martedì , 19 Marzo 2024

Montesilvano caso studio di mobilità sostenibile a Venezia

«Giovedì mattina, insieme al professor Antonio Clemente, docente del dipartimento di Architettura dell’Università di Pescara  –  annuncia il sindaco Francesco Maragno –  parteciperemo a Venezia ad una manifestazione incentrata sulla sostenibilità, per illustrare gli ottimi risultati che abbiamo raggiunto grazie al protocollo sottoscritto con il direttore del dipartimento di Architettura Paolo Fusero, che ha visto docenti, studenti e borsisti al lavoro sul nostro territorio. Grazie alla convenzione, è stato avviato un progetto di ricerca finalizzato all’individuazione di linee guida per riqualificare il territorio con interventi sulle reti della Slow Mobility. E’ un onore poter illustrare i risultati di questo studio in un evento di elevato spessore come Urbanpromo Green incentrato sulla sostenibilità applicata alla pianificazione della città e del territorio».

La sessione di giovedì mattina sarà incentrata su “Ciclovie e Cammini”. La Legge di Stabilità 2016  ha avviato la realizzazione del sistema delle ciclovie turistiche nazionali gestito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti d’intesa con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo in collaborazione con le Regioni coinvolte dai percorsi, che ha incentivato la realizzazione di progetti volti al rilancio di aree strategiche e alla valorizzazione del patrimonio culturale attraverso il turismo sostenibile.

Del progetto fanno parte: Ven-to che collega Venezia a Torino lungo il Po, Ciclovia del Sole (Verona – Firenze), Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, Grande raccordo anulare delle biciclette di Roma, Ciclovia del Garda, Ciclovia Trieste – Lignano Sabbiadoro-Venezia, Ciclovia Sardegna, Ciclovia Magna Grecia (Basilicata, Calabria, Sicilia), Ciclovia Tirrenica e Ciclovia Adriatica.

«Questa ricerca condotta sul territorio di Montesilvano –  afferma il professor Clemente –  ha contribuito a sfatare quattro grandi luoghi comuni relativi alle piste ciclopedonali. La pista ciclabile non è una piccola autostrada come invece appare dalle molte Linee Guida che affrontano il tema della realizzazione delle piste ciclabili disinteressandosi del contesto. A Montesilvano, la ricerca parte dall’ipotesi che gli itinerari ciclabili possano diventare matrice di un nuovo progetto di suolo che rigenera lo spazio urbano innescando processi di riqualificazione dei contesti attraversati. La Slow mobility non è solo slow. Ad esempio, l’attraversamento dell’area che va dalla Stazione di Pescara Centrale fino a Viale Europa a Montesilvano avviene molto più rapidamente in bicicletta sulla Strada parco che non utilizzando le strade carrabili. L’ingegneria del traffico da sempre lavora sull’idea che per risolvere i problemi della mobilità bisogna realizzare autostrade, metropolitane o ancora treni ad alta velocità.  La realtà urbana, invece, ha dimostrato che occorre riflettere sulla capillarità di reti minori che attraversino tutta la città offrendo a ognuno la possibilità di muoversi in tutte le direzioni secondo proprie scelte. La rete ciclabile ci obbliga inoltre a riflettere su una serie di spazi aperti che a Montesilvano, possono diventare occasione di rigenerazione urbana, quali ad esempio Stella Maris, Villa Delfico, Area ex Fea e Strada Parco.

La sessione di giovedì verrà susseguirsi oltre agli interventi del sindaco Maragno e del prof. Clemente, anche Ornella Segnalini, direttore generale per le Infrastrutture Stradali Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e poi relatori provenienti da Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Marche e Toscana. Il coordinamento è di Luigi Pingitore, segretario INU e Francesco Sbetti, Direttore Urbanistica Informazioni.

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