martedì , 19 Marzo 2024

Servizio idrico, i sindaci: “Noi abbiamo fatto la nostra parte, adesso il Ruzzo corregga il tiro”

Teramo-“Il  nostro unico obiettivo è stato sempre e solo quello di tutelare la gestione pubblica dell’acqua, e per questo oggi abbiamo condiviso un indirizzo che ribadisce la volontà di procedere con l’affidamento in house alla Ruzzo Reti, evitando così il rischio di andare verso il gestore unico a livello regionale o, peggio, verso forme di gestione privata. Adesso, però, proprio per consentire che questo avvenga, la Ruzzo Reti deve assolutamente cambiare rotta, ripristinare una gestione equilibrata con l’abbattimento dei costi e consegnare all’Ersi i documenti richiesti”

Così i sindaci di Teramo Gianguido D’Alberto, di Mosciano Giuliano Galiffi, di Castiglione Messer Raimondo Vincenzo D’Ercole, di Pineto Robert Verrocchio, di Castelli Rinaldo Seca, di Bellante Giovanni Melchiorre, di Crognaleto Giuseppe D’Alonzo, di Pietracamela Antonio Villani, di Torano Nuovo Anna Ciammariconi, di Sant’Omero Andrea Luzii e l’assessore delegato del Comune di Controguerra Mauro Scarpantonio, al termine dell’assemblea dell’Assi (Assemblea dei Sindaci per il Servizio Idrico Integrato) che si è svolta questa mattina nella sala polifunzionale della Provincia. 

A preoccupare i primi cittadini sono i rilievi mossi dall’Ersi alla società acquedottistica rispetto alla possibile tenuta dell’equilibrio economico finanziario della gestione, aspetto che potrebbe mettere a rischio la concessione. Sul tavolo, per quanto riguarda le annualità  2019-202-2021, ci sono in particolare le spese per le consulenze, pari a oltre due milioni di euro, quelle per le esternalizzazioni con un affidamento alle cooperative, pari a un milione di euro, e il costo, particolarmente alto, per il ricorso al personale interinale e per l’incremento dei livelli. Proprio i costi di gestione, che la tariffa approvata da Arera non riuscirebbe a coprire completamente, metterebbero a rischio l’equilibrio economico finanziario. Da qui la richiesta e contestuale diffida a trasmettere dati e informazioni contabili sul personale rivolta dall’Ersi alla Ruzzo Reti. Tra questi, il numero dei dipendenti a tempo determinato, indeterminato e in somministrazione nei tre anni interessati e il costo totale degli straordinari per anno, il livello di inquadramento e le mansioni dei dipendenti, il numero di progressioni verticali, premi emolumenti e incentivi, il numero e il tipo di contenziosi relativi al personale, l’elenco dei contratti di appalto per servizi relativi alla fornitura di manodopera.

 “Siamo tutti d’accordo sul fatto che dobbiamo tutelare la gestione pubblica dell’acqua e garantire territorialmente il nostro acquedotto – evidenzia il sindaco Gianguido D’Alberto – il problema è che non basta dichiararlo. Tutti vogliamo l’affidamento in house e tutti vogliamo che la gestione resti alla Ruzzo Reti, ma come rendiamo credibile questa nostra volontà se non andiamo ad intervenire sulle criticità di cui parliamo da anni e che ancora oggi ci sono?”.

 Il primo cittadino di Teramo evidenzia come i problemi sollevati dall’Ersi, e questa mattina non affrontati nel dettaglio, siano noti da tempo e come l’assemblea dell’Assi sia stata convocata “tardivamente dal presidente della Provincia Diego Di Bonaventura” a fronte dei problemi sul tavolo.

 “Dal controllo svolto dall’Ersi, che voglio ricordare lo effettua per conto dei sindaci, che sono i soci della Ruzzo Reti – continua D’Alberto – si evince non solo come i costi di gestione continuino ad essere elevati e non coperti dalla tariffa ma anche come quella della riduzione dei debiti sia solo una favola. Se nel 2018 erano infatti pari a 97.759.032 euro, nel 2020 sono lievitati a 113.603.976. Una situazione a fronte della quale per essere credibili dobbiamo capire come risolvere queste criticità. Perché non è vero, come qualcuno sostiene, che l’equilibrio economico finanziario si evince dal bilancio. Sappiamo tutti benissimo che si tratta di due cose diverse. Noi sindaci abbiamo fatto la nostra parte, adesso tocca alla Ruzzo Reti, che deve inviare all’Ersi la documentazione richiesta e aprire un confronto per trovare soluzioni. Per quanto ci concerne, trascorsi i 20 giorni stabiliti nella diffida per la trasmissione della documentazione, sarà nostra premura verificare il relativo adempimento da parte della Ruzzo Reti”.

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