venerdì , 29 Marzo 2024

Museo Colonna: A Pescara torna Vittoria, la marchesa pescarese dagli occhi belli

Pescara – Giovedì 22 dicembre alle ore 19.00 nella suggestiva cornice del prestigioso Museo Vittoria Colonna di Pescara verrà presentata un’opera pittorica raffigurante La Marchesa di Pescara, Vittoria Colonna. L’opera è una pregevole replica sei-settecentesca di un dipinto, degli inizi del XVI secolo, realizzato da Sebastiano del Piombo. Farà gli onori di casa l’assessore alla Cultura del Comune di Pescara Giovanni Di Iacovo.

Loris Di Giovanni, Responsabile Provinciale Cultura UNPLI Pescara, presenterà l’opera spiegando la sua poetica ed indagando il contesto sociale e storico in cui la stessa è stata prodotta.

Sul soggetto di questo dipinto si sono addensati molti enigmi. Dapprima fu identificata come la Fornarina, amante di Raffaello, in seguito vi è stata riconosciuta Vittoria Colonna, ritenendo che il ritratto fosse stato impostato da Michelangelo, amico della poetessa, ed eseguito da Sebastiano del Piombo fino ad ipotizzare la figura di Francesca Ordeaschi.

Sicuramente la figura ritratta è riferibile ad una poetessa. Paolo Giovio fu ospite di Vittoria Colonna, vedova dal 1525 del Marchese di Pescara, nel soggiorno sicuro di Ischia, dopo il Sacco di Roma (maggio 1527). Ebbe così l’occasione di osservare da vicino l’erudita poetessa. Diceva il Giovio, che di notevole Vittoria possedeva soprattutto gli occhi, le mani e i seni. I suoi capelli, pur essendo neri brillavano stranamente di riflessi biondi, gli occhi color dell’ebano, non folleggianti ma leggiadrissimi, adorni di lunghissime ciglia ricurve, erano sormontati da perfette sopracciglia separate una dall’altra, il che è segno di fronte leale, leggermente arcuate e terminanti insensibilmente.. Da queste parole è facile riconoscere, nel dipinto, la Marchesa di Pescara Vittoria Colonna. Riservata e profondamente religiosa, la Poetessa, sembra fatta per irritare e indurre in errore i meno superficiali, ma basterebbe considerare un po’ più amorevolmente la sua disavventura coniugale, seguire le tracce del suo unico e grande amore, labili orme reperibili nei sonetti e nella corrispondenza dell’età giovanile e della vedovanza, per meglio conoscerla e dissipare ogni diffidenza, ogni sospetto riguardo alla gentilezza e alla dolorosa sensibilità del suo animo.

E’ qui che entrerà, in scena l’attrice e scrittrice Franca Minnucci, che coinvolgerà il pubblico nell’affascinante declamazione di alcuni versi composti dalla grande poetessa.

La serata avrà il suo giusto compimento con l’eclettico musicista Alan Di Liberatore che eseguirà, al violoncello, la Suite per Violoncello Solo n.3 di J.S.Bach  

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