venerdì , 19 Aprile 2024

Bussi, il pubblico vuole comprare le discariche: critici Forum H2O, SI e M5S

Pescara – Il Comune di Bussi, con l’avallo di Ministero dell’Ambiente e Regione, intende acquisire dalla multinazionale Solvay gli ettari inquinatissimi delle discariche 2A e 2B. Una decisione che ha scatenato critiche da parte degli ambientalisti del Forum H2O e anche dal mondo politico con gli interventi di Daniele Licheri Segretario Regionale Abruzzo Sinistra Italiana insieme alla Responsabile nazionale ambiente e territorio diSI Paola Natalicchio, a loro si è aggiunto anche il gruppo consiliare delMovimento 5 Stelle alla regione Abruzzo.

 

Forum H2O e SOA: “procedura illegittima, per gli enti locali acquisti solo se “indispensabili”; qui per la bonifica basta l’occupazione temporanea delle aree. Con la proprietà di aree inquinate grandi rischi per la collettività”

Nelle tristi vicende del sito inquinato di Bussi irrompe sulla scena quello che le associazioni definiscono un vero e proprio “pacco inquinato”. Con una procedura che a detta degli ambientalisti appare unica nel panorama italiano, il Comune di Bussi intende acquistare – per un simbolico euro – le discariche 2A e 2B dalla multinazionale Solvay, ettari ed ettari di terreni inquinatissimi da sostanze pericolose, dove anche la falda è pesantemente contaminata.

Quello che stupisce dichiarano gli attivisti del Forum Acqua, è che pare non si sia tenuto conto dei vincoli imposti agli enti locali dal 2014 in poi per l’acquisizione di nuovi immobili al patrimonio pubblico. Infatti l’art.12 comma 1ter del Decreto legge 98/2011 limita le acquisizioni esclusivamente agli immobili dichiarati “indispensabili“.

“Da quanto abbiamo capito si vorrebbe far passare l’idea che per realizzare il progetto per la bonifica da 45 milioni di euro di fondi pubblici, ormai appaltato, sia necessario acquisire le aree. Sarebbe una vera e propria strumentalizzazione della bonifica visto che basta leggere (lo trovate qui sotto) l’art.49 del Testo unico sugli espropri (D.P.R.327/2001) per verificare che un progetto di interesse pubblico può essere effettuato su aree private mediante un’occupazione temporanea, senza acquisire le aree, appunto. Si fa in tutta Italia normalmente.

È paradossale che il Ministero dell’Ambiente avalli uno “strappo alla regola” rispetto a politiche generali di dismissione del patrimonio pubblico imposte proprio dallo Stato – di solito con la vendita dei gioielli di famiglia – consentendo l’esatto opposto, l’acquisizione da parte della collettività di discariche tra le più inquinate dell’intero paese, per giunta da una multinazionale. Non sappiamo come chiamarlo questo “affare”, ma per quanto ci riguarda sa tanto di vero e proprio “pacco”.

Tra l’altro anche il Testo unico dell’Ambiente prevede come gestire questi casi e chiarisce che il privato non responsabile dell’inquinamento che si vede pulire il terreno di sua proprietà – in questo caso Solvay – deve rifondere il valore acquisito dal terreno. Invece il responsabile della contaminazione, che non è stato ancora identificato (la provincia di Pescara come denunciamo da tempo è inadempiente da 10 anni!) dovrà rifondere invece i costi della bonifica.  Quindi neanche questa scusa può essere portata all’operazione.

Abbiamo scritto ieri notte al Ministero, alla Regione e al Comune –fa sapere il Forum H2O abruzzese– affinchè recedano da una scelta gravida di rischi per gli enti pubblici. Abbiamo inviato la nota anche alla Corte dei Conti e alla Procura.

Tra l’altro non è stato pubblicato alcun avviso sui siti del Ministero dell’Ambiente dedicatu al SIN di Bussi circa l’avvio della procedura o la convocazione di conferenze dei servizi anche se alcuni articoli di stampa parlano di oggi come data della stipula dell’accordo. Ricordiamo che le procedure di legge prevedono forme di pubblicità all’avvio delle procedure anche per permettere di proporre osservazioni.
La proprietà di un’area inquinatissima pone tutti i giorni problemi rilevanti di gestione – ad esempio della falda nonchè di sorveglianza – e rischi di ogni genere, tenuto conto che con ogni probabilità ci vorranno anni di dispute, magari anche davanti ai tribunali, prima di individuare il responsabile della contaminazione e dirimere le vertenze circa gli importi da versare allo Stato.

Si consideri –ricorda il Forum Acqua–che un primo tentativo del Ministero dell’Ambiente del 2013 di imporre ad Edison la bonifica immediata proprio delle discariche 2A e 2B fallì miseramente davanti al Consiglio di Stato nel 2015 per un errore formale.

 Ricordiamo, infine, che altre aree dichiarate non inquinate sono state già svincolate con l’accordo unanime e sono disponibili per nuovi insediamenti produttivi. Quindi neanche la scusa del lavoro può essere accampata.
Perchè questa scelta?”

 

Sinistra Italiana: “Su Bussi condividiamo le preoccupazioni del Forum H20, siamo l’unica forza politica che da anni segnala la pericolosità del provvedimento del Sindaco, purtroppo anche il Pd ha votato a favore”

“Su Bussi condividiamo le preoccupazioni del Forum H20, siamo l’unica forza politica che da anni segnala la pericolosità del provvedimento del Sindaco”. Hanno commentato il neo Segretario Regionale per l’Abruzzo di Sinistra Italiana,Daniele Licheri  insieme a  Paola Natalicchio Responsabile nazionale ambiente e territorio di SI.

“Purtroppo anche il Pd che sosteneva di essere contrario, poi in consiglio comunale ha votato a favore insieme alla maggioranza. Abbiamo attivato i nostri deputati per fare un’interrogazione urgente al ministro dell’Ambiente, crediamo che la vicenda rappresenti un precedente gravissimo che vada fermato. Il ministero e la regione non possono e non devono avallare l’acquisizione da Solvay delle discariche 2A e 2B essendo una procedura illegittima per gli enti locali.

Non vogliamo passare come spesso ci dipingono,–spiegano i dirigenti SI– per quelli contrari alla reindustrializzazione del sito industriale di Bussi, ma pensiamo che questa operazione non abbia ne capo ne coda e ché esporrebbe la comunità a gravi rischi, tanto che su oltre 50 siti di interesse nazionale, nessuno è stato acquisito da un ente pubblico. Un progetto di interesse pubblico può essere effettuato su aree private mediante un’occupazione temporanea, senza acquisire le aree, appunto. E’ una forzatura pericolosa e incomprensibile”.
Nei giorni scorsi fanno sapere Licheri e Natalicchio, una delegazione Regionale e Nazionale del partito insieme alla consigliera comunale Sonia del Rossi di SI, ha fatto un sopralluogo sui siti per verificare la situazione “vogliamo tenere la luce accesa sulla questione della bonifica che deve restare una delle massime priorità del governo regionale e nazionale.Ci attiveremo ad ogni livello per continuare ad osteggiare acquisizione da parte della collettività di discariche tra le più inquinate dell’intero paese, per giunta da una multinazionale responsabile dell’inquinamento e chiedendo che finalmente parta la bonifica senza nessun tipo di ricatto”.

 

IL M5S abruzzese: “fermare l’accordo
le aree inquinate non devono diventare di proprietà del comune”

 “ L’ultimo episodio della intricata vicenda del sito inquinato di Bussi appare una vera beffa di stile italiano” annuncia il gruppo consiliare delMovimento 5 Stelle alla regione Abruzzo che poi spiega
“Sindaco di Bussi e successivamente il consiglio comunale, hanno dato la disponibilità ad acquisire le aree che dovranno essere sottoposte ad intervento di bonifica (intervento funzionale n. 1) in quanto la società Solvay, proprietaria del sito, ha ribadito “di non prestare acquiescenza all’iniziativa Commissariale, comunque realizzata, senza che l’area passi alla disponibilità pubblica”.
Per quale motivo chiedono i pentastellati la Solvay non è disponibile? Quali sono i vantaggi per la comunità? Non è possibile trovare altre soluzioni? “Non è un azzardo dubitare della bontà dell’operazione in questione” dichiara Gianluca Vacca, deputato del Movimento 5 Stelle, “in quanto il proprietario dell’area inquinata deve sicuramente assicurarne la custodia e ne diventa direttamente responsabile. Inoltre cosa accadrebbe se la bonifica non venisse conclusa? Quali responsabilità ricadrebbero sul comune di Bussi e quindi sulle spalle del cittadino? È evidente che questo accordo di programma appare un compromesso a vantaggio di privati a cui si stanno togliendo le castagne dal fuoco”.
“La questione è sicuramente da approfondire” aggiungono i Consiglieri regionali M5S, Sara Marcozzi e Domenico Pettinari “analizzando la documentazione è evidente che diversi aspetti andrebbero chiariti, soprattutto riguardo alla richiesta di disponibilità di Solvay ai fini delle operazioni necessarie per operare una eventuale bonifica sui siti inquinati. Non capiamo per quale motivo non si possa procedere alla occupazione temporanea dei siti inquinati per intervenire con le operazioni di bonifica. Sicuramente,” conclude i Consiglieri M5S “avvieremoulteriori iniziative per vederci chiaro”

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