lunedì , 29 Aprile 2024

L’Ordine degli Architetti di Pescara: “Un onere non previsto si aggiunge ai costi del superbonus 110”

Pescara – Una nuova tassa in un momento clou per le procedure del superbonus 110. In pochi giorni, la Regione Abruzzo prima sospende il servizio di registrazione degli attestati di prestazione energetica, poi riattiva il portale ma inserisce una nuova tassa per, appunto, la registrazione degli atti. Che prima era gratuita. 

Sul tema interviene l’ordine degli Architetti di Pescara. “Gli studi sono impegnati a pieno ritmo per la presentazione delle domande del superbonus 110 per cento – spiegano dall’ordine -. E questa tassa arriva senza preavviso agli ordini professionali, per una procedura prima gratuita e che adesso richiede 27 euro per ogni attestato, che diventano 30 con le commissioni”.

Il 27 aprile scorso, la Regione Abruzzo ha diramato infatti un avviso a tutti i certificatori iscritti alla piattaforma regionale dedicata gli Attestati di prestazione energetica, i cosiddetti Ape (ai sensi del D.P.R. 16 Aprile 2013 n 75), che riportava la sospensione del servizio di registrazione degli stessi dal 3 al 6 maggio. Con la riattivazione del nuovo portale, la Regione Abruzzo – a partire dal 6 maggio – ha introdotto a sorpresa l’onere della nuova tassa per il deposito di ciascun attestato nel nuovo catasto regionale gestito dall’Enea.

“Tutto ciò è avvenuto senza alcun preavviso agli ordini professionali coinvolti, agli iscritti al portale, agli operatori del settore e tantomeno ai cittadini sui quali tale tassa graverà – aggiungono dall’ordine -. In questo periodo di estremo fermento rispetto al tema della certificazione energetica legata alle pratiche del superbonus 110 per cento tali ulteriori costi non preventivati provocheranno inevitabilmente problematiche di vario tipo nel rapporto fra professionista e committente, soprattutto nel caso di condomini dove il costo del deposito dovrà essere moltiplicato per il numero delle unità residenziali”.

“Ci duole constatare ancora una volta la scarsa considerazione che gli organi amministrativi regionali riservano alle professioni tecniche in situazioni che le coinvolgono direttamente – concludono gli architetti – e approfittino delle agevolazioni fiscali dello Stato centrale per fare cassa sulle spalle di cittadini  e professionisti”.

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