venerdì , 19 Aprile 2024

Italia Nostra e ANPI: dalla Liberazione non si torna indietro

Pescara – Nella giornata di ieri una delegazione di Italia Nostra – Sez. “L. Gorgone” di Pescara e dell’ANPI Pescara si è recata nella scuola “11 febbraio 1944” per deporre un mazzo di nove rose rosse presso il cippo eretto in ricordo dei nove partigiani fucilati dai nazisti dopo la cattura e le torture subite dai fascisti repubblichini.

«Le due Associazioni hanno in tal modo inteso riaffermare e ricordare a quanti vogliono riportare indietro di un secolo le lancette della Storia e a quanti, troppo facilmente, tendono a dimenticarlo che la Repubblica Italiana è democratica ed antifascista e che dalla Liberazione dal fascismo e dal nazismo non si torna indietro».

Così a margine della visita hanno commentato le due associazioni ricordando le recenti vicende legate alla presentazione del libro sulla moglie di Mussolini, inizialmente prevista nella sala consiliare del Comune di Pescara, «non si deve abbassare la guardia: ogni tentativo di riabilitare il fascismo va respinto con fermezza e con la consapevolezza che esso non è un’idea che può essere perseguita, ma è la morte di tutte le idee. La storia insegna che questo fu il fascismo.»

Italia Nostra ed ANPI, con una sobria cerimonia che richiama la semplicità che ha contraddistinto le scelte dei nostri resistenti, hanno ritenuto necessario omaggiare chi diede la vita per transitare finalmente in uno Stato democratico, per avere una Costituzione che garantisce diritti ed ogni tipo di libertà con un solo limite: “E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.

Le associazioni infine ribadiscono «a Pescara non può esserci spazio per il fascismo e per chi si professa fascista, Italia Nostra ed ANPI Pescara chiedono all’Amministrazione comunale che si riprenda il progetto di un percorso che unisca il plesso della scuola “11 febbraio 1944” al pianoro sovrastante e che sia finalmente valutato il progetto di un “Parco della Memoria” già depositato in Comune al fine di rendere patrimonio dell’intera collettività pescarese la straordinaria storia dei nove partigiani.»

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