giovedì , 18 Aprile 2024

Matteo Fato a Pereto e Roma per la galleria Monitor

Matteo Fato, artista pescarese ormai conosciuto in tutto il mondo, inaugura con una personale, la sede di Pereto (provincia dell’Aquila) della galleria Monitor, un progetto che svolge un percorso coraggioso ed encomiabile dalle capitali europee (Roma e Lisbona, dove operano con successo da anni le due sedi di Monitor) alla provincia abruzzese.

Monitor, con una operazione ambiziosa e di altissimo livello culturale e di grande significato culturale, presenta venerdì 20 e sabato 21 settembre Immagine è somiglianza (come il ritratto sia parte della pittura), prima mostra personale di Matteo Fato per la galleria. L’esposizione si svolge in contemporanea nella sede di Roma (a palazzo Sforza Cesarini a pochi passi da piazza Navona) e in quella nuova di Pereto (palazzo Maccafani), inaugurata per l’occasione. Entrambi gli allestimenti si concluderanno sabato 30 novembre. Orari sede di Roma: mar-ven dalle 13 alle 19; sede di Pereto su appuntamento. Info: 06 39378024 email: monitor@monitoronline.org.

Ideato in modo unitario, il progetto è dedicato a uno dei temi centrali nel lavoro recente dell’artista: il ritratto. Fra i generi tradizionali della storia dell’arte, il ritrattosi è riproposto nella pratica di Fato dal 2012, dopo l’intensa frequentazione durante il tirocinio accademico. In questo ritorno alle proprie origini artistiche, l’autore si è riavvicinato al genere con la consapevolezza della sua tradizione. Concepito come maniera per eccellenza di consegnare un’immagine alla storia, il ritratto conserva paradossalmente una resistenza al tempo ancora oggi, nel delirio delle immagini che assediano la contemporaneità. I soggetti, provenienti da vari ambiti culturali e momenti storici, sono scelti per una particolare ossessione che ne ha animato la vita, trasformandoli – nella visione di Fato – in artisti (così Alessandro Moreschi – l’ultimo cantante castrato, lo scienziato Nikola Tesla, Johann Wilhelm Trollmann– pugile di etnia sinti, il filosofo Ludwig Wittgenstein). In altre circostanze, i ritratti nascono in occasioni espositive, diventando strumento d’indagine su un luogo (come nelle opere dedicate a Bernardino Telesio, Ennio Flaiano e l’astronauta Charles Duke).

Immagine è somiglianza (come il ritratto sia parte della pittura) prosegue la personale galleria di ritratti di Matteo Fato, soffermandosi su figure di riferimento come l’artista Scipione e i filosofi Kierkegaard e Deleuze, ed estendendo la riflessione a persone viventi. L’autore compone una costellazione di affetti personali che apre allo stesso tempo uno spaccato sul sistema dell’arte: nella raccolta entrano la gallerista, Paola Capata, e il curatore della mostra, Simone Ciglia, e poi Gianni Garrera – filologo musicale che da anni accompagna il lavoro di Fato (contribuendo anche in questa occasione con un assunto), il gallerista Cesare Manzo, (in apertura dell’articolo in un particolare dell’opera che lo ritrae) alcuni collezionisti e un amico. L’intento è conferire valore ai diversi ruoli che contribuiscono a definire l’impegno culturale, esplorando formalmente varie declinazioni della ritrattistica.

Monitor da Roma a New York, via Lisbona approda a Pereto

La Galleria Monitor ha aperto a Roma nel 2003 e fin dagli esordi, il principale obiettivo è stato quello di offrire uno spazio sperimentale adatto a una nuova generazione di artisti.

Dal 2014 – per oltre un anno – Monitor ha tenuto aperto un project space a downtown Manhattan, New York, che si è concluso nell’agosto 2015 con un una residenza e un solo show del giovane artista italiano Tomaso De Luca (Verona,1988). Attraverso questi ultimi 15 anni gli artisti di Monitor hanno preso parte a importanti mostre e rassegne.

Monitor supporta l’arte italiana in modo da offrire ai propri artisti una visibilità internazionale, attraverso collaborazioni con musei, istituzioni, curatori e collezionisti al fine di realizzare e promuovere progetti significativi.

Nel 2017 Monitor ha aperto la nuova sede a Lisbona, inaugurandola con una personale di Graham Hudson (Sussex, 1977), vincitore del The Bryan Roberston Trust Award for 2018, a cui hanno seguito mostre personali e collettive che vedono il confronto tra artisti rappresentati dalla galleria e artisti portoghesi.

Nel corso degli ultimi anni Paola Capata fondatrice della galleria, si è fatta promotrice di diverse iniziative trasversali: Granpalazzo, nuovo format di fiera d’arte contemporanea fondata insieme a Delfo Durante, Ilaria Gianni e Federica Schiavo, e Straperetana mostra disseminata nell’antico borgo di Pereto, fondata con Delfo Durante e la curatela di Saverio Verini.

Monitor a Pereto 

La decisione di inaugurare uno spazio a Pereto al di fuori della grande città nasce dall’esigenza di offrire un’esperienza completamente diversa dalla maniera odierna di approcciarsi all’arte: prendere il proprio tempo per la visione corretta di una mostra, ritrovare il gusto di conversare con il gallerista e l’artista su un progetto, sulla nascita di un’opera, alimentando la crescita di una relazione che si basa su un gusto comune e sulla reciproca conoscenza.

Lo spazio di Pereto non vuole essere un luogo dai numerosi passaggi. E’ concepito come uno spazio privato, quasi segreto, che apre le sue porte al visitatore attento e interessato, un visitatore che ritrovi il gusto del viaggio, della scoperta e dell’incontro, immergendosi in un paesaggio intatto, tra mura secolari che custodiscono un’idea di bellezza.

La serie di lavori inediti del pittore pescarese Matteo Fato, per l’occasione, si concentreranno in maniera particolare sul ritratto, sulle sue declinazioni, significati e collegamenti con la contemporaneità, e non mancheranno opere precedenti ma considerate dall’artista fondamentali per il suo percorso.

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