venerdì , 19 Aprile 2024

Un convegno a L’Aquila sul consumo di suolo e le soluzioni per arginarlo 

L’Aquila – Il recente rapporto ISPRA-SNPA su “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2022” restituisce un quadro drammatico della perdita di territorio e natura nel nostro Paese e in Abruzzo in particolare. Lo scorso anno sono stati consumati oltre 2 m quadrati di suolo al secondo, il valore più alto negli ultimi 10 anni: con una media di 19 ettari al giorno (come 27 stadi di calcio) e quasi 70 km quadrati di nuove coperture artificiali in un solo anno. 

In questo quadro la nostra regione registra una delle situazioni peggiori e conquista il podio dei maggiori incrementi percentuali di superficie artificiale rispetto all’anno precedente (+0,78%). 

Anche la densità del consumo di suolo in Abruzzo è la più alta (3,88 mq/ha), seguita dal Veneto (3,73 mq/ha), Lombardia (3,70 mq/ha) e Campania (3,60 mq/ha) e la nostra regione vanta il record negativo di crescita annuale, pari a 3,27 mq/ab, superiore al triplo del dato nazionale sul consumo di suolo pro capite (1,07 mq/ab). 

La cementificazione contribuisce a rendere il nostro Paese meno sicuro perché l’impermeabilizzazione del suolo aumenta il rischio di disastri: dal 2000 al 2019 il dissesto idrogeologico ha causato solo in Italia 438 morti (Fonte CNR-Irpi). Nel nostro Paese si discute di una legge sul consumo del suolo dal 2012, ma il Parlamento non è mai riuscita ad approvarla nonostante nel frattempo la Commissione Europea nel 2021 abbia anche approvato la nuova Strategia europea per il suolo al 2030 impegnandosi a promuovere una Direttiva sul tema entro il 2023 e rendendo ancora più urgente l’intervento del legislatore nazionale. La legge sul consumo del suolo dovrà muoversi in una logica di “bilancio zero del consumo del suolo” stimolando il recupero delle aree già occupate e degradate: nelle sole aree urbane si potrebbe intervenire su oltre 310 Km quadrati di edifici non utilizzati (una superficie pari all’estensione di Milano e Napoli). 

Per analizzare la situazione e discutere su eventuali soluzioni, il WWF Abruzzo organizza, venerdì 7 ottobre, dalle ore 16.00, presso la sala Rivera di Palazzo Fibboni, un convegno dal titolo “Una volta qui era tutta campagna. Analisi e riflessioni sul consumo di suolo in Italia e in Abruzzo”. Relatori del convegno saranno Raffaele Di Marcello, architetto e membro della segreteria WWF Abruzzo, Bernardino Romano, professore ordinario di Pianificazione Territoriale presso l’Università di L’Aquila, Andrea Filpa, docente di Urbanistica presso l’Università di Roma Tre, Enrico Perilli, presidente dell’ordine degli psicologi d’Abruzzo e professore associato di Psicologia dinamica. 

Il convegno apre nella nostra regione l’edizione 2022 di “Urban Nature” che si terrà sabato 8 e domenica 9 ottobre in diverse città abruzzesi e che giunge nel 2022 alla sua VI edizione: si tratta di un evento promosso dal WWF per diffondere il valore e la cura della natura in città per il benessere delle persone, rinnovando il modo di pensare e pianificare gli spazi urbani e favorendo azioni virtuose da parte di amministratori, comunità, cittadini, imprese, università e scuole per proteggere e incrementare la biodiversità nei sistemi urbani. 

Due eventi direttamente collegati tra loro che vogliono porre all’attenzione dei cittadini e dei decisori politici, la qualità dell’ambiente in cui viviamo che sia agricolo, naturale o urbano. 

“I cambiamenti climatici in atto e la crisi economica e sociale derivante anche dal distorto uso delle risorse richiede che si prendano provvedimenti immediati in chiave di risparmio e recupero di suolo e di sostenibilità delle azioni antropiche – dichiara Filomena Ricci, delegata WWF Abruzzo – agendo sia sul quadro normativo che sulle varie politiche regionali, insediative, infrastrutturali, turistiche ed economiche, salvaguardando le aree protette e le aree agricole e guidando con attenzione lo sviluppo e il consolidamento dei centri urbani, delle aree produttive e delle infrastrutture. La Regione Abruzzo manca ancora di una seria legge sul consumo di suolo e di una moderna legge urbanistica regionale che coniughi sviluppo e tutela dell’ambiente.” 

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