprio l’esempio di Alba Adriatica ha peraltro dimostrato come questa specie può essere tutelata usando pochi accorgimenti anche in luoghi in cui vi è una forte presenza antropica legata al turismo.

Nelle aree dove è certa e abitudinaria la presenza nel periodo primaverile-estivo, anche al fine di non incorrere in problematiche legali qualora i nidi dovessero essere incautamente distrutti, è opportuna la creazione di piccole aree interdette alla fruizione turistica e alla pulizia meccanica, mediante delimitazioni con pali e funi. Utile è anche l’eventuale predisposizione di reti leggere che delimitino l’area così da evitare anche l’ingresso ad altri animali che potrebbero predare i nidi.

Per consentire ai bagnanti di raggiungere comunque agevolmente la spiaggia, tali aree possono essere dotate di passerelle di legno.

In questi siti è bene inoltre posizionare pannelli didattici al fine di fornire un’adeguata informazione a cittadini e turisti e di aumentare la sensibilizzazione verso la tutela della specie.

Allo scopo di prevenire atti di vandalismo sarebbe anche opportuno dotare tali aree di un sistema di videosorveglianza.

Divieto di ingresso ai cani nelle aree di nidificazione
I cani in spiaggia possono rappresentare una minaccia per il Fratino sia perché danneggiano i nidi, sia perché arrecano stress alla specie nella fase della cova.

Nel 2014 la Regione Abruzzo ha approvato la legge 17 aprile 2014, n. 19 sull’ingresso degli animali d’affezione in spiaggia. Ai sensi della normativa richiamata, entro il 30 marzo di ogni anno, i Comuni possono individuare le aree in cui è vietato l’accesso dei cani e degli altri animali da affezione proprio per non arrecare danni al Fratino. In tali aree è opportuno posizionare cartelli di divieto per l’accesso ai cani che illustrino anche la motivazione di tale divieto, mentre in tutte le altre aree (in cui è consentito l’accesso), è altrettanto opportuno potenziare o, dove è del tutto assente, installare una segnaletica che inviti a controllare i cani sulle spiagge.

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