sabato , 27 Aprile 2024

Canoni concordati a Pescara, a breve le prime riunioni operative

Nel corso del convegno, Alberto Zanni, Presidente di Confabitare Nazionale, ha iniziato il suo intervento dopo il toccante pensiero rivolto, a nome dell’associazione, alle 309 vittime del terremoto de L’Aquila. I canoni concordati, come detto anche dagli altri relatori presenti, rappresentano uno strumento molto valido e importante per rilanciare il mercato delle locazioni. A fronte del timbro delle associazioni di proprietà o inquilinato, se da una parte danno la possibilità al proprietario di affittare a canoni più bassi rispetto a quelli di mercato (si parla di un 20-30% in meno), dall’altra, la legge consente che usufruisca di agevolazioni fiscali concesse dai Comuni e dallo Stato. Per quel che riguarda l’inquilino, la cui affidabilità viene certificata dal R.i.d.i. (https://www.registroinquilini.it), egli ha il vantaggio di pagare un affitto inferiore ai valori medi di mercato e, nel caso in cui utilizzi la casa locata come abitazione principale, può usufruire di una detrazione dell’imposta per i redditi derivanti dall’Irpef. “Proprietari ed inquilini rappresentano le due facce della stessa medaglia – sottolinea Zanni – il proprietario possiede le case da affittare e ha necessità di trovare inquilini affidabili mentre l’inquilino ha necessità di trovare case in affitto. Lo scopo della nostra associazione è anche quello di far incontrare le due parti, evitando o riducendo eventuali problematiche e tensioni che possano sorgere tra le parti. Gli accordi territoriali, previsti a breve anche a Pescara, Montesilvano e Spoltore, andranno a stabilire i parametri da applicare. Confabitare e Assocasa, l’associazione sindacale a tutela degli inquilini e assegnatari, già da diverse settimane si stanno mobilitando su territorio nazionale organizzando incontri pubblici, rivolti sia ai proprietari che agli operatori del settore immobiliare, per fornire adeguata informazione e mantenere un aggiornamento costante. Questo avviene anche attraverso le nostre sedi, come quella molto attiva presieduta da Alessandro Cassano qui a Pescara”.

Lo scorso 13 marzo Alessandro Cassano ha sollecitato i Sindaci di Pescara, Montesilvano e Spoltore, relativamente al rinnovo degli accordi territoriali per la stipula dei contratti di locazione a canone concordato, chiedendo loro di avviare le convocazioni per le associazioni di proprietà immobiliare e di inquilinato. Tale richiesta scaturisce sia dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n° 62 del 15 marzo 2017 del Decreto del Ministero delle Infrastrutture del 16 Gennaio 2017, contenente i criteri generali per la realizzazione degli accordi da definire in sede locale per la stipula dei contratti di locazione ad uso abitativo a canone concordato, transitori e per studenti universitari (scaduti da molti anni), e sia dal chiarimento che il Ministero delle Infrastrutture ha voluto dare a seguito dell’interpello che il Presidente di Confabitare ha fatto circa la necessità del timbro delle associazioni di proprietà immobiliare e/o dell’inquilinato affinchè i contraenti ottengano lo sconto fiscale del 10% sulla cedolare secca da applicare al canone concordato. Questo, anche per poter dimostrare all’Agenzia delle Entrate, in caso di verifica fiscale, la correttezza delle deduzioni utilizzate.

“Fino al 1998 – spiega Cassano – il canone di locazione era stabilito in maniera libera, sulla base dell’incontro tra la domanda di immobili da parte degli inquilini e la disponibilità fornita dai proprietari. Spesso, però, appartamenti con un canone di locazione difficilmente sostenibile da una famiglia media restavano vuoti e, pur di risparmiare, gli inquilini preferivano affittare appartamenti in periferia o fuori dalle grandi città, sobbarcandosi viaggi pendolari quotidiani. Per arginare questa tendenza preoccupante, la legge n.431 è intervenuta introducendo dei limiti massimi e minimi al canone di locazione degli immobili. Tali limiti sono determinati mediante accordi territoriali conclusi tra le associazioni degli inquilini e le organizzazioni che rappresentano i proprietari: i proprietari di immobili, a fronte di un affitto più basso, hanno la possibilità di pagare meno tasse, sia Irpef che Imu, mentre l’inquilino, dal canto suo, ha la possibilità di pagare un canone economicamente sostenibile nel tempo. Inoltre, non dimentichiamo che di tutto ciò se ne avvantaggia anche l’erario, sia a livello locale che centrale, in quanto i proprietari di immobili saranno più motivati a dichiarare gli affitti, arginando così il fenomeno della locazione in nero. Infine, svolgendo la professione di agente immobiliare, ho notato nella realtà di Pescara il crescente fenomeno dell’acquisto immobiliare uso investimento, ottimale da adibire ad affitto con formula concordata”.

“Nella nostra regione la situazione relativa al mercato immobiliare presenta nodi e criticità ancora irrisolti – sottolinea il Sottosegretario d’Abruzzo Mazzocca – Dobbiamo ripensare ad un welfare dell’abitare che tenga conto, da un lato, dei naturali interessi dei conduttori e, dall’altro, di quelli dei locatori. Il ruolo della politica dovrebbe essere quello di mediare tra queste due istanze. Una tematica all’ordine del giorno in questo convegno è l’affidabilità dell’inquilino. In effetti, la politica deve garantire ai piccoli proprietari anche questo, innanzitutto cercando di collocare nelle case popolari le famiglie che davvero non possono permettersi di onorare un contratto, rilanciando fortemente l’idea dell’edilizia popolare come forma primaria di welfare. Ora, per quanto riguarda i contratti di locazione a canone concordato, credo sia necessario convocare un tavolo concertativo sulla questione, poiché tramite essa è possibile fare ad ambo le parti un decisivo contributo. Si pensi al tema della detrazione fiscale: se per i contratti di locazione, la detrazione è pari a 300 euro per chi ha un reddito complessivo non superiore a 15.493,71, e di 150 euro, per i redditi tra 15.493,71 e 30.987,41 euro, nelle medesime condizioni economiche un canone concordato porta in genere a una detrazione di 495,80 euro per chi ha un reddito complessivo non superiore a 15.493,71, o di 247,90 euro, per i redditi tra 15.493,71 e 30.987,41 euro. Necessaria è anche l’istituzione di un “osservatorio territoriale” che sappia individuare i trend di mercato, gli investimenti in questo settore, le tendenze nelle nuove tipologie costruttive e che ponga a confronto il mercato immobiliare nelle varie città abruzzesi e quello nelle città con conformazione storico-demografica simile”.

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