lunedì , 29 Aprile 2024

Dimensionamento Scolastico regionale: polemiche e interrogativi da Blasioli

Pescara – Il nuovo piano di dimensionamento scolastico della Regione Abruzzo, recentemente approvato con la delibera n° 1 del 3 gennaio 2024, ha scatenato nel Consigliere regionale del Partito Democratico Antonio Blasioli una serie di perplessità, in particolare riguardo alle decisioni adottate per la Provincia di Pescara.

La Giunta Regionale ha optato per sette accorpamenti, distribuiti tra le province dell’Aquila, Chieti e Pescara, suscitando critiche per un procedimento che il consigliere Dem ha giudicato ambiguo per la mancata condivisione con i tavoli provinciali, mettendo a rischio possibili impugnazioni. In particolare, la provincia di Pescara è stata colpita da due soppressioni significative: l’unificazione dei due istituti comprensivi di Penne, il “Giardini” e il “Ciulli Paratore”, e l’accorpamento dell’Istituto Comprensivo 1 di Pescara con l’Istituto Comprensivo 7.

Una delle principali contestazioni di Blasioli riguarda il fatto che il provvedimento sembra discostarsi ampiamente dalle proposte di razionalizzazione emerse durante i tavoli provinciali, ai quali hanno partecipato sindacati, ufficio scolastico ed enti provinciali. Le decisioni, inoltre, sembrano non rispecchiare appieno i nuovi parametri nazionali sul dimensionamento, imposti dal decreto interministeriale n° 127 del 30 giugno 2023.

La Regione ha giustificato le scelte affermando di aver cercato di distribuire in modo razionale le inevitabili soppressioni, invocando la “solidarietà” come criterio guida. Nella delibera citata in apertura, la Regione afferma di aver «cercato di redistribuire – in modo razionale e con un criterio di equilibrio e proporzionalità alla luce della situazione concreta di ciascuna autonomia – l’inevitabile soppressione»  Tuttavia, i risultati appaiono sbilanciati a favore della Provincia di Teramo e a sfavore di Pescara, sollevando dubbi sulla coerenza tra dichiarazioni e azioni.  «La Regione ha deciso di confermare le tre soppressioni previste all’Aquila, –spiega Blasioli– ridurre da 4 a 2 quelle attese a Chieti – evidentemente per preservare la specificità di alcune aree interne -, di annullare le due soppressioni inizialmente previste per Teramo – malgrado una di queste, l’accorpamento del liceo artistico per il design “Grue” di Castelli al liceo scientifico “Einstein” di Teramo fosse stata avallata dalla stessa provincia teramana anche in considerazione dei soli 46 alunni iscritti – e confermare infine le due prospettate per Pescara.»

La sorpresa e l’incredulità emergono considerando che Pescara, già penalizzata negli anni precedenti con soppressioni e accorpamenti, abbia subito un doppio colpo, mentre la Provincia di Teramo è stata completamente risparmiata. I numeri delle due province, numericamente simili e in linea con i nuovi parametri nazionali, non giustificano la disparità di trattamento.«Stentiamo a comprendere il silenzio dell’amministrazione comunale di Pescara di fronte ad un piano di razionalizzazione così sbilanciato, come pure dei Consiglieri regionali Pescaresi: D’Addazio, D’Incecco, Sospiri, De Renzis, oltre che dell’assessore Verì, che ha addirittura votato favorevolmente in giunta.» Ha commentato il Consigliere di opposizione

Inoltre, la scelta delle scuole da accorpare risulta ambigua e poco trasparente. Nel caso dell’unificazione dei due istituti comprensivi di Penne, si solleva la questione della salvaguardia delle aree montane, che è stata applicata in altri contesti ma sembra essere stata ignorata in questo caso. Analogamente, l’accorpamento dell’Istituto Comprensivo 1 di Pescara all’Istituto Comprensivo 7 è stato deciso senza il coinvolgimento dei comuni interessati e senza la condivisione con i tavoli provinciali, sollevando dubbi sulla legittimità del processo decisionale.

Il silenzio dell’amministrazione comunale di Pescara, così come dei consiglieri regionali e dell’assessore Verì, che ha votato favorevolmente in giunta, alimenta ulteriori interrogativi sulla trasparenza e l’equità del processo decisionale.«Come è stato possibile procedere in questa direzione se il Comune di Pescara, competente sulle due scuole, non ha proferito parola né deliberato in merito? –Chiede Blasioli– Come è stato possibile procedere all’accorpamento di due istituti comprensivi di Pescara che mai erano stati oggetto di proposte presentate o discusse al Tavolo provinciale. Come si può delegare una decisione del genere al Presidente della Provincia senza ascoltare i Comuni interessati? Dobbiamo pensare che i Comuni siano stati sentiti e abbiano avallato la decisione nella speranza di passare inosservati? I Sindaci di Pescara e Penne ci dicano come sono andate le cose, e come sia stato possibile procedere in questo modo senza informare i Tavoli provinciali. Questo procedimento rischia di essere viziato da un vizio di forma e di essere quindi impugnabile, il Comune di Pescara e di Penne dovrebbero farlo immediatamente.»

Infine, il Consigliere Dem mostra preoccupazione per il futuro, considerando che il taglio temporaneo previsto dal decreto mille-proroghe potrebbe essere seguito da ulteriori soppressioni nel 2025.
«Come può la semplice quiescenza di una dirigente giustificare un simile accorpamento? Mi sorge il dubbio che dietro questa decisione ci sia in realtà un preciso disegno politico condiviso da Regione e Provincia, con finalità che nulla hanno a che vedere con l’interesse della collettività, o magari qualche screzio legato alla Nuova Pescara. Un disegno che ha senza dubbio beneficiato della colpevole indifferenza dei Comuni, della mano della Provincia e del silenzio dei consiglieri regionali, che ancora una volta si scagliano contro le scuole di Penne, sebbene vantino plessi in comuni montani. La totale remissività alle scelte della Giunta Marsilio è un colpo ferale per la nostra provincia.» Ha concluso in conferenza stampa Blasioli.

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